INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18048 presentata da ROMEO PAOLO (PARTITO SOCIALISTA DEMOCRATICO ITALIANO) in data 19930928
http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic4_18048_11 an entity of type: aic
Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che: le gravi vicende giudiziarie che hanno investito l'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL), determinando l'improvvisa vacanza dei vertici dell'Ente, hanno reso necessaria da parte del Governo la nomina di un Commissario straordinario nella persona dell'insigne dottor Guglielmo Cazzuola, Consigliere della Corte dei conti e che detto commissariamento risulta avere temporaneita' limitata a mesi sei, cosi' come espressamente enunciato negli atti stessi del provvedimento; si e' giunti alla scadenza di detto provvedimento e si rende pertanto necessario comprendere lo stato di salute economica ed organizzativa dell'Ente, anche al fine di valutare se esso e' nelle condizioni di assolvere alle prestazioni a cui e' preposto -: se sia intenzione del Governo rinnovare il mandato al Commissario, oppure permettere all'Istituto di ridarsi una nuova, ordinaria struttura gestionale attraverso la nomina di un Direttore generale (anche nella persona dell'attuale facente funzioni, l'insigne dottor Walter Chiucini) ed eventualmente anche di un Presidente Nazionale; quali siano oggi - a sei mesi dal commissariamento - le reali condizioni finanziarie dell'Istituto, sia in relazione alla esposizione nei riguardi degli Istituti di credito, che riguardo al saldo tra gestione agricola ed industriale; quali siano le reali situazioni nei rapporti di remissione finanziaria tra lo Stato e l'INAIL e viceversa e quale e' il reale valore di mercato dell'immenso patrimonio dell'Istituto su tutto il territorio nazionale e se risponde a verita' che soggetti ricoprenti cariche pubbliche risultano locatari morosi di prestigiosi immobili dell'Ente; quali siano i motivi che hanno inibito l'acquisizione di immobili in Calabria, da parte dell'Istituto, attesa peraltro l'esistenza di una potenziale domanda locatoria dei dipendenti dello stesso; quali siano gli intendimenti, gli obiettivi ed i tempi necessari all'Istituto per realizzare gli annosi progetti di una piu' capillare ed omogenea presenza sul territorio calabrese, attraverso l'apertura di nuovi sportelli (a suo tempo deliberati) nelle cittadine di Locri (RC) e di Paola (CS) e se non si ritiene improcrastinabile tale necessita' al fine di rendere piu' accettabile e meno inumano il servizio all'utenza, anche alla luce della razionale distribuzione sul territorio calabrese realizzata dall'Ente similare INPS, che spesso negli anni ha intrapreso e percorso con l'INAIL eguali strategie organizzative e previdenziali, nonche' data l'esistenza di uno stretto rapporto di tutela del cittadino-lavoratore e di talune forme di simbiosi valutativa del danno subito messe in atto dai suoi enti sociali; se i vertici dell'INAIL non ritengano insostenibile - in termini di carico di lavoro rispetto al bacino d'utenza - la presenza di una sola sede dell'Istituto in provincia di Reggio Calabria, a fronte delle tre sedi presenti nella provincia di Catanzaro e delle due sedi presenti nella provincia di Cosenza; se riguardo alla mancata apertura della sede di Paola (CS) - per cui venne addirittura pubblicato sulla stampa locale avviso di affitto o acquisto di immobili ad hoc - non si siano innescati meccanismi di opportunita' politica, atteso che una sede decentrata toglie indubbiamente all'ufficio provinciale gran parte delle competenze su quel territorio; se riguardo alla mancata apertura della sede di Locri (RC) - per cui si svolse alcuni anni orsono incontro ufficiale tra i vertici nazionali INAIL e l'Ente locale comune per il reperimento dei locali adeguati - non siano registrate interferenze di carattere delinquenziale e mafioso legate all'accaparramento della locazione pubblica, tali da frenare l'iniziativa per non incorrere in imposizioni coercitive; a quanto ammonti l'evasione contributiva da parte delle imprese e/o dei singoli datori di lavoro e quali risultati - in termini percentuali e strettamente finanziari - hanno riscosso nel Paese ed in Calabria le azioni coercitive e legali atte a riscuotere i debiti pregressi; quali siano le situazioni attuative del disposto legislativo di ritorno delle "Prime cure sanitarie" all'INAIL e quali tempi si rendono necessari in Calabria per tale attuazione, atteso che gia' in altre Regioni sono state attivate (sperimentalmente?) con notevole beneficio per gli utenti e risparmio economico per l'Ente; per quale motivo parte della struttura immobiliare della sede INAIL di Reggio Calabria - che e' di proprieta' dell'Ente - risulti ancora locata all'ex CASMEZ, ente soppresso e che non ha alcuna funzione sociale e produttiva, mentre il personale dell'Istituto reggino e' costretto a lavorare in locali angusti e sovraffollati; se non si ritenga opportuno - da parte dei vertici nazionali INAIL - affrontare in termini esaustivi sul piano organizzativo il ripristino delle "Prime cure sanitarie" attraverso la riacquisizione dei Centri traumatologici ortopedici (C.T.O.), trasferiti al S.S.N., che erano il "fiore all'occhiello" dell'Ente riguardo l'assistenza ai lavori infortunati; quali risultano essere gli intendimenti della Direzione generale INAIL onde dotare le sedi di Vibo Valentia e Crotone, ormai divenuti capoluoghi di provincia, di personale medico-specialistico interno a soprattutto con ruoli di dirigenza, atteso che risulta improponibile lasciare che sedi che andranno ad assumere ruoli gestionali di valenza provinciale possano essere in atto dirette da personale medico-specialistico esterno, dotato di contratto a tempo parziale e quindi di un rapporto di lavoro con l'Ente di tipo privatistico, di limitata responsabilita' civile (per una delicata funzione medica di controllo e revisione infortunistica, oltre che di riconoscimento di malattie professionali), nonche' di assoluta responsabilita' produttiva rispetto alle finalita' ed agli obiettivi dell'INAIL; se non ritengano necessario che i vertici nazionali dell'Ente intervengano in favore delle migliaia di lavoratori della provincia di Reggio Calabria che assurdamente - nella qualita' di ex minatori o di operai esposti a rischio - pur affetti da malattia professionale denominata "silicosi" (o per accertarla) sono costretti, da anni, a recarsi presso la sede di Vibo Valentia per visite di revisione (o di riconoscimento della malattia professionale) delle gravi patologie sopportate. Detti "silicotici" (siano essi riconosciuti tali od ancora da riconoscere) vengono infatti avviati da ogni latitudine regionale a Vibo Valentia onde sottoporsi ad esami clinici che nessuna particolarita' ricoprono per essere considerati di livello extra-specialistico e/o universitario, in quanto trattasi di indagini di elementare diagnosi che potrebbero essere effettuate nelle stesse sedi territoriali, essendo queste ultime fornite di strumenti diagnostici e medici specialisti. Ordunque non si comprende per quale motivo una cosi' gran massa di lavoratori - spesso anziani e comunque malandati in salute - siano costretti a partire in orari inumani dagli angoli piu' remoti della provincia di Reggio Calabria (ove piu' alta e' la percentuale di affetti da tale malattia professionale) per recarsi a Vibo Valentia (peraltro mal servita dai mezzi di trasporto pubblico) per sottoporsi ad una semplice radiografia del torace, ad una normalissima spirometria, ad un elementare controllo della pressione ed ad un altrettanto elementare elettrocardiogramma. Tutto cio' con rilevante onere economico e temporale sia per gli assistiti che per l'Istituto infortunistico. (4-18048)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18048 presentata da ROMEO PAOLO (PARTITO SOCIALISTA DEMOCRATICO ITALIANO) in data 19930928
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18048 presentata da ROMEO PAOLO (PARTITO SOCIALISTA DEMOCRATICO ITALIANO) in data 19930928
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ROMEO PAOLO (PARTITO SOCIALISTA DEMOCRATICO ITALIANO)