INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18302 presentata da VIGEVANO PAOLO (FORZA ITALIA) in data 19960126

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Ai Ministri dei lavori pubblici, dell'ambiente e dei beni culturali e ambientali. - Per sapere - premesso che: in data 24 maggio 1995, la IV sezione del Consiglio di Stato, con sentenza n. 350 ha annullato i provvedimenti del Ministro per i beni culturali e ambientali e del Ministro per i lavori pubblici tesi ad evitare la realizzazione di una strada a scorrimento veloce c.d. Lotto Zero, variante alla strada statale n. 80, che provocherebbe lo scempio dell'ambiente fluviale del Tordino, uno dei due fiumi che incorniciano il centro storico della citta' di Teramo; tale asse stradale non allevierebbe il traffico in quanto verrebbe collocato dalla parte opposta della citta', rispetto a dove sono previste le zone di espansione, dove gia' risiede gran parte degli abitanti e dove potrebbe essere progettata una tangenziale di collegamento urbanisticamente valida tra la strada statale proveniente da Ascoli Piceno, la nuova Teramo Mare e la A 24 proveniente da Roma; a riguardo il ministero dell'ambiente negli anni scorsi e' piu' volte intervenuto con provvedimenti interdittivi del Ministro che hanno fatto seguito ad interrogazioni ed interpellanze parlamentari, a progetti di risoluzione del Parlamento Europeo e a conseguenti istanze del commissario europeo all'ambiente, da ultimo, il 4 agosto 1993, col documento prot. 5959/VIA/B. 15 a firma del direttore generale, Costanza Pera; il 1^ agosto 1995, il direttore generale dell'ANAS, Maria Pia Cerciello ha rappresentato all'amministrazione comunale di Teramo che, a seguito della citata sentenza del Consiglio di Stato, pur non essendoci soldi in bilancio assegnati per la realizzazione di questa criticatissima opera, qualora si fosse registrata una volonta' comune della citta' e sentiti i ministeri dell'ambiente e dei beni culturali e ambientali, l'azienda autonoma avrebbe potuto recuperare la somma necessaria, defalcandola da altri impegni di spesa assunti; pende, comunque, sul progetto del Lotto Zero un ricorso di Italia Nostra presso il TAR Abruzzo; la giunta comunale di Teramo con atto 1717/95 ha deliberato lo stanziamento iniziale di 51 milioni per attribuire - nonostante la sentenza del Consiglio di Stato non riguardasse minimamente l'ente locale - l'incarico di un nuovo progetto di massima del Lotto Zero, per la quarta volta allo stesso progettista ing. Guiduccio Vitali, che le tre volte precedenti ha fallito e che e' sottoposto a richiesta di rinvio a giudizio insieme ad altri amministratori locali, da parte della procura della Repubblica del tribunale di Teramo perche', in qualita' di direttore dei lavori di un'altra strada, avrebbe con perizie di variante provocato il raddoppio delle spese di realizzazione di una galleria; tale delibera di giunta e' stata contestata da diciotto consiglieri comunali di Teramo, di cui quattro della stessa maggioranza, perche' impegna illegittimamente spese nel bilancio comunale per un'opera di competenza dell'ANAS ed e', oltretutto, stata rimessa alle procure della Corte dei conti, per le conseguenti determinazioni; il 16 gennaio scorso il Ministro dei lavori pubblici, con nota prot. 155/773 ha affermato che: "al fine di provvedere all'eventuale rinegoziazione del contratto con l'impresa aggiudicataria, il Compartimento ANAS dell'Aquila ha intrapreso contatti ufficiali con l'amministrazione provinciale e l'amministrazione comunale di Teramo allo scopo di definire le eventuali varianti al tracciato originario onde superare le problematiche ambientali che a suo tempo furono causa di opposizione dei locali alla realizzazione dell'opera"; nonostante tutto, la giunta municipale, avrebbe comunque scelto una variante al tracciato originario del Lotto Zero, come risulta da dichiarazioni rese in tal senso da un assessore del comune di Teramo e riportate dalla stampa locale teramana del 19 gennaio scorso; se corrisponda al vero che l'ANAS, per realizzare il Lotto Zero, avrebbe gia' garantito, stante dichiarazioni di esponenti locali, una copertura di spesa di 75 miliardi, ulteriormente estensibile con perizie di varianti gia' ora previste date natura e consistenza dei terreni interessati, dove sono anche visibili calanchi e dati i precedenti del progettista incaricato; se, palesandosi l'ennesima procedura scorretta non ritengano di dover rimuovere i funzionari che, lungi dal limitarsi ad individuare un nuovo tracciato stradale, quale ipotesi di soluzione da trasmettere agli uffici competenti a decidere, compiono passi non solo nel campo della mediazione circa la politica di distribuzione dei finanziamenti pubblici, ma addirittura invadendo la sfera dell'"an" circa la realizzazione di un'opera, esulano del tutto dai compiti loro assegnati; se non ritengano di dover evitare sperperi di denaro pubblico per la realizzazione di un'opera stradale che non ha giustificazione manifesta in quanto non sono stati compiuti studi preliminari dei flussi di traffico, come invece raccomandato dal ministero dell'ambiente e in quanto non e' prevista dal piano regolatore generale di Teramo; se non ritengano di dover emanare ulteriori provvedimenti interdittivi e di annullamento, esenti dai vizi formali rilevati con sentenza dal consiglio di Stato, che agiscano quali deterrenti del motivo occulto, sotteso alla realizzazione del Lotto Zero, vale a dire la mira speculativa appuntata sui terreni circostanti gli alvei dei fiumi Tordino e Vezzola, posti in fascia A 1 (conservazione integrale) dalle previsioni di piano regionale paesistico, soggetti alle norme di salvaguardia paesaggistica e di tutela dei beni culturali che ne impediscono l'approvazione, come emerso nel corso dell'ampia riunione svolta il 16 novembre 1990 presso il ministero per beni culturali e ambientali e presieduta dal Ministro il quale ha avocato a se' la valutazione di un'ipotesi di soluzione discussa e approvata dal consiglio comunale di Teramo "senza colpi di maggioranza"; se, nel pretendere in esame qualsivoglia tracciato di variante al progetto originario, come si legge nella citata nota del Ministro dei lavori pubblici al fine di "contemperare le esigenze connesse alla tutela dei valori paesaggistici con la obiettiva esigenza della viabilita' primaria", vorranno essere tenute nella dovuta considerazione le stesse indicazioni del Ministero dell'ambiente contenute nel citato documento del 1993, ed in particolare: il gia' accennato studio dei flussi di traffico; un'adeguata analisi dell'ambiente naturale coinvolto dall'opera; la incompatibilita' geologica e geotecnica rilevata dal servizio geologico, sia per la realizzazione di gallerie, sia per l'alterazione del regime idraulico conseguente all'occupazione dell'alveo del fiume con manufatti o realizzazione di svincoli; l'individuazione di effettive alternative di progetto (che prevedono per es. anche l'adeguamento della viabilita' esistente); la predisposizione di un adeguato progetto di inserimento ambientale; se, procedendo nell'ottica di corrispondere piu' realisticamente alle esigenze dello sviluppo economico e di realizzazione di una tangenziale del capoluogo provinciale, non ritengano di dover considerare, invece, ipotesi alternative di utilita' pubblica, senza lasciare ulteriori occasioni alla speculazione fondiaria di determinare progetti devastanti la morfologia stessa della citta' che ha per toponimo Interamnia. (4-18302)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18302 presentata da VIGEVANO PAOLO (FORZA ITALIA) in data 19960126 
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 
CALDERISI GIUSEPPE (FORZA ITALIA) 
MATTIOLI GIANNI FRANCESCO (PROG.FEDER.) 
SCALIA MASSIMO (PROG.FEDER.) 
STRIK LIEVERS LORENZO (FORZA ITALIA) 
TARADASH MARCO (FORZA ITALIA) 
VITO ELIO (FORZA ITALIA) 
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4/18302 
VIGEVANO PAOLO (FORZA ITALIA) 

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