INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16968 presentata da SANGIORGIO MARIA LUISA (PARTITO DEMOCRATICO DELLA SINISTRA) in data 19930730

http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic4_16968_11 an entity of type: aic

Al Ministro delle poste e delle telecomunicazioni. - Per sapere - premesso che: Radio Citta' Futura, una delle emittenti storiche della capitale, ha iniziato le proprie trasmissioni il 24 marzo 1976. Ed ha sempre trasmesso mediante la frequenza 97.700MHz sul bacino di Roma e la sua provincia; nel 1981 gli impianti di diffusione del segnale sono stati situati in localita' Monte Cavo Vetta, dove si trovano tutt'ora. Nel corso degli ultimi anni la Rai ha inoltrato presso l'amministrazione postale ripetute segnalazioni relative ad interferenze provocate da Radio Citta' Futura alle programmazioni Rai (Radiodue, Raistereodue, Raistereonotte, Programmi regionali), irradiate con ripetitore sito in localita' Montepeglia (Terni) anch'esse tramite frequenza 97.700MHz. Le interferenze sono segnalate nella zona del comune di Civitacastellana; a seguito di studi accurati e nonostante il massimo impegno profuso da parte di Radio Citta' Futura, il problema si e' rivelato praticamente irrisolvibile dal punto di vista tecnico anche e soprattutto a causa dell'aspetto orografico della zona; la Rai non subisce danni pratici dalla situazione appena esposta dal momento che le stesse programmazioni sono garantite agli utenti attraverso altri impianti siti: in localita' Monte Cavo Vetta e operante sui 92.100MHz; in localita' Guadamello (Terni) e operante sui 94.600MHz; in localita' Guadamello (Terni) e operante sui 90.500MHz; qualora gli organi periferici dell'amministrazione postale dovessero intraprendere le misure previste Radio Citta' Futura si troverebbe costretta alla chiusura forzata e quindi ridotta al silenzio; in tal caso si tratterebbe della chiusura di una testata editata da una cooperativa senza scopo di lucro che e' punto di riferimento editoriale di grande prestigio nel panorama radiofonico romano; Radio Citta' Futura ha presentato ai sensi della legge n. 223 del 1990, regolare domanda di concessione per la radiodiffusione sonora a carattere comunitario "riservata cioe' alla realizzazione di un servizio di radiodiffusione sonora a carattere culturale, etnico, politico e religioso" (articolo 16, comma); Radio Citta' Futura fa parte di un consorzio (articolo 21 legge n. 223 del 1990) denominato Popolare Network, costituito da Radio storiche e di informazione del nostro paese (Radio Popolare di Milano, Radio Citta' del Capo di Bologna, Controradio di Firenze, eccetera); Radio Citta' Futura ha piu' volte usufruito della legislazione di beneficio prevista a favore delle testate radiofoniche contraddistinte da una quota di informazione giornaliera al 25 per cento del totale (leggi n. 67 del 1987 e n. 250 del 1990); sarebbe necessario provvedere alla legittima tutela dell'attivita' radiofonica della concessionaria pubblica con un'attenzione, laddove possibile, finalizzata alla salvaguardia dell'esistenza di editori radiofonici privati almeno nelle zone in cui medesime programmazioni Rai siano garantite da frequenze tra loro alternative; in particolare gli organi periferici del Ministero delle poste e telecomunicazioni (circoli delle costruzioni telegrafiche e telefoniche) i cui provvedimenti "sono finalizzati al coordinamento e alla compatibilita' elettromagnetica con impianti dei servizi pubblici nazionali ed esteri, dei servizi di navigazione aerea e di assistenza al volo e delle emittenti private gia' esistenti" (comma 2, articolo 32, legge n. 223 del 1990), dovrebbero operare secondo una interpretazione piu' elastica della norma, al fine di evitare che la tutela indiscriminata delle frequenze Rai, soprattutto quando sono ricorrenti, possa rivelarsi gravemente pregiudizievole per l'attivita' editoriale di altri soggetti. Cio' fino a quando non verra' alla luce il piano nazionale di ripartizione delle radiofrequenze; e' indubitabile che attualmente esistono molte situazioni di questo genere, dipendenti anche da una pianificazione nazionale delle frequenze radiofoniche che e' ancora al di la' da venire; qualora dovesse prevalere una interpretazione favorevole alla totale e indiscriminata tutela delle frequenze Rai si potrebbe verificare fin dai prossimi mesi la chiusura forzata di testate locali e la menomazione di testate nazionali, le quali tutte eserciscono l'attivita' di radiodiffusione sonora avendo presentato regolare domanda di concessione ai sensi della legge n. 223 del 1990; tali testate hanno assunto, in forza degli articoli 16 (comma 18) e 20 (comma 6) della stessa legge n. 223 del 1990, l'impegno ben preciso a svolgere quote di attivita' radiofonica a carattere squisitamente informativo, quindi anche esse di interesse non meramente privatistico o commerciale -: se non intenda intervenire affinche' la direzione centrale dei servizi radioelettrici vigili sull'attivita' degli uffici periferici perche' in questa fase di concessioni provvisorie ed in assenza del piano di assegnazione delle frequenze radiofoniche, pur tutelando, nei limiti del possibile, le trasmissioni della concessionaria pubblica, non si compiano atti che pregiudicherebbero l'esistenza e la qualita' del segnale delle emittenti radiofoniche locali ed in particolare di quelle a carattere informativo e comunitario. (4-16968)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16968 presentata da SANGIORGIO MARIA LUISA (PARTITO DEMOCRATICO DELLA SINISTRA) in data 19930730 
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 
SARTORI LANCIOTTI MARIA ANTONIETTA (PARTITO DEMOCRATICO DELLA SINISTRA) 
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4/16968 
SANGIORGIO MARIA LUISA (PARTITO DEMOCRATICO DELLA SINISTRA) 

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