INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16727 presentata da PISCITELLO CALOGERO (MOVIMENTO DEMOCRATICO RETE) in data 19930727
http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic4_16727_11 an entity of type: aic
Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri dell'industria, commercio e artigianato e incaricato per le funzioni connesse al riordinamento delle partecipazioni statali e del lavoro e previdenza sociale. - Per sapere - premesso che: da anni si trascina la vicenda dell'IBLA di Ragusa, industria produttrice di detersivi del gruppo ENI; l'industria, nata dalla compartecipazione di un privato locale e dell'ENI (attraverso la controllata INDENI), ha avuto un periodo di grande sviluppo fino al 1989 (anno in cui raggiunse il fatturato di oltre 35 miliardi), al quale e' seguita una inarrestabile crisi che l'ha portata oggi quasi alla chiusura; tale crisi e' da addebitare, secondo gli stessi lavoratori della ditta, alla dissennata politica gestionale dell'ENI, che, estromesso il socio privato, non ha mai operato per il rilancio dell'azienda, non investendo in campagne pubblicitarie (fondamentali per l'inserimento sul mercato dei detersivi) e, soprattutto, trasferendo in impianti del nord del paese la produzione di acido solfonico, materia base per la produzione dei detersivi e di cui la IBLA era prima esportatrice in tutta Europa; nata, almeno secondo le dichiarazioni dell'ENI, per ricollocare lavoratori provenienti dai processi di ristrutturazione del polo chimico di Priolo-Augusta-Ragusa-Gela e per dare lavoro a 500 fra operai dell'azienda e dell'indotto, la IBLA ha invece finito per creare nuovi esuberi, impiegando non piu' di 140 operai; attraverso trasferimenti alla ENICHEM di Ragusa, la potenzialita' occupazionale e' stata ulteriormente ridotta, fino ad arrivare alle attuali 88 unita' di cui 18 in cassa integrazione guadagni; nel 1991 l'ENICHEM decise di porre in vendita la fabbrica e risulta che gia' allora fu sottoscritta una lettera di intenti con la DACCA di Acicatena (l'avvenuta firma di tale documento e' stata confermata dai dirigenti dell'azienda ai lavoratori nel corso di una trattativa sindacale); nella DACCA sembra che abbiano partecipazioni azionarie esponenti politici siciliani e in particolare il deputato regionale Giuseppe D'Agostino, gia' coinvolto in alcuni procedimenti giudiziari; nel dicembre dello scorso anno la societa' Planasia, finanziaria del gruppo ENI, subentrata nel controllo del pacchetto azionario della IBLA, ha pubblicato un bando per la vendita della ditta e che a tale bando hanno risposto tre societa', fra cui la stessa DACCA e la REGAS di Ragusa; quest'ultima societa', di cui il 30 per cento del capitale e' di proprieta' degli stessi lavoratori dell'IBLA, ha presentato un piano di ristrutturazione che prevede il mantenimento degli attuali livelli occupazionali, il rientro progressivo delle maestranze attualmente in cassa integrazione guadagni, la ripresa della produzione dell'acido solfonico e il rilancio dei prodotti sui mercati, in particolare dell'est europeo; la Planasia ha ritenuto piu' affidabile la DACCA, ma su quali siano i termini della proposta che quest'ultima ha fatto nulla e' stato reso pubblico, nemmeno e soprattutto ai lavoratori dell'azienda; a fronte di un valore degli impianti dell'IBLA stimato in circa 40 miliardi, per la cessione alla DACCA sono state avanzate proposte che vanno dall'assoluta gratuita' ai 4 miliardi; si e' perfino parlato di un contributo di 12 miliardi che l'ENICHEM darebbe alla DACCA per il mantenimento di 45 unita' lavorative per almeno un triennio al termine del quale la societa' di Acicatena avrebbe assoluta mano libera; negli ultimi giorni pero' alcuni articoli di stampa hanno riportato la notizia di una crisi interna alla Planasia che sarebbe frutto di uno scontro interno all'ENI e alla possibilita' di rinunciare all'"affare" da parte della DACCA; lo scorso 21 luglio il consiglio di fabbrica della IBLA e' stato convocato dal responsabile del personale il quale ha annunciato che tassativamente si deve procedere all'arresto degli impianti e ha comunicato alle maestranze che le ferie saranno anticipate di una settimana rispetto alla data concordata in precedenza; tale atteggiamento, associato al fatto che i rappresentanti della ENICHEM non si sono presentati all'incontro organizzato fra le parti lo scorso 2 luglio, fa presagire l'intenzione da parte della dirigenza di chiudere definitivamente l'impianto sospendendo del tutto la produzione -: quali iniziative intendano assumere per favorire il rilancio dell'IBLA, garantendo i livelli occupazionali e il reintegro dei lavoratori in cassa integrazione; se non intendano intraprendere tutte le opportune iniziative per verificare se nella vicenda vi siano stati interessi privati o particolari che ne hanno condizionato lo svolgimento, e se non ritengano di dover interessare le competenti autorita' giudiziarie. (4-16727)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16727 presentata da PISCITELLO CALOGERO (MOVIMENTO DEMOCRATICO RETE) in data 19930727
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16727 presentata da PISCITELLO CALOGERO (MOVIMENTO DEMOCRATICO RETE) in data 19930727
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
NUCCIO GASPARE (MOVIMENTO DEMOCRATICO RETE)
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2014-05-14T21:09:44Z
4/16727
PISCITELLO CALOGERO (MOVIMENTO DEMOCRATICO RETE)