INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18690 presentata da RIZZI CESARE (LEGA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA) in data 19980707

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Al Ministro di grazia e giustizia. - Per sapere - premesso che: nel nostro Paese i procedimenti giudiziari hanno raggiunto ormai lungaggini paradossali, tanto che la Corte europea dei diritti dell'uomo, con sede a Strasburgo, condanna sistematicamente lo Stato italiano per violazione dell'articolo 6 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo, che riconosce il diritto ad un processo imparziale "entro tempi ragionevoli"; il grave ritardo con cui vengono trattati i processi comporta spesso dei drammi umani, per esempio nei confronti di quegli imprenditori che sono rimasti vittime dell'usura, che nel nostro Paese ha raggiunto un giro d'affari di 61 mila miliardi di lire l'anno: infatti costoro, pur impugnando la sentenza dichiarativa di fallimento emessa nei loro confronti (quasi inevitabile il fallimento per l'imprenditore che entra nel giro dell'usura), non riescono ad ottenere in termini ragionevoli la sentenza relativa al giudizio d'opposizione al fallimento, nel frattempo i pochi beni mobili o immobili loro rimasti vengono venduti all'asta nell'ambito della procedura fallimentare a loro carico: valga per tutti il caso del signor Giancarlo Campello di Bolzano, il quale - vittima di usura come riconosciuto dal pretore di Bolzano con sentenza penale di condanna n. 192/1995, confermata dalla Corte di appello di Trento, sezione distaccata di Bolzano, con sentenza n. 297798 - ha impugnato la sentenza dichiarativa di fallimento in data 10 agosto 1992, a tutt'oggi la causa civile di opposizione alla sentenza di fallimento pende avanti al giudice istruttore del tribunale civile di Bolzano, dottor Andrea Pappalardo (n. 3097/1992 del ruolo generale degli affari contenziosi civili); in sintesi e' dall'8 ottobre 1997 che il giudice deve solamente decidere se la causa civile e' matura o meno per la sentenza, nonostante quasi sette anni di istruttoria! Il giorno 30 giugno 1998 l'immobile destinato ad ufficio, sempre del signor Giancarlo Campello, e' stato venduto nell'ambito della procedura fallimentare; il giudice delegato al fallimento, su richiesta del signor Giancarlo Campello, si e' riservato di sospendere la vendita fallimentare, in relazione ai motivi proposti dal signor Giancarlo Campello: giudizio di opposizione al fallimento pendente - azioni di recupero della res criminosa (immobili sottratti al signor Giancarlo Campello da parte degli usurai) da parte del curatore fallimentare -: se non intenda promuovere, previ accertamenti ispettivi, l'azione di responsabilita' disciplinare nei confronti del giudice istruttore del tribunale civile di Bolzano dottor Andrea Pappalardo, che dopo quasi sette anni di istruttoria non ha ancora deciso dall'8 ottobre 1997, se la causa civile e' matura o meno per la sentenza, violando cosi' l'articolo 6 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo, ratificata con legge 4 agosto 1955, n. 848. (4-18690)
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RIZZI CESARE (LEGA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA) 

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