INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16262 presentata da MUZIO ANGELO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI) in data 19951127
http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic4_16262_12 an entity of type: aic
Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che: la fonderie e officine San Giorgio Pra' e' nata in seguito allo scorporo delle diverse attivita' dell'Ansaldo San Giorgio nel 1954 su di una superficie di 90.000 metri quadrati, di cui tremila coperti nella circoscrizione di Genova Pra' adiacente il porto di Pra'' Voltri e produce da sempre caldaie e radiatori in ghisa per il riscaldamento degli ambienti; ha iniziato la sua attivita' come Finmeccanica ed ha chiuso i suoi bilanci in attivo fino al 1973; nel 1972 viene privatizzata la gestione con la Biasi termomeccanica di Verona il cui iniziale sforzo di razionalizzazione si e' trasformato nella liquidazione dell'azienda attraverso mancati investimenti. Conseguentemente questa privatizzazione alla San Giorgio di Pra' rimase la produzione dei radiatori in ghisa e di caldaie; solo a fronte di investimenti Finmeccanica la San Giorgio di Pra' consenti' il rilancio dei prodotti tradizionali e di nuova introduzione quali i pannelli solari e le caldaie murali in rame; con l'abbandono delle attivita' non strategiche da parte di Finmeccanica la San Giorgio Pra' passo' alla Sofim Iri con il compito del risanamento ed il passaggio a terzi; nel 1984 nella relazione programmatica delle PPSS allegate alla legge finanziaria per l'85 al paragrafo SOFIM riguardo la San Giorgio, si affermava: "Non esiste possibilita' di integrazione nell'ambito del gruppo... la cui attivita' prosegue da tempo esclusivamente per ragione di ordine sociale. Sono in corso trattative per la cessione a terzi... E' prevista in alternativa la messa in liquidazione..."; mentre l'Iri si apprestava a chiudere la San Giorgio Pra', la Gepi, il 5 luglio 1984, sigla un accordo per la riapertura della Fabbrica abbruzzese radiatori gia' ex Farad di Chieti trasferendovi la produzione di radiatori in ghisa delle ex Necchi e Campiglio di Pavia, lasciando a quest'ultima la produzione di caldaie; nella finanziaria 1986 l'allegato recitava: "La chiusura entro la fine del 1985 del reparto fonderia e lavorazione radiatori e nel 1986 la cessione dell'attivita' di lavorazione delle caldaie; nel 1987 la San Giorgio e' in forse per la chiusura, si palesano interessi per la cessione alla finanziaria Cofipi di Milano anche attraverso il sottosegretario alle PPSS Meoli; il 14 marzo 1991 la San Giorgio Pra' viene ceduta al Gruppo Interklim Spa (Belleli 60 per cento - Agip 20 per cento - Fiat 20 per cento) ed il capitale sociale cosi' suddiviso nel corso del 1993 diventa interamente della Belleli, mentre gia' sul finire degli anni 1980, Belleli acquisisce Ne.ca e Far con intervento della GEPI; nel 1993 la Interklim si e' trasformata in Srl ed ha incorporato la Ne.ca di Pavia, la Ne.ca ex Far di Chieti, la San Giorgio Pra', la Marelli Clima di Bari, la Birklim di Mantova, la Ets e Tme di Potenza, la Zaegel Held Thermiche e la Zaegelheld Industries francesi; dal 20 ottobre tutti i dipendenti delle Belleli Holdin e della Interklim Srl sono in Cis; mentre i concorrenti hanno mantenuto o aumentato la loro quota di mercato, Interklim ha subi'to perdite di oltre il 30 per cento; certamente la San Giorgio risente della crisi, in particolare dell'edilizia, ma la crisi e' di carattere esclusivamente finanziario poiche' ha un mercato, e che il ricorso alle Cis e' dato dall'impossibilita' di acquisire materie prime ed accessori per la produzione; i lavoratori sono senza salario dal settembre scorso, ed e' intervenuta per la Belleli la procedura di amministrazione controllata negli scorsi giorni, mentre per l'Interklim si e' in attesa da parte del tribunale dell'attivazione delle procedure per il concordato preventivo e che nei primi giorni del 1996 vi e' in scadenza l'attuale periodo di cassa integrazione straordinaria -: quali iniziative il Presidente del Consiglio intenda promuovere per ricercare una continuita' produttiva della San Giorgio Pra' date le potenzialita' del mercato e quali misure intenda adottare perche' questo primo esempio di privatizzazione all'italiana non abbia come unico risultato la perdita della dote piu' volte garantita da fondi pubblici e la drammatizzazione della situazione occupazionale in un'area gia' pesantemente colpita dalla deindustrializzazione come quella di Genova; se non intenda salvaguardare le prospettive di questa unita' produttiva richiamando le responsabilita' dell'azionista di maggioranza; se non ritenga necessaria un'indagine ministeriale per verificare eventuali responsabilita' in ordine alla "mala gestio" dei fondi pubblici profusi alla San Giorgio Pra' e per verificare che questi non siano stati distratti per fini diversi da quelli previsti e utilizzati per sanare cespiti di altre aziende di gruppi industriali aventi la stessa proprieta'. (4-16262)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16262 presentata da MUZIO ANGELO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI) in data 19951127
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19951127-
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16262 presentata da MUZIO ANGELO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI) in data 19951127
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
RIZZO MARCO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI)
BERTINOTTI FAUSTO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI)
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2014-05-14T20:32:51Z
4/16262
MUZIO ANGELO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI)