INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18055 presentata da VENDOLA NICOLA (RIFONDAZIONE COMUNISTA-PROGRESSISTI) in data 19980609

http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic4_18055_13 an entity of type: aic

Al Ministro di grazia e giustizia. - Per sapere - premesso che: il signor Massimo Fornari, 35 anni, residente a Roma, affetto da Aids conclamata ed epilessia, dichiarato nel giugno 1991 "incompatibile con il regime carcerario", aveva ottenuto dal Tribunale di Sorveglianza di Roma la sospensione della pena per 2 semestri, a causa delle sue drammatiche condizioni fisiche; alle sunnominate patologie si aggiungeva una forma tumorale al colon che rendeva ancora piu' precaria la condizione complessiva del signor Fornari; il terzo semestre la sospensione non veniva pero' rinnovata, e a dicembre 1997 veniva riemesso ordine di esecuzione per 3 anni e 2 mesi di cumulo pene, per reati connessi alla droga; il 30 marzo 1998 il signor Fornari veniva arrestato a Genova e, a causa delle sue condizioni fisiche, veniva ricoverato il giorno stesso, presso l'ospedale San Martino di Genova, nella divisione di malattie infettive, dove il giorno 31 marzo e il 2 aprile il Fornari tentava il suicidio ferendosi con delle lamette; dopo le analisi e il ricovero durato 10 giorni, l'ospedale accertava solo parte delle malattie gia' certificate dall'ospedale Spallanzani di Roma (Hiv, "fegato ingrandito ad ecostruttura diffusamente accentuata", lesioni spazio-occupanti a carico del pancreas, condilomatosi), ma non effettuava rettoscopia per accertare la "lesione circoscritta" a livello cecale gia' documentata il 4 giugno 1997 dal suddetto ospedale Spallanzani; nonostante le gravissime condizioni del Fornari, egli veniva condotto il 9 aprile alla casa circondariale di Marassi, dove gli venivano notificati altri ordini di esecuzione pendenti presso la Procura della Pretura e del Tribunale di Roma per alcuni mesi complessivi di pene residue; il magistrato di sorveglianza competente non ha ritenuto di disporre ne' la trasmissione e la verifica della cartella clinica dell'ospedale Spallanzani di Roma, ne' la momentanea sospensione dell'esecuzione della pena, nonostante la gravita' delle patologie del Fornari, gravita' documentata anche dai medici dell'ospedale San Martino e dalle precedenti cartelle cliniche; in un fax spedito dal carcere in data 8 maggio 1998 al suo legale dottor Antonio Moriconi, del Foro di Roma, il Fornari - che ha subi'to durante il ricovero anche una crisi epilettica - denunciava l'abbassamento drastico dei suoi valori linfocitici e l'innalzamento della carica virale; inoltre, a causa di una condilomatosi orale diffusa, veniva nuovamente ricoverato il 20 e 21 maggio 1998, operato e poi riportato immediatamente in cella; tutti i reati del signor Fornari risalgono ad epoca antecedente il 1993, e da allora non ha piu' commesso reati: da qui si evince un incredibile accanimento persecutorio nei suoi confronti, accanimento contrario al senso di umanita' della pena, contrario alle finalita' del carcere, contrario a qualunque effettivo sentimento della giustizia; si aggiunga che presso il domicilio della madre, Cimino Vittoria vedova Fornari, il giovane godeva di un regime alimentare e di una assistenza che avevano permesso il suo recupero psico-fisico e l'innalzamento dei valori degli anticorpi -: se risultino le motivazioni in base alle quali e a seguito di quali accertamenti clinici e' stata revocata dal tribunale di sorveglianza di Roma la sospensione della esecuzione della pena per motivi di salute ed e' stata autorizzata la riemissione dell'ordine di esecuzione per cumulo pene; se non intenda promuovere accertamenti ispettivi per verificare sulla base di quali considerazioni il magistrato di sorveglianza di Genova non ha verificato le condizioni di salute di Massimo Fornari, anche consultando le cartelle cliniche precedenti e per quali ragioni questo magistrato non abbia provveduto alla momentanea sospensione della pena, in considerazione dell'aggravamento delle condizioni di salute del Fornari; se, considerata l'urgenza che il caso richiede, intenda sollecitare, nel pieno rispetto della competenza della magistratura di sorveglianza, l'adesione di provvedimenti, quale ad esempio la immediata sospensione della pena, perche' il caso del detenuto Fornari possa essere affrontato quanto prima. (4-18055)
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