INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18896 presentata da FARINA RENATO (POPOLO DELLA LIBERTA') in data 20121205
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Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-18896 presentata da RENATO FARINA mercoledi' 5 dicembre 2012, seduta n.729 RENATO FARINA. - Al Ministro della giustizia, al Ministro degli affari esteri, al Ministro per la cooperazione internazionale e l'integrazione. - Per sapere - premesso che: l'interrogante ha gia' presentato l'atto n. 5-08428 sull'invasivita' dello Jugendamt - l'ente tedesco per la tutela dei minori - nello spazio giuridico dei Paesi europei e in particolare in Italia, come raccontato nel libro «Non vi lascero' soli» (Rizzoli editore) dalla dottoressa Marinella Colombo; il 3 dicembre 2012 su tempi.it e' apparso un articolo dove viene ampiamente citata la lettera di un detenuto, in cui si denuncia la presunta sudditanza della procura di Milano dinanzi alle pretese dello Jugendamt; riferisce Tempi.it nel citato articolo, che qui si riporta integralmente «Dal momento del mio arrivo a Milano - lo scorso fine ottobre a San Vittore, ndr - ho iniziato uno sciopero della fame e della sete; sembra infatti che questo sia l'unico mezzo rimasto a disposizione dei genitori non tedeschi per farsi ascoltare in questa Europa giuridica completamente sotto controllo della Germania». Scrive cosi' il francese Olivier Karrer. La sua e' una lunga lettera indirizzata al ministro della Giustizia Paola Severino per denunciare le pratiche criminali del diritto di famiglia tedesco. La lettera e' pubblicata sul sito del Ceed (Conseil europe'en des enfants du divorce), di cui Karrer e' il fondatore. Il Ceed e' un'associazione di genitori e nonni «vittime di rapimenti internazionali di bambini» che in questi anni ha denunciato gli abusi delle convenzioni europee operati dallo Jugendamt. Il Ceed, con petizioni e interrogazioni presentate al Parlamento europeo, accusa lo Jugendamt di anteporre le origini tedesche del bambino al suo vero bene, facendo in modo che nessun minore lasci la Germania, che l'affido esclusivo non venga concesso al genitore straniero e ostacolando i suoi rapporti con il figlio. Arrestato nell'ambito delle indagini della procura di Milano sul caso di Marinella Colombo, Karrer usa parole molto dure per accusare «la Procura di Milano, e precisamente il pm Luca Gaglio e il sostituto procuratore Pietro Forno, di perseguitare genitori innocenti per conto del governo tedesco. Accuso la Procura di Milano di applicare il diritto familiare dei tedeschi, del quale non capiscono la finalita' xenofoba e nazionalista. Accuso la Procura di Milano di aver costruito, per soddisfare la volonta' dei tedeschi, delle accuse insensate, infondate, mancanti di prove e fatti e di aver orchestrato un vero complotto politico costruendo delle accuse false, delle menzogne di circostanza, basate su testimonianze fraudolente organizzate dalla Procura di Monaco di Baviera senza alcun elemento di prova e mai verificate, con l'unico scopo di fare del Ceed un'associazione a delinquere». Sono parole pesanti quelle usate da Karrer, egli stesso vittima dello Jugendamt. E sul caso che lo ha portato in prigione rivela che alcuni agenti italiani avrebbero violato gli accordi della Convenzione in materia di assistenza giudiziaria: «Accuso la Procura di Milano di aver inviato la sua polizia in abiti civili a penetrare clandestinamente in territorio sloveno e a procedere al rapimento dei figli di Marinella Colombo per consegnarli alla giurisdizione tedesca, oltrepassando cosi' i suoi poteri e le sue prerogative. La Procura di Milano, la cui polizia non e' al servizio dei tedeschi, aveva l'obbligo infatti di informare il governo tedesco della presenza dei bambini in Slovenia, lasciando alle autorita' della Germania la decisione di rivolgersi a quelle slovene per ottenere l'eventuale rimpatrio dei minori». Karrer si sofferma infine sull'abuso del mandato d'arresto europeo (Mae) utilizzato dalle autorita' tedesche. Il Mae e' uno strumento creato in seguito agli attentati terroristici del settembre 2001 per combattere il crimine organizzato internazionale. Lo Jugendamt lo ha utilizzato nel caso della Colombo e in tanti come il suo: tutte cause familiari che si sarebbero potute risolvere sul piano civile e non penale. «Accuso la procura di Milano di aver cooperato senza indugio con i criminali del diritto tedesco, e di aver organizzato questo complotto servendosi del Mae, uno strumento distribuito senza motivazione ne' di fatto ne' di diritto, ma piuttosto come strumento di rappresaglia». «Per questo - conclude Karrer - chiedo a Lei, egregio Ministro, e alla comunita' internazionale di esigere la liberazione immediata di tutti i genitori incarcerati su ordine della Procura di Milano in favore della politica di ripopolazione tedesca. Questo fascicolo assolutamente scandaloso merita l'attenzione internazionale, poiche' sono implicati cittadini di nazionalita' francese, italiana, americana, tedesca, polacca e libanese» -: se il Ministro della giustizia abbia ricevuto la lettera del signor Karrer; come intenda il Governo comportarsi dinanzi ai fatti denunciati; se intenda sollevare la questione delle pratiche dello Jugendamt con l'omologo tedesco e con i colleghi nella prossima riunione dei Ministri della giustizia dell'Unione europea. (4-18896)
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