INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16870 presentata da PARLATO ANTONIO (MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO - DESTRA NAZIONALE) in data 19930728

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Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri delle finanze e di grazia e giustizia. - Per conoscere - premesso che: come si rileva dalla sua stessa normativa interna, presso la Federazione italiana giuoco calcio e' istituita la Commissione di vigilanza sulle societa' di calcio professionistiche (in sigla, CO.VI.SOC.); di essa Commissione fa parte il "responsabile della Segreteria Tecnica", il quale "coordina l'attivita' preparatoria ed attuativa delle deliberazioni"; alla CO.VI.SOC. "e' attribuita una funzione di controllo sulla gestione economico-finanziaria delle societa' di calcio professionistiche, in relazione all'articolo 12, comma 1, dalla legge 23 marzo 1981, n. 91"; i recenti fallimenti, dichiarati dai competenti Tribunali, delle societa' professionistiche "Bologna", "Ternana", "Casertana", "Arezzo" e "Suzzara", che han fatto seguito a numerosi altri di un passato non lontano, depongono in senso pesantemente negativo, quanto ai controlli preventivi, che la CO.VI.SOC. avrebbe avuto il dovere istituzionale di esercitare; gli indicati fallimenti hanno richiamato l'attenzione della stampa nazionale e degli sportivi sugli ancor piu' cospicui "casi finanziari" delle societa' professionistiche "Verona" e "Roma", i quali hanno avuto e continuano tuttora a registrare implicazioni di rilevanza penale; "responsabile della segreteria tecnica" della CO.VI.SOC., per lungo periodo (non escluso quello in cui sono maturati e si sono appesantiti, anche per via dell'inerzia ed inefficienza dell'indicata Commissione di vigilanza, i deficit di bilancio delle sopra elencate societa') e' stato il dottor Giorgio Zappacosta; egli e' stato successivamente nominato ed anzi forzatamente imposto come Segretario generale della FIGC, previo apposito decreto del Presidente del Consiglio dei ministri (che, non a caso, era l'onorevole Giulio Andreotti), con provvedimento ad personam, che ha suscitato un non trascurabile "scandalo"; il decreto sopra citato ha rappresentato lo strumento indispensabile, ai fini del superamento dell'incompatibilita' che gravava sul dottor Zappacosta, il quale - a prescindere da ogni valutazione sulle sue qualita' morali e tecniche - non era in possesso neppure dell'indispensabile requisito di dirigente superiore del CONI, prescritto ex lege quale presupposto per la nomina; esso decreto fu emanato in dispregio anche della motivata opposizione, alla nomina dello Zappacosta, prodotta dagli aventi titolo alla nomina medesima, inopinatamente "scavalcata" in ragione del cennato decreto; la nomina dello Zappacosta ha rappresentato, dunque, a parere dell'interrogante, un palese atto di arroganza e spregiudicatezza politiche e gestionali, forse uno degli ultimi del potere "andreottiano"; come pubblicato con grande risalto sui quotidiani sportivi e di informazione, la presidenza della FIGC "indirizzo'" la signora Flora Viola, vedova del Presidente della "Roma", ingegner Dino, a cedere il "pacchetto di maggioranza" delle azioni della societa' a Giuseppe Ciarrapico, notoriamente andreottiano ed amico, quindi, dell'andreottiano Antonio Matarrese, allora ed anche oggi Presidente della Federcalcio; le cennate vicende, di ordine finanziario, amministrativo e sociale, prima ancora che sportivo, suscitano inquietanti interrogativi, sia di carattere generale, con riferimento ai criteri di gestione della Federcalcio, sia, in particolare, con specifico riferimento ai "casi" dei bilanci della "Roma" di Ciarrapico e della "Ternana", la societa' principe della provincia natale di Elio Giulivi, Presidente della Lega Nazionale Dilettanti della FIGC -: se risulti coerente col rispetto dell'ordinamento amministrativo la nomina del dottor Giorgio Zappacosta quale Segretario generale della FIGC; in caso negativo, si chiede di disporne la revoca con effetto immediato; se essa nomina sia in qualche misura collegata (o ne rappresenti il premio conseguenziale) alle gravi omissioni, delle quali e' innegabilmente responsabile la segreteria tecnica, della CO.VI.SOC., impersonata, come detto, dal dottor Giorgio Zappacosta medesimo; in particolare, quale significato tecnico, fiscale e finanziario debba attribuirsi alla notizia di stampa, secondo la quale nei bilanci della "Roma" di Ciarrapico risultavano registrati sei miliardi trecentomilioni di azioni della societa' multinazionale "Elettrocarbonium SpA", avente sede a Terni; se esista collegamento, e di quale ordine e natura, tra le suindicate notizie ed il fatto che della detta societa' multinazionale sia stato funzionario il dottor Elio Giulivi, ternano di Narni, presidente (allora ed all'atto) della Lega Nazionale Dilettanti della FIGC; se la detta registrazione di 6,3 miliardi di azioni Elettrocarbonium nel bilancio della "Roma" configuri reati di natura finanziaria, con particolare riferimento a quelli di borsa; se il dottor Giorgio Zappacosta abbia commesso reati di omissione, o di altro genere, nella sua qualita' di Segretario tecnico della CO.VI.SOC., e quali; se, ferma restando l'autonomia dell'ordinamento sportivo, il Governo non ritenga indilazionabile un suo intervento a doverosa tutela del patrimonio sportivo della nazione, al quale non sono di certo estranee societa' quali la "Roma", il "Bologna" e le altre sopra nominate: un patrimonio che, in prospettiva ormai non lontana, corre il serio rischio di essere compromesso da quell'autentico incentivo al "fallimento truffaldino", spregiudicatamente esercitato, attraverso lo strumento della discrezionale riattribuzione del titolo sportivo, pur a fronte del mancato assolvimento di miliardarie pendenze debitorie; se tale discrezionale riattribuzione del titolo sportivo configuri reati, e quali, al di la' di ogni potenziale discettazione sulla tutela dell'autonomia dell'ordinamento sportivo; se, con specifico riferimento al danaro pubblico (rappresentato dai contributi miliardari, derivanti dai proventi Totocalcio e dai contratti stipulati con la RAI), che viene vanificato dalle allegre gestioni sia della Federcalcio, sia del suo ben poco efficiente organismo di controllo sulle societa' (la cennata CO.VI.SOC.), sia delle stesse societa' professionistiche, che non possono e non devono essere abbandonate al libero arbitrio di noti speculatori, il Governo ritenga di disporre un'urgente, accurata indagine amministrativa (di recente sollecitata su tutte le federazioni sportive nazionali da La Gazzetta dello Sport, sullo spunto dei reiterati scandali amministrativi, che ne hanno coinvolto non poche), ai fini dell'accertamento delle responsabilita' gestionali in specie di Antonio Matarrese, nella sua qualita' di Presidente della FIGC, e dei citati Giorgio Zappacosta ed Elio Giulivi. (4-16870)
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