INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17894 presentata da BERTOLINI ISABELLA (POPOLO DELLA LIBERTA') in data 20121001

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Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-17894 presentata da ISABELLA BERTOLINI lunedi' 1 ottobre 2012, seduta n.694 BERTOLINI. - Al Ministro dell'interno, al Ministro per la cooperazione internazionale e l'integrazione. - Per sapere - premesso che: in Italia sono in continuo aumento casi di violenza e maltrattamenti su donne da parte di immigrati, sempre piu' spesso agenzie di stampa riportano notizie in merito; l'Asca del 12 settembre 2012 riporta la notizia dell'arresto di un marocchino di 55 anni ad Acquasparta (Terni) con l'accusa di violenza sessuale, maltrattamenti e lesioni nei confronti della moglie fin dal 2004 e recentemente avrebbe picchiato la figlia di 7 anni, provocandole lesioni al collo e all'addome; l'Ansa del 13 settembre 2012 rende noto che a Montano Antilia (Salerno) un cittadino marocchino di 27 e' stato arrestato dalla Guardia di finanza per sequestro di persona in flagranza di reato ai danni della moglie, anch'essa marocchina di 22 anni, rinchiusa in casa dall'uomo solo perche' aveva espresso il desiderio di ritornare nel proprio Paese; sempre da un'agenzia dell'Ansa del 14 settembre 2012 si apprende che, a Viareggio (Lucca), un ventenne magrebino e' stato accusato di lesioni aggravate e maltrattamenti in famiglia a danno della moglie, una ventenne di origine italiana, che aveva sposato solo per ottenere il permesso di soggiorno; ancora, dall'Ansa del 18 settembre 2012, si legge che a Sellia Marina (Catanzaro) un marocchino di 42 anni, conosciuto per la sua attivita' di rappresentanza in un'associazione di categoria a difesa dei diritti degli extracomunitari, e' stato arrestato per maltrattamenti in famiglia, lesioni personali aggravate e violenza sessuale aggravata; le violenze, compresa quella sessuale sarebbero avvenute nei confronti della moglie e della figlia che, all'epoca dei fatti, aveva meno di 14 anni, ma tutta la famiglia (l'uomo ha quattro figli) ha subito le sue violenze; l'Ansa del 22 settembre 2012 riporta la notizia che, ad Alba Adriatica (Teramo), un albanese di 49 anni ha picchiato selvaggiamente le due figlie minorenni, di 14 e 16 anni, perche' le aveva sorprese a parlare con un loro coetaneo, alla fermata dell'autobus; l'ultima sconcertante notizia, data dagli organi di informazione nazionali, e' del 30 settembre 2012: una ragazza pakistana di 19 anni, residente in provincia di Brescia, e' stata segregata, picchiata, minacciata di morte dal padre e violentata dal cugino, suo coetaneo, per aver rifiutato un matrimonio combinato in Pakistan; la ragazza dopo essersi rifiutata di partire per il Pakistan, e' stata rinchiusa in casa, ma grazie all'aiuto di una sua amica e' riuscita a denunciare i suoi aguzzini, che sono stati arrestati dalla compagnia dei carabinieri di Salo' per violenza sessuale aggravata e sequestro di persona; purtroppo, episodi come questi, in pericoloso aumento, ormai non hanno piu' alcun risalto sugli organi di informazione, anzi spesso vengono riportati solo dalle agenzie di stampa, senza suscitare nessuna reazione; si tratta di violenze inaccettabili, che dovrebbero essere severamente condannate, ma che spesso non hanno alcun seguito giudiziario, mentre rappresentano un affronto alla dignita' di tutte le donne e dimostrano come l'integrazione degli immigrati, in Italia, non solo non si e' realizzata, ma sta addirittura subendo una regressione -: se i Ministri siano a conoscenza di tali episodi e quali altri elementi abbiano in merito; quali iniziative urgenti intendano adottare per scongiurare l'aumento di casi di violenza di tale genere; se siano in grado di fornire dati relativi a vicende che vedono coinvolte donne straniere, vittime di violenze e soprusi all'interno dei propri nuclei famigliari, avvenuti nel nostro Paese negli ultimi cinque anni; se corrisponda al vero che questi episodi siano in costante aumento in Italia; come si spieghi questa involuzione nei percorsi di integrazione di tanti stranieri, molti dei quali vivono da anni nel nostro Paese, ma dimostrano di non rispettare regole e comportamenti propri del nostro ordinamento, a danno delle proprie famiglie e soprattutto delle donne; se non ritenga necessario avviare, con la collaborazione degli enti locali, un'indagine approfondita per verificare quante situazioni analoghe, non denunciate, ci siano nel nostro Paese e per verificare la reale situazione delle donne straniere che vivono in Italia. (4-17894)
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