INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/19071 presentata da BARBATO FRANCESCO (ITALIA DEI VALORI) in data 20121213

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Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-19071 presentata da FRANCESCO BARBATO giovedi' 13 dicembre 2012, seduta n.734 BARBATO. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che: il 20 aprile 2009 la signora Iolanda Perenzin viene portata in ospedale per una infiammazione alle emorroidi; dopo giorni di terapia, quando la situazione sembra stabilizzata, il dottor De Angelis decide di operarla: «Da allora - racconta la figlia, Emanuela Rondoni - non e' mai piu' riuscita ad alzarsi dal letto. Durante l'intervento le sono state asportati 40 centimetri di intestino, compresa la parte che trattiene i liquidi e le feci». Da quel giorno, la signora Perenzin finisce in un girone fatto di visite, nuovi interventi e spola tra casa e ospedale; dimessa il 29 giugno e nuovamente ricoverata il 7 luglio 2009; la tengono per giorni in un corridoio dell'ospedale, strapieno. Fino ad essere operata il 16, sempre da De Angelis a notte inoltrata. «Solo a quel punto, il 20 luglio, ho ottenuto che quel medico fosse definitivamente allontanato da mia madre - conclude la figlia - Ma era troppo tardi, quando una nuova equipe di medici l'ha presa in cura c'era poco da fare. L'ultimo che ha provato ad intervenire ha scritto nella cartella clinica che mia madre aveva subito il distaccamento dell'intestino. L'unico vero aiuto l'abbiamo avuto dalla direzione dell'ospedale che ci ha permesso di accedere a tutti i documenti»; per la morte della signora Perenzin il pubblico ministero Luigi Fede della procura di Roma ha deciso di far ripartire le indagini iscrivendo nel registro degli indagati 67 persone tra medici e infermieri dell'ospedale San Giovanni, accusate a vario titolo di omicidio colposo e lesioni, e conferendo l'incarico per una nuova perizia; e' notizia del quotidiano Il Messaggero del 27 novembre 2012 che, la commissione di valutazione dell'ospedale San Giovanni di Roma, ha deciso di confermare con giudizio «ottimo» il primario considerato dalla procura il principale responsabile dell'accaduto. Renato De Angelis. Proprio De Angelis rimarra' al suo posto, a capo della terza chirurgia d'urgenza, per altri cinque anni; l'indagine penale e' stata travagliata, chiusa dal pubblico ministero Emanuele Di Salvo e riaperta quando la famiglia ha depositato in procura gli atti che provavano che il perito a cui era stata affidata la verifica sull'accaduto lavora nella stessa clinica privata e nella stessa equipe su cui s'appoggia il dottor De Angelis quando opera privatamente. Il pubblico ministero Fede ha quindi deciso di iscrivere al registro degli indagati 67 persone, tutte quelle che si sono occupate della signora e dei suoi ricoveri -: se il Ministro e' a conoscenza del caso esposto e se non intenda acquisire elementi in merito alla vicenda descritta in premessa.(4-19071)
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