INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16913 presentata da ANTOCI GIOVANNI FRANCESCO (DEMOCRATICO CRISTIANO) in data 19930729

Al Ministro dell'industria, del commercio, dell'artigianato e incaricato per il riordinamento delle partecipazioni statali. - Per sapere - premesso che: nella zona industriale di Ragusa e' da diversi anni ubicata la IBLA S.p.A., azienda del gruppo ENICHEM operante nel settore della detergenza; tale azienda occupa attualmente 70 unita' piu' altre 18 unita' in Cassa Integrazione Guadagni e che questi livelli occupazionali non hanno in atto alcuna garanzia di mantenimento; i grandi propositi di sviluppo occupazionale e produttivo legati alla nascita dell'azienda, dotata peraltro di un ottimo impianto di solfonazione e di un impianti per detergenti liquidi tecnologicamente all'avanguardia, sono via via stati negati dai fatti, passando addirittura da un rapporto ricavi/perdite positivo fino al 1989 all'attuale grave deficit gestionale; a fronte di impianti idonei e di un eccellente prodotto, negli ultimi anni, forse per le intenzioni di dismissioni perseguite dalla ENICHEM, quest'ultima non e' mai riuscita a penetrare in maniera significativa sul mercato e comunque non ha mai seriamente affrontato una idonea campagna pubblicitaria; conseguentemente a questo disimpegno, neanche ben dissimulato, nel 1991 l'ENICHEM ha deciso di privatizzare l'azienda firmando una lettera di intenti con la societa' DACCA di Acicatena (CT), per una cessione della IBLA S.p.A. a prezzo "politico" senza alcuna seria garanzia per i livelli occupazionali e senza credibili prospettive di rilancio e di sviluppo della produzione; sono state accantonate dalla Planasia (societa' finanziaria dell'ENI) altre offerte presentate, a seguito di bando, unitamente a quella della DACCA, perche' ritenute non affidabili; tale passaggio pubblico-privato, per il metodo e per il merito e per la sua emblematicita' (in quanto primo caso di privatizzazione in Sicilia di aziende a partecipazione statale) lascia sicuramente perplessi per i possibili danni al pubblico erario e per il mantenimento dei livelli occupazionali tanto da aver sollevato diversi altri atti parlamentari ispettivi, una mozione all'Assemblea regionale Siciliana, azioni di lotta dei lavoratori, denunce all'autorita' giudiziaria; appare fortemente in pericolo l'attuale complessivo assetto industriale della provincia di Ragusa (che si identifica nella quasi totalita' con le partecipazioni statali) proprio per la politica di disimpegno dell'ENI che si attua attraverso una serie di graduali ed articolate azioni nei settori della chimica, del cemento e della ricerca e che hanno la loro punta di diamante nella privatizzazione della IBLA S.p.A.; sono state anticipatbe di una settimana le ferie al personale della IBLA S.p.A. e ridotte le scorte e che quindi c'e' il fondato timore che si possa arrivare a una chiusura dell'impianto con conseguente sospensione della produzione -: quale sia lo stato attuale delle operazioni di privatizzazione della IBLA S.p.A., in base a quali criteri e' stato scelto l'eventuale acquirente, quali le condizioni di vendita e quali le garanzie di trasparenza della intera operazione, di mantenimento dei livelli occupazionali e di potenziamento e rilancio della produzione; quali azioni presuma di poter svolgere per evitare la paventata chiusura degli impianti della IBLA S.p.A. ed anzi per favorirne il rilancio garantendo nel contempo l'occupazione; quali iniziative intenda assumere per evitare che la privatizzazione della IBLA e l'azione di disimpegno dell'ENICHEM in provincia di Ragusa comprometta irreversibilmente il futuro della presenza industriale nella provincia stessa, con grande pericolo per i livelli occupazionali in un'area gia' cosi' provata dalla disoccupazione e da sempre dimenticata e abbandonata nelle sue piu' elementari esigenze di sviluppo economico, occupazionale ed infrastrutturale. (4-16913)