INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17628 presentata da MANZIONE ROBERTO (UDR - UNIONE DEMOCRATICA PER LA REPUBBLICA) in data 19980520
http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic4_17628_13 an entity of type: aic
Al Presidente del Consiglio dei ministri ed ai Ministri dell'interno, di grazia e giustizia e del tesoro. - Per sapere - premesso che: con sentenza del 1^ aprile 1998 depositata il giorno successivo, il tribunale civile di Lucca, composto dai signori magistrati dottor Ferruccio Gelli, dottor Antonio Giannoni e dottor Giulio Giuntoli, nel respingere una richiesta di ammissione alla procedura dell'amministrazione controllata, dichiarava il fallimento della IMEG S.r.L. con sede in Massarosa, in accoglimento di 3 ricorsi che prospettavano una situazione debitoria pari a lire 360 milioni; con 450 dipendenti, e migliaia di lavoratori che operano nei settori collaterali, in buona sostanza la IMEG S.r.L., industria leader mondiale nel settore del marmo di Carrara, con 450 dipendenti, subiva una sentenza dichiarativa di fallimento per un'esposizione debitoria di circa 360 milioni, pur avendo un patrimonio complessivo pari a circa 180 miliardi di lire; l'anomalia di una pronuncia giurisdizionale di questo tipo ha destato grande clamore nell'opinione pubblica, provocando costernazione nei vari livelli occupazionali, fino al punto che molti organi di informazione ne hanno sottolineato la palese ingiustizia; il tribunale di Lucca ha preferito ignorare la situazione patrimoniale dell'Azienda, che aveva un attivo di oltre 45 miliardi ed un portafoglio ordini per oltre 15 miliardi, deducendo lo stato di insolvenza in parte da tre ricorsi per complessivi 360 milioni di debiti ed in parte da una situazione debitoria complessiva che secondo l'interrogante veniva rappresentata in modo falso del rappresentante della famiglia Petacchi, formalmente titolare del 50 per cento delle quote societarie; da un punto di vista sostanziale, invece le quote della famiglia Petacchi erano detenute (perche' costituite in pegno) dalla Cassa di Risparmio di Lucca che a piu' per oltre 12 miliardi la predetta famiglia Petacchi; la Cassa di Risparmio di Lucca, quale socio di fatto del 50 per delle quote, risulta avere sempre impedito - benche' formalmente non ne avesse l'interesse - ogni possibilita' di gestione e di rilancio dell'Azienda, favorendo per certi versi il degrado della situazione, quasi come se avesse avuto un interesse occulto ad estromettere l'altro socio (Viadana Padana S.r.L., titolare dell'altro 50 per cento) che invece, con molteplici iniziative, aveva tentato di rilanciare l'Azienda che, non essendo decotta, aveva bisogno solo di una attenta ed accorta gestione imprenditoriale; lo strano ed ad avviso dell'interrogante inquietante collegamento fra l'anomala decisione del tribunale di Lucca e l'incomprensibile volonta' della Cassa di Risparmio di Lucca di evitare un rilancio dell'Azienda, veniva a saldarsi quando lo stesso tribunale, accogliendo una rinuncia stranissima secondo l'interrogante presentata dal dottor Ezio Giannecchini, gia' nominato curatore del fallimento IMEG S.r.L., lo sostituiva nominando quale nuovo curatore il dottor professor Ugo Fava che risulta essere presidente del collegio sindacale delle Casse del Tirreno S.P.A., societa' che raggruppa alcune banche e che vede, come "capofila", proprio la Cassa di Risparmio di Lucca; appare davvero eclatante, quindi, che, dopo una serie di comportamenti e di decisioni quanto meno sospette, se non inquietanti, il tribunale di Lucca nomini curatore del fallimento della IMEG S.r.L. il dottor Fava, il quale, di fatto, gia' rappresenta la Cassa di Risparmio di Lucca in qualita' di presidente del collegio sindacale della sua holding Cassa di Risparmio del Tirreno; ancor piu' considerando che la Cassa di Risparmio di Lucca, oltre ad essere creditrice della IMEG per oltre 2 miliardi, e quindi creditrice della curatela fallimentare, e' anche di fatto il socio al 50 per cento della stessa IMEG S.r.L., avendo un pegno sul 50 per cento delle quote della societa', di cui il 10 per cento con diritto di voto -: se le notizie esposte in premessa risultino rispondenti al vero; in che modo si intenda garantire il mantenimento dei livelli occupazionali della IMEG S.R.L.; quali meccanismi ispettivi si intendano avviare per verificare se il comportamento dell'organo giudicante risponda ai canoni della legittimita', terzieta' ed indipendenza; se siano a conoscenza di quali reali interessi siano sottesi al comportamento della Cassa di Risparmio di Lucca che, pur di raggiungere il proprio scopo (fallimento della IMEG S.r.L.) arriva a mettere in una situazione di pericolo le proprie stesse ragioni creditorie; se appaia suscettibile di valutazione disciplinare il comportamento del tribunale di Lucca in merito alla nomina del dottor Fava; se siano a conoscenza di quali siano le reali motivazioni che hanno indotto il dottor Giannecchini, gia' nominato procuratore fallimentare, a chiedere di essere sostituito rinunciando a notevoli emolumenti professionali; se sia compatibile la nomina del dottor Fava quale curatore con la sua funzione di presidente del collegio sindacale delle Casse del Tirreno S.p.A.; se siano a conoscenza di eventuali anomale pressioni (ad esempio da parte di logge massoniche) esercitate da soggetti aventi comunque interessi specifici ricollegabili alla IMBG S.R.L. (4-17628)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17628 presentata da MANZIONE ROBERTO (UDR - UNIONE DEMOCRATICA PER LA REPUBBLICA) in data 19980520
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17628 presentata da MANZIONE ROBERTO (UDR - UNIONE DEMOCRATICA PER LA REPUBBLICA) in data 19980520
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
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2014-05-15T11:39:59Z
4/17628
MANZIONE ROBERTO (UDR - UNIONE DEMOCRATICA PER LA REPUBBLICA)