"GUERRA MAURO (RIFONDAZIONE COMUNISTA)" . . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA" . . "MANTOVANI RAMON (RIFONDAZIONE COMUNISTA)" . "MATTIOLI GIANNI FRANCESCO (FEDERAZIONE DEI VERDI)" . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17170 presentata da MANTOVANI RAMON (RIFONDAZIONE COMUNISTA) in data 19930804"^^ . "Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che: notizie di stampa riferiscono che il commissario dell'EFIM ha concluso le trattative per la cessione della SIV (societa' vetraria del l'EFIM) alla cordata italo-inglese TECHINT-PILKINGTON; la TECHINT spa e' partecipata per il 75 per cento dalla TECHINT FINANZIARIA Srl (gia' SIND spa) che a sua volta e' posseduta in modo totalitario dalla TECHINT FINANCIAL CORPORATION con sede in Panama. Quest'ultima societa' e' solita farsi rappresentare in Italia da Piero Palatresi e Maris Martino Stella, persone di fiducia dei fratelli Gianfelice e Fabrizio Rocca; la TECHINT FINANZIARIA con la AKROS (Gianmario Roveraro-OPUS DEI) e la FINECO ha stipulato contratto, sottoscritto dai rispettivi amministratori Rocca Fabrizio, Fiore Mario, Corbellini Francesco (ex presidente ENEL) per la regolamentazione della partecipazione al capitale sociale e dei criteri di gestione di ACQUA spa e delle sue numerose controllate tra le quali citiamo EMIT spa (ERCOLE MARELLI IMPIANTI TECNOLOGICI); la EMIT, come del resto la sua controllante ACQUA, secondo quanto risulta da notizie di stampa, si trova al centro del malaffare nei pubblici appalti; la EMIT (fino al 1986 OTB PARTECIPAZIONI) e' stata una holding del gruppo EFIM con attivita' diretta nel campo delle ricerche e degli studi nel settore energetico e termotecnico. A suo tempo l'operazione di acquisizione della OTB PARTECIPAZIONI, previo risanamento totale delle perdite da parte di EFIM, comprensiva di altro complesso aziendale denominato OTB e delle proprieta' immobiliari, era avvenuta per lire 500 mila attraverso la GIEM spa (GRUPPO INDUSTRIALE ERCOLE MARELLI). Vi erano coinvolti Giuseppe e Ottavio Pisante, Paolo Taidelli e in rappresentanza di TECHINT Gianfelice Rocca e Paolo Scaroni (amministratore delegato) che erano anche membri del c.d.a. di ACQUA e GIEM; l'11 dicembre 1992 perquisizioni disposte dall'autorita' giudiziaria di Foggia alla DB (DE BARTOLOMEIS o SAFII), alla EMIT (uffici di Milano) e presso l'abitazione di Achille Giroletti, da pochi mesi presidente di EMIT a seguito delle dimissioni del predecessore Ottavio Pisante raggiunto da mandato di cattura per una banale storia di discariche, avrebbero permesso di mettere le mani, in particolare nell'abitazione del Giroletti, sulla mappatura segreta delle tangenti pagate e da pagare su tutto il territorio nazionale e all'estero (lavori tramite la cooperazione), i destinatari e le modalita' di approvvigionamento; i documenti sequestrati al Giroletti, in gran parte di suo pugno, riporterebbero in modo dettagliato la quota parte di tangenti di competenza ACQUA-EMIT e controllate; l'A.G. di Foggia procedeva per le vicende sorte nella realizzazione dei nastri trasportatori del porto di Manfredonia, dell'ASI di FOGGIA appaltati nel 1989 per 78,737 miliardi alla SAFII (meglio nota come DB), opere a finanziamento ex CASMEZ; tra i documenti sequestrati nell'abitazione del Giroletti il primo riguarderebbe il dettaglio delle tangenti corrisposte a tutti i livelli per i lavori del porto di Manfredonia per una somma di 5,456 milioni; chiarito in precedenza come TECHINT si ricolleghi a questo malaffare va aggiunto che ACQUA ed EMIT sono, anche se in modo occulto tranne che per i percettori delle tangenti, le societa' i cui vertici gestiscono tutto l'\"affare\" di Manfredonia dalla fase di impostazione (CASMEZ), al finanziamento (CIPE-POMICINO), all'appalto (ASI) fatto aggiudicare alla DE BARTOLOMEIS perche' ACQUA ed EMIT sono prive di titolo per partecipare, alla esecuzione delle opere con il subappalto; sono i massimi vertici di ACQUA-EMIT che danno le direttive per un maldestro tentativo di corruzione dei carabinieri di Manfredonia allo scopo di far sparire gli scottanti documenti sequestrati l'11 dicembre 1992. Il tentativo vede implicati i foggiani Dino Giuliani e Michele Piserchia, rispettivamente notaio e costruttore che vengono arrestati il 18 dicembre 1992, che, incarcerati, parlano ed indicano quale mandante Ottavio Pisante. Quest'ultimo, lasciata la presidenza EMIT al Giroletti, nel frattempo era passato alla presidenza (carica non societaria) di una fantomatica struttura intersocietaria denominata \"AREA AMBIENTE\" in dipendenza diretta di ACQUA spa a sua volta presieduta dall'altro ineffabile fratello Giuseppe Pisante e con vicepresidente Paolo Scaroni (amministratore TECHINT) e il non meno noto Gianfelice Rocca; gli interessi di ACQUA-EMIT e soci in Puglia e il malaffare che ne consegue sono molto piu' vecchi e, come gia' accertato nell'indagine penale, riguardano diverse opere pubbliche tra le quali il \"DISINQUINAMENTO GOLFO DI MANFREDONIA\" portata avanti con la D.G.M. srl e il coinvolgimento di numerose societa' quali: IMPRESA SALVATORE MATARRESE spa; ITALIMPRESIT spa; CONSORZIO TRA COOPERATIVE DI PRODUZIONE E LAVORO; SOCIETA' ITALIANA PER CONDOTTE D'ACQUA spa; IMPRESA ASTALDI COSTRUZIONI E LAVORI PUBBLICI spa; GIOVANNI PUTIGNANO E FIGLIO spa; la TECHINT risulta inoltre coinvolta in altre illecite vicende riguardanti appalti per il porto di Manfredonia sulle quali sono tuttora in corso le indagini della magistratura; il 12 gennaio 1993 Paolo Taidelli interrogato dal magistrato sull'appalto dei nastri trasportatori al porto di Manfredonia avrebbe dichiarato che sono state pagate circa lire 4,8 miliardi a: sen. Curatolo (pres. ASI-DC), Camerino (vicepres. ASI-PSDI), Affatato (ass. reg. Puglia PSDI), onorevole Balzamo (PSI), onorevole Di Giuseppe (DC), onorevole Romano (PSI), Paolucci (seg. prov. PSI), onorevole Ciavarella (PSI), e indica e coinvolge altri personaggi e societa' per altri appalti tra i quali: AMSA di Milano, IMPIANTO DI RICICLAGGIO RIFIUTI DI MUGGIANO (6-7 per cento su 18 miliardi), Prada (DC), DEPURAZIONE ACQUE IMPIANTO DI NOSEDO, e per quest'ultimo le societa': DEGREMONT, PASSANVANT, FRABONI, SCIC, UNIECO, COSTRUIRE. Inoltre Taidelli indica decine di altri appalti che vedrebbero coinvolti esponenti politici e numerose societa' tra le quali ricorrono spesso ACQUA-EMIT e le loro controllate; bisogna tenere in conto anche quanto scaturito in altre inchieste, che vedono sempre implicati esponenti di ACQUA EMIT e soci, quali quelle presso le procure di: Torino, Verbania, Varese, Como, Padova, Venezia, Genova, Savona, Monza, Pavia, Napoli e Milano; i Pisante (Giuseppe e Ottavio) sono stati rinviati a giudizio dal GIP in compagnia di decine di imprenditori, parlamentari e amministratori pubblici; tutto cio' non puo' essere considerato come un fenomeno di solo malaffare ma come la prova che si e' in presenza di un fenomeno dalla connotazione mafiosa che, come una piovra, ha posto i tentacoli su tutto il settore degli appalti pubblici, la cui testa corrisponde ai detentori del potere economico finanziario-imprenditoriale prima che a quelli del potere politico che dei primi, semmai, viaggiano a rimorchio preoccupandosi solo di trarre illeciti profitti; la precedente affermazione e' provata anche dalla vicenda dell'esecuzione dell'appalto di Manfredonia. Infatti da un esame attento risulta che sottraendo al valore dell'appalto (78.737 milioni di lire) ed escludendo le varianti concesse i 5.456 milioni di tangenti pagate, i 27.625 milioni della quota parte dei lavori EMIT e i 27.868 milioni della quota parte dei lavori DB restano 17.788 milioni che finiscono nelle tasche dei nostri ineffabili imprenditori. Possiamo affermare che questi 17.788 milioni vengono coperti da falsi documenti contabili e finiscono con il costituire capitale disponibile all'estero per l'imprenditore. Tutto cio' e' possibile con il tramite di una societa' di diritto inglese di nome STIRON LIMITED dotata di uffici in Lugano, Svizzera (societa' a disposizione di TECHINT ed ACQUA per queste illecite operazioni), che, guarda caso, emette documenti che portano la firma di Achille Giroletti (allora noto solo per essere alto dirigente EMIT) e diretti alla PRIMA di Mosca (soc. costituita nel 1988 tra ACQUA e il COMUNE DI MOSCA) la quale, a sua volta, risulta acquistare materiale nell'allora Germania dell'Est. Il meccanismo si spiega da se': mentre dall'Italia escono marchi buoni che finiscono non direttamente allo pseudofornitore bensi' su conti di DB ed EMIT sui quali operano Giroletti e Tortellotti (dirigente amministrativo della DB), in Italia tornano solo considerevoli quantitativi di carte false. Da confessioni rese alla magistratura si evince che le somme riguardanti le tangenti sarebbero rientrate in Italia con l'utilizzo di \"spalloni\"; Romano Tronci (direttore generale della DE BARTOLOMEIS) interrogato dal magistrato avrebbe raccontato svariate storie di tangenti tra le quali: 1,2 miliardi al quotidiano Avanti tramite fatture di comodo, alla NEA spa per impianti movimentazione carbone in centrali ENEL di Milazzo, Fiume Santo, Monfalcone, (lavori a cui DB partecipa con ANSALDO e FIAT ENGINEERING per cui altre tangenti) mentre un altro raggruppamento costituito da ITALIMPIANTI (IRI), REGGIANE (EFIM) e TECHINT si aggiudica analoghi impianti per Brindisi; 400 milioni a Moschetti per il depuratore ACEA di Ostia, 200 sempre al Moschetti per quello di Roma Nord, 300 ancora al Moschetti per gestione depuratori ATAC di Roma; 40 milioni a Sattin Gianni per la campagna elettorale di Finetti e/o Vertemati; il Tronci avrebbe fatto anche riferimento, sempre nel corso degli interrogatorii, a un rapporto \"costante ed organico\" tra la DB e il PCI; gli interroganti si chiedono come mai non chiarisca al magistrato se vi siano, ed eventualmente quali, rapporti tra i 5.456 milioni di tangenti per i nastri trasportatori del porto di Manfredonia, il meccanismo gia' descritto di passaggio da lire a marchi, da marchi a dollari, da dollari a lire, e quel 1.050.000.000 del conto cosiddetto GABBIETTA per cui tanto ha penato, buon primo, il Greganti; tornando alla TECHINT preme sottolineare un ulteriore episodio che si inserisce nel quadro degli interventi disposti fin dal 1985 dal Ministero degli esteri nel quadro degli aiuti alla Repubblica Somala (allora retta da Siad Barre) gestiti dal F.A.I. L'intervento riguardava la realizzazione di pozzi per acqua potabile. TECHINT al malaffare, consistente nel non realizzare affatto o in misura di molto inferiore al pagato le opere, partecipa direttamente e coinvolgendo ACQUATER (gruppo ENI), ACQUA-EMIT ed ECOLOGIA (altra satellitaria di ACQUA-EMIT). La TECHINT a cui, con contratto 31 ottobre 1985 e 29 gennaio 1986, il Ministero degli esteri affida il compito della preparazione, dell'esecuzione, del progetto, dell'individuazione degli appaltatori e dell'assegnazione degli appalti, non potendo far comparire direttamente EMIT-ACQUA, sua troppo nota partecipata, appalta la totalita' dei lavori (circa 25 miliardi) ad ACQUATER retta da Antonio Chiavarino. Quest'ultimo su direttiva di Giuseppe Pisante (ACQUA-EMIT) storna fittiziamente il 50 per cento del valore dell'appalto a ECOLOGIA all'epoca satellitaria di ACQUA per via del suo maggior azionista, il latitante Marcellino Gavio (ITINERA e scandali autostradali) che a sua volta e' anche azionista di ACQUA. Sono da segnalare tra gli altri azionisti di ECOLOGIA anche Gabriele Cagliari attraverso la FIMO e Maltauro, anche loro arrestati ed indagati per vicende di Tangentopoli; si puo' quindi ben dire che nella realta' dei fatti e' ACQUA-EMIT con Paolo Taidelli che gestisce tutto l'affare, mentre ECOLOGIA si limita a trascrivere nelle proprie partite contabili i dati forniti da ACQUA-EMIT; tutta la vicenda vede esponenti socialisti ricoprire incarichi direttivi e di responsabilita' negli enti e nelle societa' interessate, a partire dal F.A.I. La vicenda dell'appalto dei pozzi in Somalia, voluti dagli accordi Craxi-Siad Barre nel contesto di altri interventi per molte centinaia di miliardi che vedono altre partecipazioni \"realizzative\" di TECHINT ed EMIT-ACQUA, si sviluppa nel momento in cui il PSI controlla i vertici della Camera di commercio italo-somala, struttura dedita ad organizzare illeciti affari per centinaia di miliardi di tangenti con il meccanismo delle sovrafatturazioni da stornare dai 2.400 miliardi erogati tra il 1981 e il 1991; socio degli esponenti socialisti nel malaffare in Somalia, e piu' in generale nella spartizione fifty-fifty delle tangenti, attraverso suoi emissari e' il generale somalo Mohamed Aidid gia' dai tempi in cui era fedele di Siad Barre. Cosa che legittima il sospetto che molta parte del danaro, dietro la facciata di operazioni legali, in realta' sia servito dapprima a sostenere la dittatura di Siad Barre e poi a combatterla, nonche' a celare, con la copertura dei servizi segreti italiani, traffici di armi; come operasse la TECHINT in Somalia (redazione di falsi rapporti per gonfiare il valore dei lavori) lo precisa una denuncia del giugno 1987 nell'ambito di una causa di lavoro (CAFIERO-TECHINT). Si tratta dei lavori per la strada da Bosaso a Garowe di cui la TECHINT, come per i pozzi, era stata incaricata dal Ministero degli esteri del progetto e della realizzazione; nonostante il rilievo dato dalla stampa alla denuncia (CORRIERE DELLA SERA del 20 giugno 1987) non fu avviata nessuna indagine probabilmente per il fatto che Gianfelice Rocca oltre che presidente della TECHINT spa, vicepresidente e amministratore delegato della TECHINT FINANZIARIA srl (ex SIND spa) all'epoca era amministratore di ACQUA spa, e di altre numerose societa'; fin qui risulta chiaro come il vero, anche se occulto, oggetto sociale di ACQUA-EMIT, TECHINT, DE BARTOLOMEIS, ACQUATER, ECOLOGIA ecc. sia il malaffare. Lo testimoniano anche una serie di documenti riguardanti \"accordi di mutua assistenza\" che sono in realta' veri illeciti contratti di cartello con finalita' illegittime per non dire criminali stipulati negli anni sessanta, settanta e ottanta. Nel documento, non coperto da segreto istruttorio, e integrativo della presente interrogazione, che gli interroganti trasmettono contestualmente alla presentazione dell'interrogazione, alla Presidenza del Consiglio e che si deposita presso la Segreteria Generale della Camera dei Deputati, stipulato da Mantellini Giuseppe per DE BARTOLOMEIS, Pisante Ottavio per ACQUA-EMIT, Schiavo per PASSAVANT, Zaccheria Giuseppe per ECOLOGIA, che le parti contraenti definiscono \"della massima segretezza\", le parti stesse per identificarsi ricorrono, come sembra chiaro agli interroganti, all'espediente di invertire le sigle delle societa': \"BD, ME, SAP, OCE.\"; gli interroganti trasmettono alla Presidenza del Consiglio e depositano presso la Segreteria Generale della Camera dei Deputati anche le tabelle allegate al suddetto documento di cui costituiscono parte integrante, giacche' meglio di ogni descrizione danno l'idea della dimensione e della gravita' del fenomeno oggetto della presente interrogazione, in considerazione del fatto che l'accordo di cartello illegale di cui sopra vincola anche le societa' controllate; l'argomento delle illecite spartizioni degli appalti con l'effetto del gonfiaggio del valore delle opere da parte delle societa' partecipanti agli accordi e' stato oggetto di interrogazioni fin dal 1991. Del resto gia' in un documento agli atti di una causa di lavoro del 1989 (lettera ENEL del 23 febbraio 1989 prot. AA QH 1131/AA QH 1082) si da' conto degli interessi in gioco relativamente agli impianti di desolforazione dell'ENEL indicando i nomi delle societa' coinvolte. Sara' poi il Taidelli nel corso dei suoi interrogatori a dare conto delle tangenti pagate da ACQUA-EMIT per i lavori di propria competenza. Questi fatti, anche perche' oggetto di interrogazioni parlamentari, presso la regione Lombardia e di denuncia da parte di privati cittadini, avrebbero dovuto attivare oltre che l'Autorita' Giudiziaria anche indagini da parte dei competenti organi ministeriali e dello Stato; va segnalato anche lo strano fatto che nonostante il rilievo dato dalla stampa all'epoca una raccomandata r. r. diretta alla Procura di Milano completa dell'indicazione dei mittenti sia stata rubricata come di anonimo e trasmessa per una dubbia questione di competenza ad altra procura in data 9 dicembre 1991. Solo per la competenza e determinazione dei Carabinieri di Sesto San Giovanni e di Manfredonia dopo piu' di un anno gli stessi documenti hanno trovato utilizzo permettendo alla stessa Procura di Milano di riaprire e aprire indagini; essendo la TECHINT interessata, come gia' accennato, all'acquisto (si fa per dire) di societa' ex EFIM ed essendo stata sufficientemente chiarita la reale propensione al malaffare di TECHINT, ACQUA-EMIT ecc. sembra agli interroganti utile tornare sulla vicenda; nel 1984 viene costituita, dai soliti Rocca Gianfelice e Fabrizio, Scaroni, Pisante Giuseppe e Ottavio, Fiore, Taidelli, Madia, Gavio, Cameli, Lefebvre D'Ovidio ecc.. la GRUPPO INDUSTRIALE ERCOLE MARELLI spa la quale per lire 500 mila acquista nel 1986 dall'EFIM LA OTB PARTECIPAZIONI e la OTB. Alla OTB PARTECIPAZIONI per conferimento si trasferiscono le attivita' di EMIT (ERCOLE MARELLI IMPIANTI TECNOLOGICI) che a sua volta, costituita nel 1984 aveva ricevuto le attivita' della ITEM (IMPIANTI TECNOLOGICI ERCOLE MARELLI proveniente dal commissariamento della ERCOLE MARELLI & C. spa) e di ACQUA. Rimasta le EMIT una scatola vuota il 23 giugno 1989 e' incorporata per fusione dalla ACQUA spa. Mentre OTB (macchine per il condizionamento) assume il nome di GIEM CONDIZIONAMENTO, poi quello di MARELLI CONDIZIONAMENTO e poi ancora, con la cessione alla BELLELI, quello di INTERCLIMA (ex NECCHI ecc.) il GRUPPO INDUSTRIALE ERCOLE MARELLI modifica la denominazione in GIEM PARTECIPAZIONI. Infatti nell'89 incorpora i1 GRUPPO INDUSTRIALE ERCOLE MARELLI sorto nell'87 con la trasformazione delle denominazioni della ANSALDO MOTORI di Arzignano che nello stesso anno incorpora la MARELLI COMPONENTI ELETTRONICI, la ROTOS ELETTROPOMPE, la MOTORI ELETTRICI ROTOS, ritornando infine alla denominazione GRUPPO INDUSTRIALE ERCOLE MARELLI che aveva nel 1984 all'atto della costituzione. Nel 1988 ricostituita la ROTOS spa e conferita a quest'ultima l'attivita' delle pompe, tutto, comprese le proprieta' immobiliari di Pozzo d'Adda, passa di mano lasciando in carico al GIEM solo un buon numero di cassintegrati. Nel 1989 il GRUPPO INDUSTRIALE ERCOLE MARELLI (gia' GIEM PARTECIPAZIONI) smobilita lo stabilimento ex MOTORI ELETTRICI ROTOS di Caronno Pertusella, ne vende le proprieta' immobiliari, costituisce quattro srl alle quali conferisce le attivita' produttive (quelle confluite nell'87 tranne le pompe che come abbiamo gia' visto prendono il volo). Le srl sono: MARELLI MOTORI di SESTO SAN GIOVANNI, alla quale sono conferite anche le proprieta' immobiliari di Sesto San Giovanni, MARELLI VENTILAZIONE, MARELLI MACCHINE ELETTRICHE (stabilimento di Arzignano), MARELLI AUTOMAZIONE (gia' GSA di Foggia di provenienza ENI). Come nel gioco delle tre tavolette MARELLI MOTORI di Sesto San Giovanni viene venduta a terzi per riacquistarne subito le attivita' che sono fatte confluire nella MARELLI MOTORI (denominazione intanto assunta dalla MARELLI MACCHINE ELETTRICHE). Al contempo la MARELLI MOTORI di Sesto San Giovanni alla quale sono rimaste le proprieta' immobiliari di Sesto San Giovanni assume il nome di SO.VI.TER. (SOCIETA' SVILUPPO DEL TERRITORIO). Il risultato delle sopra indicate operazioni societarie e' che il GRUPPO INDUSTRIALE ERCOLE MARELLI, privato di ogni attivita' si trova in carico centinaia di lavoratori per cui si fa ricorso agli ammortizzatori sociali quali la C.I.G. (non si comprende bene a quale titolo considerato che non ha piu' alcuna attivita' produttiva) e insieme alle collegate-partecipate contribuisce a creare quel buco di 1800 miliardi che vede coinvolti GEROLIMICH, UNIONE MANIFATTURE, CAMELI, UNIPAR. Oggi. infatti, la MARELLI MOTORI, per le attivita' di Sesto San Giovanni, ha proclamato lo stato di crisi ed ha richiesto la C.I.G. a zero ore senza anticipazione di stipendio per 190 lavoratori mentre per le attivita' di Arzignano ha richiesto la C.I.G. per sei mesi per 180 lavoratori con acconti sugli stipendi: Alla MARELLI VENTILAZIONE, invece, e' arrivato il Commissario straordinario con il compito di vendere l'attivita', gli attuali 130 occupati sono in C.I.G. scaduta nel luglio '93. Al GRUPPO INDUSTRIALE ERCOLE MARELLI (GIEM) scade in novembre '93 la proroga della C.I.G. e per 120 lavoratori si prospetta un nuovo ricorso alla mobilita', anticamera del licenziamento; tutto questo stato di cose e' da ascrivere, ad avviso degli interroganti, dal punto di vista delle responsabilita', alle scorribande imprenditorial-finanziarie che in quest'ultimo decennio, anche grazie alle compiacenze politiche, hanno posto in essere gli ineffabili: Pisante, Patrucco, Cameli, Rocca, Lefebvre, Saini, Regis Milano, Gavio (ITINERA), Roveraro, Pesaro ecc. nonche' gli esecutori delle loro volonta': Merra vicepres. ACQUA e presidente CEI (quest'ultima altro perverso intreccio del malaffare di TECHINT, ACQUA-Pisante, AURELIA-Gavio, CAMELI), gia' dirigente LOMBARDIA RISORSE e capogruppo PCI di Varese nonche' arrestato e plurindagato; Alberto Zoni, rinviato a giudizio per i corsi fantasma del GIEM, gia' presidente e amministratore delegato dello stesso, oggi amm. delegato di CEI (COMPAGNIA ELETTROTECNICA ITALIANA) coinvolta nella vicenda delle tangenti pagate attraverso AEROTECNICA MARELLI per ospedali di Monza e Lecco e per lavori M.M; Lopalco, compaesano e socio di Pisante attualmente alla presidenza di EMIT; Taidelli; Giroletti, gia' direttore acquisti GIEM (sovrafatturazioni) e in analogo incarico alla EMIT prima di assumerne la presidenza; Borbon, gia' presidente AEROTECNICA MARELLI, prima ancora funzionario della Presidenza della regione Piemonte, dirigente di ACQUA, vicepresidente EMIT, preposto ai rapporti con i politici (tangenti) per sua stessa ammissione di fronte all'A.G. di Foggia (vicenda nastri trasportatori Manfredonia); Piani, dirigente ACQUA, direttore centrale del personale, rinviato a giudizio dal GIP di Monza per i corsi fantasma del GIEM (truffa di 3.750 milioni); Fiore Mario, compaesano e socio del Pisante, dirigente ACQUA, fratello del notaio di fiducia del Pisante (Adriano) che dopo vent'anni di tessera socialista viene nominato nel 1992 nel c.d.a. dell'Ortomercato di Milano (SOGEMI) dove per tangenti connesse ad un appalto sono coinvolti Scaroni (amm. delegato TECHINT) e Beltrami Gadola (presi lavori in raggruppamento di imprese); Magrin, dirigente GIEM rinviato a giudizio come Piani e Zoni; Bazzana Carlo gia' amm. delegato GIEM e prima ancora della RIZZOLI in epoca Tassan Din (P2); Milvio Daniele, pres. SO.VI.TER., tentata speculazione edilizia per 60 miliardi nell'area di Sesto, gia' ai vertici di aziende IRI e membro del c.d.a. di FRANCO TOSI INGEGNERIA (Pesenti); Marchelli Pietro, presidente UIDA (ass. di categoria delle societa' del settore ambiente) vero possibile vertice di spartizioni di appalti; Zocchi, dirigente ACQUA con alcune vicepresidenze, uomo di collegamento con politici corrotti (Larini e c.) grazie alla sua provenienza da LOMBARDIA RISORSE altro centro del malaffare; Cominetta, dirigente ACQUA, redattore della perizia di variante n. 2, in collaborazione con la DAGH WATSON spa, per l'impianto di depurazione di Mestre-Marghera con fondi FIO 83 ai cui lavori partecipa ACQUA-EMIT (Cominetta e' cosi' controllore e controllato allo stesso tempo) e che vede coinvolto un altro dirigente EMIT di nome Turconi; Bellavitis Claudio, gia' dirigente ERCOLE MARELLI & C spa commissariata nell'81, presidente della risorta AEROTECNICA MARELLI nel quadro delle operazioni dei Pisante e soci, societa' nel cui c.d.a. troviamo i Pisante, Cameli, Borbon, e che il 17 dicembre 1990 confluisce nella CEI (altro centro di malaffare partecipato da TECHINT ed ACQUA) all'epoca presieduta da Merra e con amm. delegato Zoni. Da notare che il Bellavitis di fronte ai magistrati di Monza ammette l'esistenza di accordi spartitori di \"mutua assistenza\" tra le imprese e confessa che le tangenti in passato furono pagate con i proventi, non contabilizzati nei cespiti, delle svendite di magazzino della commissariata MARELLI & C. spa, tangenti poi pagate anche dal duo Merra-Zoni. Il coinvolgimento di AEROTECNICA MARELLI invece si ricava dalle confessioni di Virgilio Sironi, gia' presidente dell'ospedale di Monza; Bechis Riccardo, dirigente TECHINT preposto alla gestione delle attivita' spartitorie nel settore ospedaliero (in particolare vedi Lecco); Facchini Carlo, esponente del PSI di Varese, consigliere e assessore regionale, pluriarrestato ed indagato, che tuttora porta avanti i propri affari per mezzo del fratello titolare di uno studio di ingegneria impiantistica, sul quale risulta che dal 1987 al 1991 senza svolgere alcuna attivita' per lo meno diretta sia stato a libro paga del GIEM e anche di EMIT come ha candidamente confessato Taidelli; vi e' poi, come si puo' facilmente evincere dal verbale c.d.a. 18 luglio 1991 n. 1780 AZIENDA REGIONALE FORESTE (Lombardia) il tentativo, attraverso giochi societari, di scaricare sulla collettivita' i costi di risanamento di eventuali discariche, operazione questa portata avanti tra i vari Pisante, ACQUA-EMAS (ERCOLE MARELLI SERVIZI TECNOLOGICI)-EMIT e da strutture dello Stato con l'avvallo degli esponenti politici Corbani e Finetti; non si puo' fare a meno di citare INLI, consorzio con capitale di 60 milioni costituito da EMIT, ELETTROGENERAL. COE & CLERICI HOLDING, SPIN srl, CASTELLI, DE FERRARI GALLIERA, NOL. BON. piani di Meleto Pesaro, il 6 giugno 1991 per gestire il contratto sottoscritto da CASTALIA (IRI) e SNAM PROGETTI (ENI) in Associazione Temporanea di Imprese (ATI) il 21 maggio 1991 con i Ministeri della protezione civile e della marina mercantile per la bonifica del golfo ligure in conseguenza del disastro Haven. Come sia stato possibile che societa' operanti nei settori dei trasporti, degli acquedotti, del noleggio, della impiantistica, delle costruzioni, abbiano potuto ricevere in subappalto la totalita' delle opere da realizzare da parte di societa' facenti capo ed enti di Stato lo si spiega solo con la torta di 100 miliardi di tangenti da spartire, come ha confessato Ottavio Pisante ai magistrati di Milano; e' infine notizia di questi giorni che, in relazione alle vicende narrate e per le societa' cosiddette operative, UNIONE MANIFATTURE, GEROLIMICH, CAMELI sono state poste in liquidazione volontaria per dissesti finanziari (1800 miliardi di debiti) mentre per la UNIPAR (presidente Umberto Saini, gia' amm. UNIONE MANIFATTURE, GIEM ecc.) in relazione alle gravi irregolarita' riscontrate nei bilanci e' stata disposta dal Tribunale di Milano la revoca degli amministratori e la nomina di un commissario giudiziale. Cio' che non si comprende e' il perche' non si sia proceduto in questo caso come per il dissesto finanziario MONTEDISON-FERRUZZI provvedendo a mettere in atto iniziative cautelative; quanto fin qui nell'interrogazione esposto e' ad avviso degli interroganti, la prova regina della esistenza a livello imprenditoriale di una superstruttura intersocietaria, perfettamente organizzata allo scopo di commettere delitti contro la pubblica amministrazione, delitti ai quali, essendo la responsabilita' penale individuale, hanno concorso e ad avviso degli interroganti concorrono i massimi vertici dirigenziali di TECHINT, ACQUA-EMIT, DE BARTOLOMEIS, ECOLOGIA, PASSAVANT. CEI ecc. come dimostrato dagli schemi di gruppo trasmessi alla Presidenza del Consiglio e depositati presso la Segreteria Generale della Camera dei Deputati; nonostante le notizie riportate dagli interroganti siano di dominio pubblico per la vasta eco avuta sulla stampa e siano da tempo non piu' sottoposte a segreto istruttorio si rileva che i magistrati impegnati nelle inchieste che riguardano i reati commessi dagli amministratori delle suddette societa' e da loro stessi in gran parte ammessi, non abbiano potuto individuare quella che agli interroganti pare essere la reale natura associativa anche di stampo mafioso del fenomeno, cosa che consentirebbe di applicare gli articoli 416 e 416-bis del codice penale con tutte le conseguenze relative alla effettiva repressione del fenomeno e tutela dell'interesse collettivo; il Governatore della Banca d'Italia Fazio nella sua relazione del 20 luglio 1993 alla Camera ha affermato che e' da ritenere \"Macroeconomicamente rilevante\" il risparmio che, a parita' di beni prodotti, e' possibile conseguire con la rimozione delle \"pratiche improprie\" connesse con la corruzione che hanno alterato i princi'pi di concorrenza e di economicita'. Si tratta, a detta del Governatore, di \"tante decine di migliaia di miliardi\" -: se non ritiene di intervenire per bloccare la privatizzazione della societa' SIV da parte di TECHINT; quali siano i provvedimenti e le iniziative che il Governo intende assumere al fine di agevolare l'individuazione e la repressione, nella sua effettiva dimensione e gravita', che configura certamente reati associativi, del fenomeno cosiddetto \"tangentopoli\". (4-17170)" . . "2014-05-14T21:10:36Z"^^ . . "0"^^ . . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17170 presentata da MANTOVANI RAMON (RIFONDAZIONE COMUNISTA) in data 19930804" . "4/17170" . . "19930804-" .