INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18395 presentata da CAPARINI DAVIDE CARLO (LEGA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA) in data 19980623

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Al Ministro dei trasporti e della navigazione. - Per sapere - premesso che: il 20 aprile 1998, alle ore 4,30, in localita' "Bala", nel comune di Darfo Boario Terme, provincia di Brescia una frana di 500 mila metri cubi di roccia interrompe la strada comunale via Marconi (ex Anas strada statale 42) tra Boario e Corna di Darfo oltre che la linea ferroviaria Brescia-Edolo gestita dalla Ferrovie Nord Milano spa e l'alveo dei fiume Oglio. La frana ha provocato una vittima che transitava con il proprio automezzo al momento del collasso; il movimento franoso e' qualificabile come frana di crollo con un'altezza del fronte di circa 45 metri, larghezza minima in nicchia 20 metri e larghezza massima 50 metri. L'accumulo e' formato da grossi blocchi a forma prismatica con volume massimo di 20 metri cubi, con estensione per un fronte di circa 60 metri. Il volume stimato dell'accumulo di frana e' di circa 7.000 metri cubi; a seguito della frana sono state evacuate con ordinanza sindacale due abitazioni ubicate immediatamente sotto al parete rocciosa in prossimita' della frana; il 19 marzo 1931 una frana delle medesime proporzioni si rovescio' sulla ferrovia mentre tra la fine del 1981 e l'inizio del 1982 l'allora strada statale 42 rimase bloccata per un mese. L'area in cui si e' verificato il movimento franoso e' stata oggetto di interventi di consolidamento superficiale a cura del Genio civile di Brescia per la protezione della caduta massi della strada sottostante in quanto si erano manifestati crolli localizzati di piccola volumetria. Sul versante sovrastante erano state individuate situazioni di instabilita' legate alla presenza di blocchi con ingenti volumetrie (fino a 400 mc) e di conseguenza erano state effettuate opere di sottomurazione per quelli incombenti sulla strada e sulla ferrovia; il 24 agosto 1995 il comando dei vigili del fuoco della stazione comunicava alla prefettura di Brescia e al comune di Darfo Boario Terme la caduta di materiale franoso nella medesima localita' "Comunicasi che in data 23 agosto 1995 personale di questo comando e' intervenuto per effettuare sopralluogo all'interno di un piazzale adibito a stazione di servizio, sito nel centro abitato del comune di Darfo Boario Terme (Brescia) in Corso Italia n. 1, a causa della caduta a ridosso del piazzale di materiale franoso distaccatosi da parete rocciosa prospiciente. Il piazzale e' di proprieta' di Cittadini Antonio e il distributore di carburanti liquidi "Ip" e' condotto in gestione da Anna Tagliaferri. Presenti sul posto all'arrivo del funzionario di servizio del comando: carabinieri, sindaco del comune, vigili urbani e gestore del distributore di carburanti. Il piazzale era gia' stato inibito al pubblico mediante transenne presidiate da carabinieri e vigili urbani. Dal sopralluogo, effettuato a partire dalle ore 24 con l'ausilio di fotocellula, si e' riscontrato che il distacco di materiale roccioso dalla parete alta 40 metri e' stato della consistenza di circa 5 metri cubi e si e' originato intorno ad un punto che e' stato individuato all'altezza di 25 metri dal piano strada in corrispondenza del box del distributore. Cio' si e' evinto per la presenza di una "nicchia" sulla parete alla base della quale e' rimasto materiale sciolto ancora pericolante. Il materiale distaccatosi a quell'altezza ha poi trascinato con se' altro materiale posto a livelli inferiori, come e' visibile nelle parti in cui e' stata intaccata la vegetazione rampicante. Inoltre sempre in prossimita' di detta nicchia si e' riscontrato, oltre alla presenza di fessure al di sotto della stessa, dovute alla rottura per schiacciamento della roccia in seguito alla caduta di materiale sovrastante, anche quella di fratture di maggiore entita' che presuppongono ormai il disfacimento della continuita' della parete, con possibilita' di futuri ulteriori distacchi. Il quadro generale dello stato di dissesto della parete rocciosa tuttavia, lascia presupporre che il fenomeno franoso possa interessare soltanto lo strato superficiale. Le cause scatenanti dell'evento possono imputarsi certamente alle infiltrazioni d'acqua generate dai recenti eventi meteorici, quelle primarie invece sono da ricercarsi nella storia pregressa subita dalla roccia nel corso del tempo. Non sembra sia stata interessata dal fatto una galleria sottostante scavata nella roccia, risalente al periodo bellico, il cui ingresso si apre sulla stessa parete interessata dalla frana. Al termine del sopralluogo si disponeva infine, come misura di salvaguardia della pubblica e privata incolumita', l'inibizione al pubblico della zona di pericolo all'interno del piazzale adibito a stazione di servizio mediante transennamento. Pertanto prima che esso possa essere riutilizzato, e' necessario che vengano eseguiti tutti i lavori di manutenzione straordinaria e di ripristino che il caso richiede, previa l'effettuazione di ulteriori verifiche specialistiche da parte degli enti competenti. Il comune di Darfo Boario Terme e' pregato di notificare la presente al proprietario ed al gerente di cui sopra; il 24 aprile 1998 i dirigenti degli uffici: post-emergenza Fossati, pronto intervento Mannucci, direttore generale territorio e edilizia residenziale presbiterio, servizio protezione civile Raja, servizio difesa del suolo Elefanti, direttore generale opere pubbliche e protezione civile Sfondrini e ufficio reti ferroviarie idroviarie ed intermodali Baruffaldi hanno siglato un documento nel quale, partendo dal presupposto che non e' ipotizzabile uno spostamento totale del tracciato della ferrovia, sostengono che la sede ferroviaria potra' essere protetta in modo accettabile con la realizzazione, a cura delle Ferrovie Nord Milano spa, di una difesa passiva, da localizzare in prossimita' della vecchia sede stradale, composta da un muro con vallo di contenimento a tergo e con galleria artificiale. Questo tipo di intervento potra' essere effettuato con l'obiettivo di proteggere la sede ferroviaria da crolli rocciosi dal ciglio e dal corpo della frana, mentre nel caso di destabilizzazione e crollo dei grossi blocchi presenti nella porzione superiore del versante, la galleria paramassi comunque realizzata, non potra' garantire la protezione totale dal movimento. Un accettabile livello di sicurezza per il transito dei convogli potra' essere raggiunto tramite l'installazione di un sistema di monitoraggio in tempo reale direttamente collegato ai sistemi di sicurezza ferroviaria e finalizzato al controllo delle principali situazioni di instabilita' del versante. Gli interventi definitivi prospettati a protezione della linea ferroviaria dovranno essere concordati tra regione Lombardia e le Ferrovie Nord Milano spa che si dovranno far carico della progettazione e realizzazione delle opere sulla base di un finanziamento che la direzione generale trasporti e mobilita' potra' attivare tramite i disposti della legge regionale n. 31 del 1996. In prima approssimazione di possono valutare costi complessivi per circa 1,3 miliardi per la realizzazione di muro tirantato con vallo paramassi, galleria artificiale con fondazioni su micropali e monitoraggi in automatico; il sostituto procuratore di Brescia Fabio Salamone e il procuratore Capo Giancarlo Tarquini hanno aperto un fascicolo sull'intera vicenda; l'interruzione del collegamento ferroviario ha messo in grave crisi il comparto siderurgico, strategico per l'economia della zona, in quanto il trasporto su gomma non riesce a garantire l'afflusso di materia prima per la lavorazione. Molte aziende del settore hanno annunciato il ricorso alla cassa integrazione a zero ore per i dipendenti; le Ferrovie nord Milano Esercizio spa hanno sollecitato l'amministrazione comunale di Darfo Boario Terme, la regione Lombardia e l'ispettorato alla motorizzazione per ottenere l'autorizzazione al ripristino della linea merci -: se il Ministro intenda destinare le necessarie risorse per la realizzazione di opere indispensabili alla tutela dei cittadini, dell'ambiente e strategiche per lo sviluppo economico dell'area camuno-sebina; se non ritenga necessario appurare le responsabilita' dei protagonisti di questa luttuosa vicenda e attuare le azioni che consentano agli enti locali di individuare ed intervenire nella salvaguardia e tutela del territorio. (4-18395)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 
FAUSTINELLI ROBERTO GOTTARDO (LEGA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA) 
CE' ALESSANDRO (LEGA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA) 
MOLGORA DANIELE (LEGA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA) 
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CAPARINI DAVIDE CARLO (LEGA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA) 

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