"Camera dei Deputati" . . "20060201" . "20051121" . . "Interrogazione a risposta scritta Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-18152 presentata da FRANCESCO STRADELLA lunedì 21 novembre 2005 nella seduta n. 708 STRADELLA. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che: dall'inizio del corrente anno il Comandante Generale della GDF ha disposto il trasferimento e/o il cambio di incarico di oltre 600 ufficiali di ogni ordine e grado; in base ai contratti stipulati per le FF.PP., nonché in base alla legge 86/01, per ogni trasferimento disposto d'autorità che comporti un cambio di sede ad ogni ufficiale spettano: trenta diarie di missione, in misura intera per i primi dodici mesi di permanenza nella nuova sede ed in maniera ridotta del 30 per cento per i successivi dodici mesi (totale euro 12.500 circa); in alternativa è previsto un rimborso del 90 per cento del canone mensile corrisposto per un alloggio privato, fino all'importo massimo mensile di euro 516,46 per un periodo non superiore a tre anni (totale euro 18.600 circa); una indennità in aggiunta a quella di prima sistemazione, se non fruisce di alloggio di servizio, di euro 1500 (775 se non ha la famiglia al seguito); un incentivo pari a 8000 euro (da attingere dal fondo unico per l'efficienza dei servizi istituzionali - articolo 53 decreto del Presidente della Repubblica 254/99) a coloro che sono trasferiti in sedi non ambite; un trasporto masserizie a carico dell'amministrazione (con una spesa che oscilla tra i 3.000 a 5000 euro a trasloco); risulta all'interrogante che non ci siano precedenti di un numero così elevato di trasferimenti di ufficiali e che «l'epurazione» investe oltre 1/4 della forza effettiva degli ufficiali (circa 2400 unità); a seguito dello scoppio dei noti scandali Parmalat e Cirio, c'è una riduzione della permanenza degli ufficiali nelle sedi di servizio (massimo 4 se non 3 anni): inoltre, ciò è stato anche affermato in una recentissima delibera del COCER della GDF nella quale si contesta il collegamento tra la permanenza di sede e l'infedeltà degli appartenenti al corpo; secondo l'interrogante, è da ritenersi offensivo, vessatorio ed umiliante, per gli appartenenti alla categoria, addossare la responsabilità degli scandali agli ufficiali del Corpo, i quali non possono essere ritenuti i soli responsabili dell'ordine economico-finanziario, dal momento che in ogni sede di servizio vi sono altre autorità istituzionali a tutela dell'ordine economico-finanziario, come i magistrati, il direttore locale dell'Agenzia delle Entrate, il direttore della Banca d'Italia ed in alcuni casi la Consob e le sezioni distaccate della Corte dei Conti eccetera. Come tutti sanno, questi soggetti possono vantare una permanenza nella sede di servizio ben superiore ai 4 anni (in alcuni casi decennale), e sono chiamati a decidere sugli atti posti in essere in genere dalla GDF (rapporto penale, p.v. di constatazione delle violazioni fiscali eccetera); risulta all'interrogante che sia consuetudine del Comando Generale non informare preventivamente gli interessati della possibilità di un trasferimento - se non con una generica comunicazione ex legge 241/90 con valore erga omnes , inserita in una circolare edita alcuni mesi prima, non contenente nessun riferimento ai nominativi degli interessati né ai luoghi di destinazione. Per cui l'ufficiale sa di essere trasferito e ne conosce la sede, solo ed esclusivamente con la comunicazione ufficiale che quest'anno è avvenuta oltre la metà di giugno. Ciò comporta per la maggioranza dei trasferiti una ricerca affannosa e spasmodica (dato lo scarso preavviso) dell'alloggio da locare nella nuova sede - vista la cronica carenza di alloggi di servizio - in un periodo in cui le agenzie immobiliare chiudono per ferie, con l'ulteriore angoscia che le scuole iniziano nei primi giorni di settembre -: se corrisponde al vero che i trasferimenti disposti nel giugno 2004 abbiano decorrenza notevolmente ravvicinata, che varia dal 30 luglio, 1 agosto, 15 agosto, 30 agosto, 1 settembre ed alcuni dal 15 settembre; se sia vero che contrariamente agli ufficiali dei Carabinieri, le sedi di servizio degli ufficiali della GDF generalmente sono prive di alloggi di servizio dal momento che infatti sembrerebbe che in tutto il territorio nazionale gli alloggi disponibili per gli ufficiali siano poco più del 25 per cento della forza effettiva degli ufficiali; quante volte ogni ufficiale durante la sua carriera abbia usufruito di un alloggio dell'Amministrazione alla sede di servizio; se corrisponda al vero che la manovra dei trasferimenti inciderà sulle casse dello Stato per oltre 10 milioni di euro e, in caso affermativo, come ciò, sia in armonia con il decreto di contenimento della spesa pubblica che impone sacrifici ai cittadini ma anche tagli ai bilanci dei vari Ministeri ed Enti; se corrisponda al vero che ad oggi ci siano ufficiali, trasferiti negli anni scorsi, i quali non percepiscono le indennità ed i rimborsi a cui hanno diritto da diversi mesi e che il ritardo in alcuni casi risale al 2003, con grave disagio per le famiglie, tenuto conto che la legge 18 febbraio 1999 nr. 28, all'articolo 29 aveva autorizzato la realizzazione di un programma per la costruzione, l'ammodernamento e l'acquisto di immobili da destinare a caserme ed alloggi di servizio per la GDF e che l'articolo 52 della Finanziaria 2003, riconfermando le risorse economiche assegnate al Corpo, ne snelliva le procedure per la realizzazione degli immobili (40 caserme e oltre 1100 alloggi); quanti alloggi di servizio e/o caserme siano stati realizzati sino ad oggi; quali siano gli effetti sortiti dal protocollo d'intesa stipulato nel dicembre 2003 tra l'Unione delle Province d'Italia, l'Associazione Nazionale Comuni Italiani ed il Corpo della GDF, per promuovere la ricerca e la resa in disponibilità di alloggi di proprietà comunale e provinciale, in considerazione della scarsa disponibilità di quel tipo di alloggi, i quali spesso sono già destinati ai soggetti rientranti nelle fasce deboli; se, esistendo reali ristrettezze economico-finanziarie del Governo che non hanno permesso di finanziare in maniera spedita la costruzione di alloggi, invece di spendere milioni di euro (o miliardi di lire ieri) ogni anno (parte dei quali sono destinati a rimpinguare le tasche dei privati che affittano alloggi) solo per trasferire ad ogni costo gli ufficiali - creando loro notevoli disagi familiari, - non sia il caso di ridurre al minimo il numero dei trasferimenti (in caso di promozione o incompatibilità ambientale o scarso rendimento) - come hanno fatto altre FF.PP. - e far convogliare le risorse sui fondi destinati a costruire alloggi, anche tenuto conto che il rimborso del canone mensile della locazione dell'alloggio privato è massimo 516,46 euro e che con tale somma nelle grandi città occorre integrare in maniera robusta la quota di rimborso, che poi vale solo per tre anni, passati i quali l'intero importo della locazione è a carico dell'ufficiale; quali siano le ragioni per cui fino all'anno scorso, la permanenza alla sede era di 5 o 6 anni ed, in alcuni casi, anche di più, come affermato dall'allora Comandante Generale della GDF Gen. Alberto Zignani il 27 giugno 2002 davanti alla VI commissione della Camera, mentre, attualmente il regime dei trasferimenti ha subìto notevoli cambiamenti; se il Comando Generale non ritenga di dover attuare la procedura adottata da decenni anche dai CC, ossia di preavvisare telefonicamente - con un certo anticipo - l'interessato del trasferimento proponendogli delle sedi scelte dall'Amministrazione considerato che, l'ufficiale non è un pacco postale da spedire in giro per l'Italia, ma è una persona con delle esigenze legate alla famiglia ed in particolare alla frequenza della scuola dei figli ed alla ricerca di un alloggio da locare; se risulti vero che il Comandante Generale del Corpo della GDF solo nel mese di agosto, ossia dopo aver disposto il trasferimento di oltre 600 ufficiali, abbia inteso illustrare - ex post - con una circolare le direttive che hanno determinato i movimenti già comunicati agli interessati; se anche per il 2005 siano previsti gli stessi criteri del 2004; ritenuto che una eccessiva frequenza dei trasferimenti influisce sulla serenità familiare (il cambiamento continuo di scuola dei figli che alla fine rischiano di essere dei disadattati o in altri casi l'ufficiale lascia la famiglia nel luogo di origine e la sua vita è scandita dal pendolarismo selvaggio con ripercussioni sul bilancio familiare) e, quindi, si ripercuote sia sul rendimento in servizio dell'ufficiale che si sente profondamente demotivato ed angosciato dal fatto che da un giorno all'altro deve fare le valigie sia sul bilancio dello Stato per l'eccessiva incidenza della spesa; se l'attuale Ministro dell'economia sulla questione non ritenga di disporre con assoluta urgenza la convocazione degli ufficiali degli Organismi di Rappresentanza della GDF (COCER, COIR e COBAR) per conoscere direttamente dagli interessati lo stato di estremo disagio e profondo malumore in cui gli stessi vivono, dal momento che ciò è necessario al fine di garantire l'efficiente funzionamento di un Corpo di polizia a cui Stato ha affidato la lotta all'evasione fiscale e il recupero delle imposte sottratte dall'economia sommersa.(4-18152)" . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18152 presentata da STRADELLA FRANCESCO (FORZA ITALIA) in data 21/11/2005"^^ . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA" . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18152 presentata da STRADELLA FRANCESCO (FORZA ITALIA) in data 21/11/2005" . "STRADELLA FRANCESCO (FORZA ITALIA)" . . . _:B36fa5a931c2f937bfb296611ed7a72bc . . "4/18152" . "20051121-20060201" . . "1"^^ . "2015-04-29T00:00:39Z"^^ . _:B36fa5a931c2f937bfb296611ed7a72bc "Risposta scritta Atto Camera Risposta scritta pubblicata mercoledì 1 febbraio 2006 nell'allegato B della seduta n. 741 all'Interrogazione 4-18152 presentata da STRADELLA Risposta. - In riferimento alla problematica segnalata con l'interrogazione in esame, riguardante l'asserito trasferimento d'ufficio di circa 600 ufficiali di ogni ordine e grado, il Comando generale della guardia di finanza fa presente, in via preliminare, che trattasi presumibilmente della manovra annuale relativa ai soli ufficiali «direttivi» che si è definita, nell'anno 2004, a seguito dell'appendice delle cosiddette «revoche e modifiche», con la formalizzazione di 373 trasferimenti e 164 cambi d'incarico. Questi ultimi, in particolare, comportando un reimpiego nella stessa sede, non prevedono, per loro natura, la corresponsione di indennità, non generano disagi per il personale interessato e rispondono, naturalmente - come del resto tutti i movimenti - ad esigenze di riassetto in ambito locale delle risorse umane. Può anzi affermarsi che i cambi d'incarico sono indotti proprio dalla necessità di ridurre, per quanto possibile, il ricorso ai trasferimenti di sede. Ciò premesso, il Comando generale della guardia di finanza ha evidenziato che il numero di ufficiali destinatari dei provvedimenti d'impiego per l'anno 2004 è stato pari a circa il 28 per cento della relativa forza in effettivo, con un incremento di 97 trasferimenti di sede e 59 cambi d'incarico rispetto al 2003. Meno significativo risulta, invece, il divario tra i trasferimenti disposti per il 2004 e quelli relativi ad anni immediatamente precedenti: si è registrato, infatti nell'anno 2004, un incremento, rispettivamente di 59 trasferimenti e 62 cambi d'incarico rispetto al 2002 e di 34 trasferimenti e 51 cambi d'incarico rispetto al 2001. Le motivazioni tecniche che stanno alla base dei reimpieghi sono da ricercare nelle imprescindibili esigenze organizzative connesse, tra l'altro, alla necessità di avvicendare gli ufficiali in servizio presso sedi non ambite, in area di gradimento, dopo il compimento di un triennio di permanenza, nonché, in relazione alle scelte operate nel piano di impiego «dirigenti», agli esiti delle procedure di avanzamento, a modifiche ordinative già formalizzate o comunque previste, al ripianamento delle vacanze organiche esistenti, alla sostituzione degli ufficiali collocati in congedo o impiegati presso Enti/Organismi esterni al Corpo, ovvero vincitori di concorsi interni. I trasferimenti per l'anno 2004 sono stati influenzati anche: dall'avvenuta fissazione del limite tendenziale di 4 anni di permanenza in incarichi di comando territoriale, previsto al fine di garantire il necessario turn over , tenuto principalmente conto degli indiscutibili oneri derivanti dall'esercizio delle funzioni di comando dei reparti; dai sensibili effetti della rimodulazione organizzativa di due grandi strutture della Guardia di finanza quali i reparti speciali ed il Comando generale. In particolare, il rinnovato assetto dei reparti speciali ha comportato, infatti, una incisiva rivisitazione delle preesistenti dotazioni organiche a cui si è dovuta adeguare, conseguentemente, la manovra in effettivo. Così chiariti i motivi che hanno informato il piano d'impiego in questione, risulta del tutto evidente, a parere del Comando generale della guardia di finanza, come la manovra, seppur oggettivamente sostanziosa, sia ben lungi dall'essere «un caso senza precedenti». Altresì a nulla hanno rilevato, ai fini dell'incremento del numero dei trasferimenti di sede, gli effetti degli «scandali Parmalat e Cirio» che, in nessuna misura - a quanto consta al Comando generale della guardia di Finanza - hanno coinvolto appartenenti allo stesso. Il Comando generale, poi, nel confermare in linea generale i dati riportati dall'interrogante circa l'entità dei compensi che spettano per ogni trasferimento, precisa che l'incentivo di 8.000,00 euro (al lordo delle ritenute erariali e previdenziali) è stato riconosciuto ai soli militari che, nel corso del 2001, 2002 e 2003, «siano stati trasferiti d'autorità per esigenze di servizio da altre regioni in Sicilia, Sardegna e Calabria (per gli ufficiali)». Inoltre, la spesa per trasporto masserizie, oltre ad essere del tutto eventuale, è sempre parametrata alla distanza tra le sedi di partenza e di destinazione nonché alla quantità ed al peso dei beni da movimentare. La procedura adottata dalla Guardia di finanza per i trasferimenti prevede che prima di dar corso ad un avvicendamento venga avviato il relativo procedimento amministrativo nei confronti dell'interessato, il quale ha, tra l'altro, la possibilità di produrre una scheda di pianificazione segnalando quattro regioni in ordine di gradimento ed ogni notizia utile, anche di carattere personale, perché possa valutarsi compiutamente la posizione d'impiego. L'onere della comunicazione di avvio del procedimento si intende soddisfatta, per i movimenti rientranti nell'ambito della pianificazione ordinaria degli ufficiali direttivi, con la diramazione della circolare annuale d'impiego che fornisce, peraltro, indicazioni di massima dei criteri ispiratori della manovra. La pianificazione viene definita con l'esternazione, tramite messaggio, dei provvedimenti d'impiego, preceduti dalla formula « per esigenze di servizio ». Tale locuzione risulta onnicomprensiva di tutte le esigenze (proprie dell'amministrazione) sottese al reimpiego del militare (necessità di ripianamento degli organici del reparto di destinazione, rispetto dei profili d'impiego, riscontro di formali proposte avanzate dalla competente scala gerarchica di avvicendamento per motivi di incompatibilità ambientale/opportunità), il più possibile contemperate (in un costante bilanciamento di interessi) con le aspettative del singolo. Tale formula, peraltro, è stata costantemente ritenuta, anche in sede giurisprudenziale, idonea «a dar conto dei motivi posti a fondamento dell'azione amministrativa». Il Comando generale della guardia di finanza ha evidenziato, inoltre, che, in ogni caso, a fronte di ciascun provvedimento d'impiego vengono formalizzate singole determinazioni che recano, tra l'altro, una sintesi esplicativa delle motivazioni sottese ad ogni reimpiego. Tali documenti, non esternati, vengono custoditi dal Comando generale e sono sempre accessibili, da parte di chiunque vi abbia un interesse giuridicamente tutelato dalle norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi (legge 7 agosto 1990, n. 241). La procedura adottata - che, dunque, non si esaurisce affatto con la semplice comunicazione di avvio del procedimento - consente di applicare alla specifica materia i principi cardine della legge sulla trasparenza amministrativa ed è stata oggetto di una richiesta di parere al Consiglio di Stato. L'Alto Consesso (con pronuncia n. 2235/2002, in data 27 settembre 2002), ha sostenuto al riguardo che l'opera di armonizzazione delle «esigenze di organizzazione, coesione interna e massima operatività della struttura militare ... con le garanzie di partecipazione e di motivazione della legge n. 241 del 1990 ... sia stata già lodevolmente compiuta dall'amministrazione ... allorché, con la circolare n. 383000/114/2 a del 9 novembre 1998, ha impartito disposizioni in ordine all'applicazione, in materia di impiego degli ufficiali direttivi, dei principi contenuti nella legge n. 241 del 1990 ... trovando un soddisfacente equilibrio tra i rilevanti interessi che vengono in gioco ... ovvero un equilibrato bilanciamento tra l'interesse all'efficienza con quello alla trasparenza dell'azione amministrativa». L'esternazione del messaggio relativo alla pianificazione per l'anno 2004 degli ufficiali direttivi è avvenuta il 18 giugno 2004, all'incirca con un mese di ritardo rispetto alla tempistica delle due precedenti pianificazioni ma, comunque, in linea con la tempistica di altre pianificazioni relative ad anni precedenti. Tale dilazione è sostanzialmente riconducibile alla necessità di attendere che fossero formalizzati i richiamati importanti provvedimenti organizzativi afferenti la struttura di alcuni comandi, tra i quali quelli relativi al riassetto ordinativo dei reparti speciali e del comando generale, che ne hanno rimodulato i relativi organici, nonché alla conseguente entità della manovra d'impiego. Per quanto attiene le decorrenze dei trasferimenti il predetto Comando generale rappresenta che gli stessi, come di consueto, sono state fissate tendenzialmente a partire dal 30 luglio, avendo cura di assicurare, in linea di massima, un affiancamento di quindici giorni tra gli ufficiali cedenti e quelli subentranti negli incarichi di comando di reparto. In ogni caso, la maggior parte dei trasferimenti di sede ha avuto una decorrenza successiva al 16 agosto. Al riguardo, il Comando generale evidenzia che i reparti hanno la facoltà di trattenere il personale destinato ad altri incarichi per un periodo di dieci giorni dalla data di fissazione della relativa decorrenza, spirati i quali i militari destinatari dei provvedimenti d'impiego possono fruire della licenza speciale di trasferimento (10 o 20 giorni, a seconda che siano celibi o coniugati ovvero che abbiano maturato o meno 10 anni di servizio). Per motivi personali o familiari i militari interessati possono richiedere proroghe dei rispettivi movimenti che, anche nell'anno 2004, ove richieste, sono state di sovente accordate. In particolare, sono state concesse, per esigenze di servizio o per corrispondere a specifiche richieste degli interessati, 49 proroghe di trasferimenti nei confronti di altrettanti ufficiali. Quanto alla disponibilità di alloggi di servizio, il Comando generale della guardia di finanza ha rappresentato che a fronte di 1.931 ufficiali «direttivi» in servizio nel Corpo, sono stati istituiti 723 alloggi ad essi riservati, per una percentuale pari a circa il 37 per cento della forza in effettivo. Tale valore è più cospicuo laddove si prendano in considerazione i soli incarichi di comando dei reparti territoriali, per i quali la necessità di «costante ed immediata disponibilità per il soddisfacimento delle esigenze di servizio», sottesa all'esigenza di disporre di un alloggio di servizio, è senz'altro prioritaria. Ove si consideri quest'ultima ipotesi, a fronte di 480 ufficiali comandanti di reparto territoriale (avuto riguardo anche al comparto aeronavale), la Guardia di finanza dispone di 336 alloggi di servizio. In ogni caso, considerata la non ottimale situazione attuale (particolarmente deficitaria soprattutto in alcuni capoluoghi di regione, peraltro proprio dove la ricerca di un immobile da locare è particolarmente onerosa), sono state avviate dal Comando generale una serie di iniziative finalizzate all'incremento del patrimonio alloggiativo disponibile. Attualmente non è, peraltro, disponibile per ciascun ufficiale un dato aggregato dal quale possa rilevarsi il numero di volte in cui il medesimo, nel corso della carriera, abbia fruito di alloggio di servizio: naturalmente, come evidenziato in precedenza, un ufficiale che abbia ricoperto numerosi incarichi di comando territoriale avrà avuto maggiori probabilità di occupare un alloggio di servizio rispetto al parigrado impiegato in incarichi «di ufficio». Quanto agli effetti sortiti dal protocollo d'intesa stipulato, nel dicembre 2003, tra l'Unione delle province d'Italia (U.P.I.), l'Associazione nazionale comuni italiani (A.N.C.I.) e la guardia di finanza, per promuovere la ricerca e la resa in disponibilità di alloggi di proprietà comunale e provinciale, sono stati sensibilizzati - al fine di attivare le iniziative offerte dal protocollo in parola - i Comandi regionali, i quali hanno comunicato di avere intrapreso contatti con i responsabili dei citati Enti, allo scopo di dar corso alle iniziative più opportune. I 373 trasferimenti di sede disposti nell'ambito della pianificazione direttivi per il 2004 comportano la corresponsione di indennità ex legge n. 86 del 2001 di importo variabile tra circa 3.735.000 euro e circa 5.775.000 euro. Lo stanziamento aggiuntivo sul capitolo afferente le spese per trasferimenti del personale militare contribuirà alla copertura del deficit maturato negli anni pregressi. Per quanto concerne la realizzazione del programma per la costruzione, l'ammodernamento e l'acquisto di immobili, previsto dall'articolo 29 della legge 18 febbraio 1999, n. 28, il Comando generale della guardia di finanza ha segnalato che sono state stanziate risorse da destinarsi al finanziamento di un programma di potenziamento delle caserme e degli alloggi di servizio, articolato in operazioni di acquisto, costruzione e ristrutturazione. Secondo le stime effettuate in sede di elaborazione del programma, una volta ultimata la realizzazione degli interventi, il patrimonio abitativo dell'amministrazione dovrebbe ottenere un incremento di circa 1.200 unità. A causa di talune difficoltà, sostanzialmente riconducibili alla modifica delle modalità attuative della progettualità inizialmente previste ed alla necessità per l'Autorità di Governo di promuovere iniziative che, da un lato consentissero il contenimento della spesa pubblica e, dall'altro lato assicurassero un incremento delle entrate statali il programma in argomento non è stato ancora avviato. In ogni caso, è stato emanato, in data 8 ottobre 2004, il decreto del Ministro dell'economia e delle finanze concernente «l'ammodernamento e la ristrutturazione di unità immobiliari già di proprietà della Guardia di finanza, ovvero la costruzione di alloggi o caserme all'interno di complessi di proprietà ovvero su terreni già assegnati alla Guardia di finanza», con il quale, tra l'altro, sono stati individuati i primi interventi infrastrutturali da realizzare tra i quali la costruzione di 306 alloggi di servizio. A seguito dell'adozione di tale provvedimento, il 22 ottobre 2004, è stata formalizzata un'intesa tra il Comando generale ed il ministero delle infrastrutture e dei trasporti con cui sono state delegate agli organi periferici dello stesso ministero tutte le attività occorrenti all'assunzione degli impegni di spesa entro la fine del 2004 e delle risorse costituenti le linee di finanziamento 2000 e 2002. Per quanto attiene i tempi di permanenza nella sede il Comando generale della guardia di Finanza ha segnalato che numerosissimi ufficiali hanno maturato, allo stato, permanenze alla sede pari o (anche di gran lunga) superiori ai sei anni, senza che ciò, di per sé, costituisca motivo automatico di reimpiego. Con la pianificazione per il 2004 si è inteso fissare in 4 anni il limite tendenziale di permanenza in carico di «comando territoriale». In incarichi della specie, peraltro, è necessario sottolineare che le permanenze sono sempre state, per prassi, piuttosto contenute (tendenzialmente entro i 4-5 anni). La previsione di tale limite tendenziale - cioè ferma restando la possibilità di deroghe che abbiano riguardo a particolari esigenze di servizio o di carattere personale dei singoli - tiene conto, come già sottolineato, dell'elevata onerosità degli incarichi de quibus e della necessità, conseguente, di garantire adeguati turn over . Per quanto concerne gli incarichi di staff e gli altri incarichi operativi (cioè non di comando territoriale) continuano, come riferito dal Comando generale della guardia di finanza, a non essere previsti limiti massimi di permanenza. La procedura adottata dal Comando generale della guardia di finanza per i trasferimenti è stata ritenuta dal Consiglio di Stato pienamente conforme al rispetto dei criteri generali richiamati dalla legge n. 241 del 1990 (in tema di partecipazione al procedimento, diritto di accesso agli atti, fissazione di una tempistica per l'adozione dei provvedimenti d'impiego, previsione di clausole di ricorribilità, eccetera) e perfettamente idonea a conciliare le «esigenze di organizzazione, coesione interna e massima operatività della struttura militare ... con le garanzie di partecipazione e di motivazione della legge n. 241 del 1990 ... ». In riferimento all'affermazione in base alla quale il Comando generale avrebbe illustrato ex post le direttive che hanno determinato i trasferimenti, il predetto Comando generale ha precisato che, con circolare n. 264600 del 10 agosto 2004, sono state illustrate, con puntualità, le dinamiche sottese alla pianificazione direttivi per l'anno 2004, in un'ottica di assoluta trasparenza ed al fine di garantire la massima compartecipazione e condivisione delle scelte operate. È, peraltro, la prima volta che, a pianificazione definita, è stato fornito - avuto riguardo anche al peculiare contesto nel quale sono maturate le decisioni assunte - un quadro di sintesi dei risultati conseguiti, cui si è approdato in ottemperanza alle direttive già partecipate, sostanzialmente, con la precedente circolare del 30 ottobre 2003 (n. 361000/114/2 a ). La circolare del 10 agosto 2004 (n. 264600) ha avuto, cioè, una finalità essenzialmente esplicativa delle soluzioni adottate, coerenti ai criteri ed agli indirizzi a suo tempo esternati. Inoltre, la fissazione in 4 anni del limite tendenziale di permanenza nell'incarico di Comandante di reparto risponde anche all'esigenza di consentire agli interessati, per il futuro, di conoscere ex ante l'anno in cui ne verrà presumibilmente disposto l'avvicendamento. Il Sottosegretario di Stato per l'economia e per le finanze: Maria Teresa Armosino." . _:B36fa5a931c2f937bfb296611ed7a72bc "20060201" . _:B36fa5a931c2f937bfb296611ed7a72bc "SOTTOSEGRETARIO DI STATO ECONOMIA E FINANZE" . _:B36fa5a931c2f937bfb296611ed7a72bc .