INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18981 presentata da MASSIDDA PIERGIORGIO (FORZA ITALIA) in data 19960221

Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che: il signor Usai Salvatore, residente a Quartu Sant'Elena (provincia di Cagliari), in via Gialeto n. 12, nel gennaio 1979 e' stato colpito da mielite trasversa, che lo ha reso paraplegico, determinando anche problemi agli arti superiori ed alla vista; trascorsi sei mesi, un leggero miglioramento gli ha consentito di camminare, con l'ausilio di stampelle, e di riprendere l'attivita' lavorativa, seppur ridotta nelle mansioni e negli emolumenti; sul finire dello stesso anno, all'Usai viene concessa la pensione di invalidita', che percepira' fino al 1983. Tuttavia, usufruendo di uno stipendio, la stessa gli viene sospesa; nel 1991 le sue condizioni di salute riprendono progressivamente a peggiorare. Nel mese di agosto si vede costretto a presentare istanza di pensione di inabilita', in base al disposto dell'articolo 2 della legge n. 222 del 1984, in quanto il proprio fisico non era piu' in grado di resistere allo stress ed alla fatica del lavoro svolto fino a quel momento; la risposta dell'INPS fu perentoria: il signor Usai e' titolare di pensione di invalidita', seppure sospesa. Pertanto deve accontentarsi del vitalizio derivante dai contributi versati sino ad allora: venticinque anni; il riconoscimento della inabilita' al lavoro, da parte della commissione medica preposta, consentirebbe all'Usai di usufruire di una pensione calcolata non in base ai 25 anni di contributi versati, ma ai 40 anni stabiliti dalla legge; qualunque altro lavoratore che oggi si trova nella stessa condizione percepisce la pensione di inabilita' a lui preclusa in quanto titolare di una pensione di invalidita', che non percepisce da oltre 13 anni e che lo costringe a mantenere la famiglia, composta da moglie e tre figli, con un milione di lire al mese; quali provvedimenti intenda adottare per modificare l'iniqua normativa vigente e sanare situazioni discriminanti poste in essere nei confronti di cittadini gia' gravemente penalizzati, nell'attuale contesto sociale, dalla condizione di disabile. (4-18981)