INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17456 presentata da PECORARO SCANIO ALFONSO (FEDERAZIONE DEI VERDI) in data 19930914
http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic4_17456_11 an entity of type: aic
Al Ministro dell'ambiente. - Per sapere - premesso che: in un piccolo centro dell'Irpinia, situato su un monte di 911 metri di altezza ricchissimo di flora e fauna selvatica, e' in corso di realizzazione un progetto (il C/2613) del Consorzio di Bonifica Valle Ufita che prevederebbe (il condizionale e' d'obbligo visto che e' stata sempre vietata alla Pro loco frigentina, da cui ci arriva questa segnalazione, la visione del progetto stesso) l'immissione delle acque di alcuni corsi percorrenti la costa di una montagna (i valloni) in pozzi rovesci che raggiungano le falde acquifere alimentanti il fondovalle; detto Consorzio dovrebbe avere come funzione la salvaguardia e il riassetto dei territori afferenti al fiume Ufita, mentre in realta' opera da 20 anni sotto gestione commissariale e, a quanto sembra, in maniera poco aderente ai suoi reali scopi; i luoghi in questione sono costituiti da valloni, dove l'accesso e' impedito dalla vegetazione autoctona costituita da una flora tipica di zone umide (pioppi, salici), e da scarpate dove crescono l'olmo campestre, la roverella e il cerro; l'acqua che ristagna sul fondo favorisce naturalmente una vegetazione rigogliosa che caratterizza un ecosistema dove, accanto ad una flora non ancora attaccata da piante infestanti alloctone quali la robinia pseudoacacia e l'ailantus altissima, ampiamente presenti sul territorio comunale, vivono mammiferi rari come il tasso, la puzzola, la faina, uccelli come l'upupa, il rigogolo, il passero solitario, l'usignolo, uccelli rapaci diurni e notturni, rettili come colubri, ramarri e vipere, anfibi come il tritone crestato, raganelle, rospi e rane; la natura geologica del terreno (unita' Lagonegrese costituita da blocchi litoidi di galestro e scisti silicei inglobati nel flysch argilloso, marnoso e calcareo) rappresenta un elemento assai debole di questo ecosistema poiche' la roccia, presentando vari gradi di metamorfismo e scistosita', facilmente viene attaccata dagli agenti atmosferici se non e' idoneamente protetta. Lo sfrato protettivo, in questo caso, e' costituito da un ridotto spessore di humus formatosi in tempi lunghissimi e non facilmente rigenerabile. La sua rimozione porta inevitabilmente allo scoperto una roccia che, dura finche' protetta, si frantuma poi al sole in minutissime scaglie; da un sopralluogo effettuato dalla citata Pro-loco, in data 20 giugno 1993, emerge che dai lavori di intervento del Consorzio summenzionato il territorio interessato risulta sconvolto sotto il profilo paesistico, ecologico e scientifico; l'opera di distruzione delle risorse portera' inevitabilmente alla scomparsa di piante ed animali tipici di queste zone e sicuramente il dilavamento meteorico dara' luogo ad un'erosione inarrestabile -: se non intenda adottare urgenti provvedimenti di sospensione dei lavori e avviare analisi attente del territorio onde evitare lo sconvolgimento di un equilibrio ultramillenario con risultati negativi sia per i terreni a monte che per quelli a valle. (4-17456)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17456 presentata da PECORARO SCANIO ALFONSO (FEDERAZIONE DEI VERDI) in data 19930914
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
PRATESI FULCO (FEDERAZIONE DEI VERDI)
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2014-05-14T21:11:09Z
4/17456
PECORARO SCANIO ALFONSO (FEDERAZIONE DEI VERDI)