INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17292 presentata da TURRONI SAURO (FEDERAZIONE DEI VERDI) in data 19930902
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Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri di grazia e giustizia e dell'ambiente. - Per sapere - premesso che: la Salina di Comacchio ha una superficie di circa 550 ha, non e' piu' in attivita' da circa 20 anni, ed e' collocata in adiacenza delle Valli di Comacchio, da esse separata da una arginatura. L'assenza di attivita' ha consentito che il luogo, di straordinaria bellezza ed importanza naturalistica, diventasse habitat di un'importantissima fauna ornitologica. Le Saline sono comprese nel parco regionale del delta del Po, istituito con legge regionale n. 11/1988 ma ancora inattuato per l'opposizione degli enti locali, di rilevanti settori dell'apparato economico e dei cacciatori; oltre ad essere interessate dal parco interregionale del delta del Po, previsto dalla legge 6 dicembre 1991, n. 394, del tutto inattuato e privo di qualsiasi salvaguardia per le aree in esso comprese; nel maggio del 1992, l'allora sottosegretario all'ambiente onorevole Piero Mario Angelini firmava un decreto con il quale veniva individuata l'area "Saline di Comacchio" al fine dell'applicazione sulla stessa delle norme di salvaguardia di cui all'articolo 6 della legge 394/91 (legge quadro sui parchi) che e' atto propedeutico e necessario al fine della istituzione sull'area di una riserva naturale dello Stato. L'area in questione, appartenente interamente al demanio dello Stato, peraltro, era gia' stata dichiarata zona umida di importanza internazionale con decreto del ministro dell'agricoltura e foreste del 13 luglio 1981 "per effetto della Convenzione relativa alle zone umide di importanza internazionale, soprattutto come habitat degli uccelli acquatici". L'area ospita, infatti, rare specie di uccelli acquatici migratori le cui zone di sosta sono tutelate dalla Convenzione di Berna ratificata con la legge n. 503/1981. Nonostante le molteplici sollecitazioni esercitate dagli interroganti, da altri colleghi e dalle associazioni ambientaliste locali e nazionali, senza nessun motivo apparente, senza che mai siano state date spiegazioni plausibili dalle autorita' competenti, il suddetto decreto non veniva mai pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. In data 3 maggio 1993 l'allora Ministro dell'ambiente, onorevole Francesco Rutelli, firmo' quattro provvedimenti relativi all'imposizione di vincoli ambientali e norme di salvaguardia su altrettante aree di rilevante pregio naturalistico. Una delle aree individuate da tali provvedimenti era, di nuovo, proprio quella delle "Saline di Comacchio" gia' oggetto del citato provvedimento di tutela, a firma dell'onorevole Angelini, mai pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale e successivamente scomparso. Come tutti sanno il giorno successivo alla firma di tali decreti il ministro Rutelli si dimise dalla carica, non senza aver sollecitato i funzionari dell'amministrazione di cui per pochi giorni era stato responsabile a fare tutto quanto fosse stato di loro competenza per far pubblicare in tempi brevissimi il decreto sulle Saline di Comacchio insieme agli altri emessi in quei pochi giorni. Inutile dire che a tutt'oggi il decreto sulle Saline di Comacchio non ha ancora visto la luce sulla Gazzetta Ufficiale. Cio' non puo', se messo in relazione con quanto successo in passato, non far sorgere seri dubbi sulla reale intenzione delle autorita' competenti di far entrare pienamente in vigore le importanti norme contenute nel provvedimento a salvaguardia delle Saline di Comacchio. Tali dubbi sono avvalorati da altre circostanze: alcuni giorni or sono nella Commissione finanze della Camera e' stata approvata in sede deliberante una proposta di legge che fra le altre cose favorisce il passaggio dell'area "Saline di Comacchio" dal patrimonio dello Stato a quello del Comune di Comacchio, che sappiamo essere sempre stato il maggior nemico delle norme di salvaguardia per le Saline. Tutti gli immobili di proprieta' pubblica oggetto della proposta legislativa verrebbero, per effetto dell'approvanda legge, ceduti al prezzo di mercato ridotto della meta' ed ulteriormente decurtato di una quota percentuale. Il testo approvato in Commissione stabilisce, per tutti i beni alienandi, vincoli di destinazione molto precisi, fatta eccezione per le saline di Comacchio per le quali, stranamente, non viene fissato alcun vincolo. Cio' si verifica mentre il comune ha in elaborazione una convenzione per la concessione delle saline alla societa' italiana "Condotte Spa", con sede in Roma in viale Liegi, 21, "per la realizzazione di un programma integrato per la valorizzazione ed il recupero occupazionale dell'ex salina di Comacchio". La concessione avverrebbe naturalmente a trattativa privata. Le opere realizzande risultano essere di rilevante valore economico, oltre venti miliardi di lire, il reperimento dei quali spetterebbe alla societa' concessionaria. Certamente i deputati della Commissione non hanno violato la legge, tutt'altro, nel loro comportamento non c'e' niente di illegale, anche l'eventuale azione di lobbing esercitata dal comune o dalla societa' Condotte sui parlamentari non e' illecita, ma con ogni probabilita' lo stesso interesse che ha, e del tutto legittimamente, determinato da parte di qualche parlamentare la presentazione di una proposta di legge puo' aver contemporaneamente spinto qualche funzionario o autorita' competente dello Stato a omettere di compiere un atto dovuto che avrebbe dovuto consentire l'obbligatoria pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale di un decreto ministeriale pienamente valido. A conclusione, e per meglio chiarire la portata del fatto di cui trattasi si segnala che la cessione dell'area al comune per le finalita' e con le modalita' di cui alla proposta di legge approvata dalla competente commissione permanente della Camera dei Deputati vanifica di fatto il contenuto del provvedimento ministeriale del quale si lamenta la mancata pubblicazione. Pubblicazione che ove fosse avvenuta regolarmente avrebbe determinato nella Commissione parlamentare un orientamento diverso da quello che malauguratamente si sta affermando. La mancata pubblicazione, invece, ha senz'altro avvantaggiato la societa' a cui il comune ha deciso di affidare l'area in concessione ed il comune stesso; non risulta infine che il ministero dell'ambiente abbia avanzato una qualsiasi riserva od osservazione circa l'alienazione dell'area, nonostante il (duplice) decreto firmato e nonostante l'altissimo valore naturalistico e la collocazione all'interno di un parco-: se i Ministri interrogati siano a conoscenza della questione e quali siano le loro valutazioni; quali motivi abbiano impedito per ben due volte la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dei provvedimenti ministeriali di tutela delle saline di Comacchio; se non reputino opportuno attivarsi affinche' l'ultimo decreto firmato dall'allora ministro Rutelli sia immediatamente pubblicato. (4-17292)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17292 presentata da TURRONI SAURO (FEDERAZIONE DEI VERDI) in data 19930902
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17292 presentata da TURRONI SAURO (FEDERAZIONE DEI VERDI) in data 19930902
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
MATTIOLI GIANNI FRANCESCO (FEDERAZIONE DEI VERDI)
PRATESI FULCO (FEDERAZIONE DEI VERDI)
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2014-05-14T21:10:50Z
4/17292
TURRONI SAURO (FEDERAZIONE DEI VERDI)