INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/19867 presentata da ZAVETTIERI SAVERIO (PARTITO SOCIALISTA ITALIANO) in data 19931111

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Ai Ministri di grazia e giustizia, dell'interno e della difesa. - Per conoscere - premesso che: non ha ricevuto risposta alcuna l'interrogazione n. 4-07999 al Presidente del Consiglio dei Ministri presentata il 20 novembre 1991, nella quale l'interrogante, premesso che "sui quotidiani Repubblica e Messaggero del 12 novembre 1992 venivano pubblicate con risalto le dichiarazioni del pentito Vittorio Ierino' secondo cui la Polizia "ha pagato per la liberazione della Ghidini la somma di lire 500 milioni consegnandola al basista e ad un avvocato", chiedeva "se analogo trattamento da parte degli organi dello Stato sia stato riservato a precedenti casi di sequestro quali Casella e Celadon configurando cosi' una doppia linea nei confronti dei sequestri di persona: dura in pubblico e per i sequestrati residenti in Calabria e morbida e arrendevole in privato per i sequestrati residente altrove"; l'interrogante chiedeva altresi' se il Presidente del Consiglio non ritenesse opportuno "disporre un'indagine per accertare la verita' dei fatti, che gettano un'ombra oscura sul comportamento degli organi dello Stato preposti alla difesa dei cittadini e colpire i responsabili diretti e indiretti di operazioni gravissime che, se risultassero vere, scardinerebbero i princi'pi su cui si regge il sistema costituzionale, lo stato di diritto e la convivenza civile"; la stessa consegna del silenzio e' stata riservata alla interrogazione n. 4-30017 del 17 dicembre 1991 ai Ministri dell'Interno e di Grazia e Giustizia nella quale l'interrogante, osservando in via di premessa che "le "pericolose schiocchezze" del procuratore della Repubbica di Locri, come riferito dalla stampa, riguardo il diverso impegno e trattamento riservato dagli organi dello Stato ai sequestri di persona a secondo del luogo di nascita e di residenza delle vittime corrispondono al senso sempre piu' diffuso e crescente tra la gente sia in Calabria che ne resto del Paese"; che "la Calabria rimane due volte vittima della piaga del sequestri di persona sia per i danni incalcolabili derivanti alla regione da questo indegno primato che per il fatto che il maggior numero di sequestrati risultano essere calabresi"; che "il vivo compiacimento per la liberazione di Roberta Ghidini, anche se vanno ancora chiariti i termini e le modalita' del rilascio, non puo' eliminare la grave apprensione per la sorte degli ostaggi tuttora in mano alle bande o portare alla smobilitazione del nuclei-antisequestro presenti in zona, gia' verificatasi in precedenza"; che "si conclude felicemente un caso di sequestro complesso e difficile che ha richiesto uno stretto coordinamento interforze tra i nuclei investigativi ed i magistrati di Brescia, Catanzaro e Locri, ma non si riesce a chiudere casi piu' semplici, tutti interni alla zona, quali quelli del dottor Malgeri Pasquale e Giancarlo Conocchiella, senza contare il preoccupante silenzio sulla vicenda Medici, Silocchi e Cortellezzi"; che "ad avviso dell'interrogante, si vanno affermando nel Paese due tendenze - queste si' "pericolose" - che vedono l'Italia profondamente divisa in due: una parte - quella del Nord - sana e produttiva, l'altra - quella meridionale - parassitaria, disamministrata e malavitosa, con la conseguente applicazione di una doppia legislazione, ordinaria per il Nord e speciale per il Sud e non solo in campo economico e sociale ma, dopo i piu' recenti provvedimenti in materia di lotta alla criminalita' e di trasparenza nella pubblica amministrazione dimostrano anche sul piano giuridico ed ordinamentale dei diritti e delle liberta' fondamentali dei cittadini", chiedeva ai ministri interrogati "quali iniziative coordinate si intendano assumere per risolvere i casi di sequestro ancora aperti, eliminare una piaga intollerabile che fa della Calabria la regione piu' barbara e violenta del Paese, e dell'Italia la nazione piu' arretrata ed insicura dell'Europa, restituendo dignita' ad un'intera comunita' regionale, sicurezza e tranquillita' ai cittadini italiani"; stando alla notizie di stampa, e' emerso nell'ambito dell'inchiesta sui fondi riservati del SISDE che una parte almeno degli stessi fondi sarebbe stata "destinata per l'anonima sequestri" sulla base di quanto sarebbe stato dichiarato, come risulta dalle notizie di stampa, dall'ex Ministro dell'Interno onorevole Scotti; in particolare con riferimento al sequestro Ghidini sono state opportunamente aperte due inchieste giudiziarie da parte delle Procure di Locri e di Brescia per accertare la verita' su di un caso tra i piu' discussi anche perche' vissuto e drammatizzato a cavallo delle elezioni amministrative di Brescia che hanno visto il trionfo della Lega ai danni della DC di Martinazzoli e Prandini; colleghi di Governo del Ministro Scotti", come maliziosamente rileva un giornalista intelligente, Paolo Pollichieni, in un articolo sulla Gazzetta del Sud del 6 novembre scorso dal titolo: "Quei fondi riservati per risolvere i sequestri" -: se non ritengano che scendere a patti con la criminalita' oltre a costituire un precedente pericoloso e dare una impressione di impunita' da parte della stessa non configuri l'adozione di due pesi e due misure nei confronti dei sequestri di persona che hanno portato in alcuni casi alla felice liberazione degli ostaggi mentre in altri all'abbandono dei poveri sventurati al loro tragico destino; quale credibilita' possa avere lo Stato democratico se con una mano blocca i beni delle famiglie delle vittime dei sequestri (vedi caso Medici) impedendo la liberazione di un caro congiunto e con l'altra mette mano ai fondi riservati del SISDE per liberare altri ostaggi dell'anonima senza peraltro pervenire alla individuazione e punizione dei colpevoli; se non si ritenga opportuno sollecitare l'apertura di altrettante indagini giudiziarie per quei casi di cui si e' parlato, come risulta dalle notizie di stampa, di pagamento da parte dei Servizi come per Cesare Casella, Carlo Celadon, Egidio Sestito, Agostino De Pasquale, Marco Fiora, Augusto De Megni, Faruk Kassan, quest'ultimo con l'intromissione non gradita di Graziano Mesina; quali iniziative si intendano assumere con urgenza per conoscere la sorte di Vincenzo Medici, Pasquale Malgeri e Giancarlo Conocchiella di cui non si hanno piu' notizie da troppo tempo e si teme il peggio, e pervenire alla liberazione di Adolfo Cartisano visto che lo Stato, quando vuole, sa trovare i modi ed i mezzi per farlo. (4-19867)
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