INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16533 presentata da PARLATO ANTONIO (MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO - DESTRA NAZIONALE) in data 19930720
http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic4_16533_11 an entity of type: aic
Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri delle finanze e di grazia e giustizia, delle poste e delle telecomunicazioni. - Per conoscere - premesso che: con due precedenti atti ispettivi (n. 4-11532 del 2 marzo 1993 e n. 4-13092 del 20 aprile 1993), ai quali non e' stata ancora data risposta, e' stata sottolineata la disinvoltura amministrativa del dottor Elio Giulivi, nella qualita' di Presidente della Lega Nazionale Dilettanti della Federazione Italiana Giuoco Calcio, in ordine alla assicurazione supplementare stipulata con la "TORO ASSICURAZIONI"; il 27 maggio 1993, su numerosi quotidiani, in particolare su "La Gazzetta dello Spor" alla pag. 19, "Il Corriere dello Sport - Stadio" alla pag. 17, Il Mattino alla pag. 28, il "Roma" alla pag. 30, sono apparse notizie in riferimento al sequestro di documenti contabili della Lega Nazionale Dilettanti, disposto dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Roma, dottoressa Gloria Attanasio; sul quotidiano "Roma" del 28 maggio 1993, alla pag. 32, e' stato pubblicato un articolo, a firma Liberato Ferrara, che puntualizzava i motivi di pesante discredito della gestione amministrativa della presidenza Giulivi della LND FIGC: la polizza "TORO"; le denunce penali, presentate dal Presidente della societa' dilettante "Atletico Reggio", Francesca Cuzzocrea; lo "scandalo" del "Concorso Acqua Vera"; la circostanza che le spese della Lega medesima si sarebbero moltiplicate, nel corso della gestione Giulivi, registrando un incremento, dai 2.284 milioni dell'ultimo anno della precedente gestione presidenziale ai 6.863 milioni dell'esercizio finanziario 1991/1992, ultimo bilancio pubblicato dal presidente Giulivi -: se corrisponda al vero la notizia dell'indicato, ingiustificabile incremento di spesa, ancora piu' immotivato, in considerazione del "costo sportivo e sociale", rappresentato dalla rinuncia alla iscrizione di circa duemila societa', precedentemente affiliate alla detta Lega, come gia' sottolineato nel citato atto ispettivo del 20 aprile 1993; se, in ordine al "Concorso Acqua Vera", corrispondano alla verita' le notizie, (pubblicate sul quotidiano La Gazzetta dello Sport alla pag. 13 del 15 aprile 1992, alla pag. 10 del 16 aprile 1992, alla pag. 12 del 17 aprile 1992 ed alla pag. 8 dell'8 maggio 1992), a tutt'oggi non smentite dagli interessati ed anzi appesantite dal fatto che, nonostante sia trascorso oltre un anno da quelle notizie di stampa, la realizzazione degli scopi del faraonico concorso (costruzione di campi di calcio con spogliatoi, illuminazione, recinzione, etc.) non sia ancora avvenuta, ne' e' dato sapere o sperare che possa avvenire in futuro; in particolare, se sia vero che a tutt'oggi non sia stata neppure avviata la costruzione dei nuovi stadi di Pistoia, Soriano del Cimino (Viterbo) ed Agrigento, che rappresentavano gli scopi del concorso, cosi' come dichiarati e pubblicizzati anche sul primo canale televisivo della RAI; se sia vero che anche la seconda edizione del concorso sia rimasta irrealizzata, quanto agli scopi evidenziandosi pero' anche di essa la enormita' ingiustificata di risorse finanziarie sprecate ed il senso antisportivo e diseducativo di un clamoroso bluff propagandistico, che potrebbe nascondere fini personali non confessabili; se sia vero che l'agenzia di servizi "PROMOZIONE SPORTIVA ITALIA", sita in Roma, alla via F. Denza, 19/a, abbia conferito incarico specifico di interessarsi del concorso in questione, cosi' come riferisce La Gazzetta dello Sport del 17 aprile 1992, al dottor Maurizio Foroni, "amico di Giulivi" ed ex presidente delegato della DIVISIONE CALCIO FEMMINILE della Lega presieduta da Giulivi stesso; per quale motivo il predetto dottor Foroni sarebbe stato "sollevato dall'incarico (di presidente delegato del Calcio Femminile direttamente da Matarrese" e quale eventuale intreccio di interessi tra Giulivi e Foroni costituisca il filo conduttore del misterioso ingresso del Foroni nell'indicata "Promozione Sportiva Italia), in singolare coincidenza con il "Concorso Acqua Vera" e con specifico riferimento ad esso; in base a quale pubblica gara sia stata affidata la gestione, parziale e totale, del concorso in argomento alla detta "Promozione Sportiva Italia"; se ad avviso del Governo possa corrispondere ai canoni dell'etica pubblicitaria la presentazione, anche televisiva, attraverso RAI 1, di un concorso dichiarato come imperniato sulla costruzione di nuovi e attrezzati stadi, poi disinvoltamente ridimensionati in modestissime strutture di periferia; se consti che il "Giuri'" pubblicitario abbia assunto iniziative al riguardo; se il Ministro delle finanze, tramite la Guardia di finanza, abbia o meno verificato la reale qualificazione anche sotto il profilo tributario e per quel che riflette la correttezza contabile ed etica, dei trecento milioni, qualificati su La Gazzetta dello Sport come "contributo per spese di comunicazione", corrisposto alla "NUOVA ERI", nonche' dei quattrocento milioni, qualificati come "diritti d'agenzia e costi di gestione", corrisposti alla piu' volta nominata "Promozione Sportiva Italia"; se sussistano reconditi interessi personali che sara', in caso affermativo, opportuno accertare in dettaglio, nell'altrimenti, inspiegabile circostanza che l'ingente somma di cinque miliardi cento milioni, che rappresenta lo stanziamento globale dell'azienda "ACQUA VERA" per il concorso in parola, sia transitata - come risulta - attraverso la "Promozione Sportiva Italia", quale introito questa ultima ne abbia conseguito e se abbia corrisposto, di esso introito, percentuali "in nero" ed a chi; su quali conti bancari a chi intestati presso quali banche siano stati fatti maturare i relativi, cospicui interessi attivi ed a favore di chi essi risultino eventualmente estinti; se risulti corrispondente a canoni logici, etici e commerciali l'importo di tremiliardicentomilioni, che sarebbe stato versato in "pubblicita'" alla "SIPRA"; se sia vera la notizia che la LEGA NAZIONALE DILETTANTI (e dunque, per conseguenza, le societa' ad essa affiliate) debba addirittura sopportare una spesa di 84 milioni, a fronte di un concorso, il cui scopo, nonostante gli ingenti finanziari utilizzati, e' evidentemente fallito; se sia lecito stanziare cinquemiliardicentomilioni per un concorso al cui scopo siano destinati appena novecentomilioni; se l'omissione, lamentata su La Gazzetta dello Sport, rappresentata dalla mancata pubblicazione delle classifiche complete del concorso, fosse finalizzata ad occultare una, o piu' irregolarita'; se risulti vero che il regolamento del successivo concorso a premi, intitolato "Gran Torneo regionale Mini Baiocchi", indetto per la stagione sportiva 1992/1993 dalla stessa Lega, con il supporto finanziario della "Barilla SpA", sia articolato in modo tale da rendere praticamente impossibile il conseguimento del premio dichiarato a base del concorso (pullman per il trasporto dei calciatori delle singole societa' dilettanti, eventualmente vincitrici); in particolare, se sia stata revocata od annullata la clausola, che prevedeva, quale condizione per la partecipazione delle squadre di ogni singola regione al torneo finale, dunque ai fini del conseguimento dei premi, il totale minimo nazionale di 2,5 milioni di voti, oppure, per la regione Campania, di 162.000 voti, ognuno dei quali voti corrispondeva a tre confezioni da "9 porzioni" dei biscotti "Mini Baiocchi", per un totale di vendita previsto, come minimo consentito, per la sola Campania, in 486.000 confezioni da "9 porzioni", oppure, come minimo consentito a livello nazionale, in 7.500.000 confezioni; nel caso che la indicata clausola non sia stata revocata, quale esito abbiano avuto i voti complessivi, pubblicati alla data del 9 giugno 1993, ossia a sei giorni dal previsto torneo nazionale, quantificati per la Campania non di certo nei sopra indicati 162.000 prescritti quale quorum, ma in appena 1503; se le relative classifiche e l'intero concorso siano state compilate e verificate con assoluta fedelta' e con quali sistemi di garanzia per le societa' partecipanti, anche - ma non solo - da parte del Ministero delle finanze; se risulti vero che il Presidente Giulivi abbia chiesto, in deroga al regolamento "capestro", l'erogazione di premi a ben individuate societa' anche della Campania, sue "amiche", e se tale circostanza possa o no nascondere interessi personali del Giulivi medesimo, e quali; quanto sia costato alla LND (e dunque, per conseguenza, alle societa' affiliate ad essa) il concorso "Mini Baiocchi" ed a fronte di quali vantaggi per le societa' stesse; se si intenda individuare ed accertare i reati, che si configurano nella gestione dei due citati concorsi, cosi' come risulta che essi siano stati amministrati, con particolare riferimento ai danni derivati all'erario in ordine ad eventuali irregolarita' di versamenti di imposte, eventuali infedelta' di dichiarazioni di importi ed eventuale non corrispondenza percentuale ex lege tra gli stanziamenti, le erogazioni effettive e le dovute imposte; se, alla luce delle vicende connesse alla "polizza Toro", al "costo sportivo e sociale" della emorragia di migliaia di societa' dilettanti, alla gestione dei due citati concorsi, all'incremento impressionante e non giustificabile delle spese d'esercizio della detta Lega (nel cui ambito risulterebbe che spicchino alcuni orologi d'oro, del valore singolo di oltre cinque milioni, "regalati" dal munifico presidente Giulivi ad alcuni giornalisti, a mo' di bavaglio od al fine del condizionamento dell'informazione), non sia da considerare indispensabile, anche per un positivo ed illuminante esempio civico e ristoro morale a favore degli sportivi veri - che spendono energie e sacrifici disinteressati per lo sport dilettante - disporre l'immediato COMMISSARIAMENTO, previa accurata e dettagliata verifica contabile, della Lega Nazionale Dilettanti della Federazione Italiana Giuoco Calcio, atteso che il termine temporale della gestione Giulivi e' previsto addirittura per il 30 giugno 1996, con conseguenziali altri tre anni di prevedibile, intollerabile sperpero di danaro pubblico. (4-16533)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16533 presentata da PARLATO ANTONIO (MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO - DESTRA NAZIONALE) in data 19930720
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PARLATO ANTONIO (MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO - DESTRA NAZIONALE)