INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/19717 presentata da BUEMI ENRICO (MISTO-LA ROSA NEL PUGNO) in data 30/01/2006
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Interrogazione a risposta scritta Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-19717 presentata da ENRICO BUEMI lunedì 30 gennaio 2006 nella seduta n. 739 BUEMI. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che: Bruno Tinti, procuratore aggiunto torinese denuncia oggi, venerdì 27 gennaio 2006 dalle pagine del quotidiano La Stampa , l'assurda situazione di collasso in cui versa la rete informatica degli uffici giudiziari di tutta Italia che, a causa di guasti al server della rete telematica, rischiano il blackout giudiziario per mancanza di fondi; nel bilancio 2005 del Ministero della giustizia, infatti, erano stati stanziati 90 milioni di euro per l'assistenza informatica (si trattava già allora di risorse decisamente poco sufficienti allo scopo, tanto è vero, che varie sedi giudiziarie si indebitarono per far fronte alle esigenze di informatizzazione) che, inspiegabilmente, nel 2006 sono stati ridotti di oltre la metà per un importo pari a circa 40 milioni, sufficienti appena a pagare i debiti accumulati dagli uffici; in conseguenza di quanto detto, allo scenario già di per se stesso sconcertante dei terminali spenti per improvvisi guasti non riparabili, dei mouse chiesti in prestito dalla segretaria al giudice, si aggiunge il taglio quanto mai prossimo dell'accesso ad Internet per i computer dei magistrati italiani così come del servizio di posta elettronico; a Torino e nel resto degli uffici giudiziari del Piemonte e della Valle d'Aosta, l'emergenza è venuta fuori prima, nella misura in cui è scaduto in anticipo il contratto con l'azienda che curava l'assistenza informatica (la Sisge, che attende ancora 4,5 milioni di arretrati dal ministero e che, il 24 gennaio 2006, ha messo in cassa integrazione 42 dipendenti) ma è dal 17 gennaio 2006 che, in tutta Italia, è stato interrotto ogni intervento di manutenzione ordinaria, causa, il mancato rinnovo del contratto da parte del ministero; a rendere ancora più grottesca la situazione c'è da rilevare il fatto che, proprio il 17 gennaio scorso, nel corso del suo intervento in Parlamento il ministro non faceva riferimento alcuno, nella sua relazione, alla grave emergenza che gli uffici giudiziari del Paese si trovano ad affrontare; oggi come oggi, infatti, l'attività giudiziaria non può più prescindere dall'informatizzazione che si è rivelata un formidabile mezzo di snellimento del lavoro quotidiano di magistrati e cancellieri: gli atti si scrivono soltanto su computer (dai verbali di interrogatorio alle sentenze), per qualsiasi informazione su un cittadino sottoposto a procedimento penale ci si rivolge ai registri elettronici aggiornati di continuo; dall'ANM giungono allarmanti notizie anche per quanto riguarda i fondi stanziati per gli investimenti (inferiori del 30 per cento a quelli del 2005) che sono a rischio di pignoramento immediato -: se il Ministro interrogato sia a conoscenza delle reale situazione in cui versa la rete informatica delle sedi giudiziarie del Paese che, nei fatti, è ben distante da quella rivoluzione telematica cui è opportuno guardare quale punto di arrivo per garantire il massimo dell'efficienza e della celerità nell'espletamento dell'attività giudiziaria; quali iniziative, anche e soprattutto di natura economica, si intendano adottare per far fronte all'emergenza descritta dal momento che ormai indietro non si può più tornare viste le crescenti esigenze di ammodernamento e adeguamento agli standard mondiali del sistema giudiziario italiano. (4-19717)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/19717 presentata da BUEMI ENRICO (MISTO-LA ROSA NEL PUGNO) in data 30/01/2006
Camera dei Deputati
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/19717 presentata da BUEMI ENRICO (MISTO-LA ROSA NEL PUGNO) in data 30/01/2006
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