INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16201 presentata da DORIGO MARTINO (MISTO) in data 19951123

http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic4_16201_12 an entity of type: aic

Ai Ministri delle finanze, della difesa e di grazia e giustizia. - Per sapere - premesso che: l'appuntato della Guardia di finanza Paolo Milazzo, in servizio presso la tenenza di Chioggia fin dall'anno 1976, sempre qualificato come "eccellente" nelle note caratteristiche, impegnato da sempre prevalentemente in funzioni di polizia giudiziaria e di controllo sul territorio, e' stato trasferito "d'urgenza", nel mese di agosto 1993, in modo improvviso e senza motivo, con la ragione ufficiale delle "cause di servizio"; solo in seguito, l'appuntato Milazzo e' venuto a sapere, da voci circolate nell'ambiente, che il suo trasferimento sarebbe stato richiesto e ottenuto, in modo mafioso, da Renzo Nordio, titolare della pasticceria di via Venturini 29 di Chioggia, che solo un mese prima, nel luglio 1993, aveva subito dall'appuntato Paolo Milazzo un verbale di contestazione per irregolarita' fiscali; infatti, dalle voci raccolte dall'appuntato Milazzo, e confermate da tre suoi colleghi di lavoro di cui qui si omettono i nominativi per ragioni di rispetto del segreto istruttorio, il Renzo Nordio si sarebbe vantato con conoscenti per aver fatto allontanare l'appuntato Milazzo, reo di avergli contestato irregolarita' fiscali, dalla Guardia di finanza di Chioggia, in virtu' di sue amicizie altolocate nei comandi del Corpo; il 19 ottobre 1993 l'appuntato Milazzo presentava un esposto alla procura della Repubblica presso il tribunale di Venezia, descrivendo l'accaduto, citando date e nomi del commerciante e dei testimoni, profilando cosi' l'esistenza di gravi reati; l'appuntato Milazzo, trasferito al comando compagnia di Marghera (Ve), dipendente dalla 7ma regione Guardia di finanza, non ha piu' avuto, per piu' di un anno, alcuna notizia da parte dell'autorita' giudiziaria interessata, ed ha presentato formale sollecito con lettera del 1^ settembre 1994 alla procura di Venezia; il 21 ottobre 1994, continuando a non vedere risultati, Milazzo chiedeva formalmente riscontro del suo esposto all'Ufficio registro generale della procura della Repubblica di Venezia, la quale informava che il fascicolo (n. 1273/RG 93/N) era ancora pendente ed assegnato al procuratore capo dottor Vitaliano Fortunati; continuando a non vedere alcun risultato, il 16 dicembre 1994, l'appuntato Milazzo presentava al G.I.P. formale richiesta, ai sensi degli articoli 116 e 121 del C.P.P., di poter prendere visione degli atti contenuti nel fascicolo dell'inchiesta, che appariva assolutamente immobile, e di essere informato dell'eventuale archiviazione; nel frattempo l'appuntato Milazzo, avendo maturato un grave stato di stress psicofisico a seguito dell'accumularsi di frustrazioni causate dalla totale assenza di risposte alle sue domande di verita' e giustizia, aveva chiesto ed ottenuto di essere collocato in congedo "a domanda" dal servizio dal 27 dicembre 1994; il 4 gennaio 1995, l'appuntato Paolo Milazzo presentava al Comando legione della Guardia di finanza regolare richiesta (ai sensi della legge n. 241 del 1990 e decreto del Presidente della Repubblica 27 giugno 1992, n. 352), di accesso ai documenti amministrativi riguardanti il suo trasferimento, per conoscere i presunti motivi, a lui mai chiariti dal Comando del corpo, del suo trasferimento; il 19 gennaio 1995 il comandante della 7ma legione della Guardia di Finanza, colonnello Franco Manucci, rispondeva rigettando la richiesta di accesso ai documenti amministrativi, con il motivo che sarebbero assenti le "... norme regolamentari necessarie per dare completa attuazione alla disciplina in materia di diritto di accesso ai documenti amministrativi ...''; finalmente, il 24 gennaio 1995, l'appuntato Milazzo e' stato convocato per essere sentito in merito al suo esposto dalla autorita' giudiziaria: ma a conferma dell'incredibile comportamento del procuratore capo della Repubblica presso il tribunale di Venezia, dottor Vitaliano Fortunati, titolare dell'inchiesta, quest'ultimo conferiva incarico di polizia giudiziaria, ai fini dell'audizione del denunciante a due militari del comando 1^ compagnia della 7ma legione Guardia di finanza di Venezia, ossia a membri dello stesso ente da cui sarebbero stati originati i reati ipotizzati nell'inchiesta; ovviamente, l'appuntato Paolo Milazzo, presentatosi ai colleghi, ha rifiutato qualsiasi dichiarazione, evidenziando l'assurda prospettiva di dover precisare delle accuse verso un comando militare da cui risultavano gerarchicamente dipendenti gli stessi agenti di polizia giudiziaria verbalizzanti; dopo tale episodio, l'appuntato non ha piu' avuto alcuna richiesta ne' riscontro di attivita' istruttoria compiuta, anche se risulterebbe che il madornale errore di cui sopra sarebbe stato corretto dal giudice procedente conferendo un nuovo incarico di polizia giudiziaria, per le indagini sull'esposto di Milazzo, a personale di altro corpo di polizia; il 5 gigno 1995, dopo quasi due anni di silenzio sul suo esposto, l'appuntato Milazzo ha presentato nuova formale richiesta, alla procura della Repubblica presso il tribunale di Venezia, di poter prendere visione degli atti contenuti nel fascicolo dell'inchiesta da lui originata, senza avere, a tutt'oggi ricevuto alcuna risposta; l'interrogante ha gia' avuto ripetute e tristi occasioni, nel passato, per denunciare, con atti di sindacato ispettivo, comportamenti omissivi nell'esercizio dell'azione penale da parte del procuratore capo della Repubblica di Venezia, dottor Fortunati, ma ritiene che l'episodio sopra descritto rappresenti un limite di decenza e legalita' che non puo' essere ulteriormente valicato -: se il Ministro non ritenga di dover aprire una urgente inchiesta per verificare la correttezza amministrativa del trasferimento dell'appuntato Milazzo dalla tenenza della Guardia di finanza di Chioggia; se non ritenga di dover emanare al piu' presto normative regolamentari finalizzate a dare completa attuazione alla legge sulla trasparenza degli atti amministrativi, sollecitando nel frattempo, in modo tempestivo, gli enti ed il personale dipendente a non violare i princi'pi di detta legge mascherandosi dietro carenze regolamentari; se non ritenga di dover disporre una urgente ispezione, al fine di verificare se da parte del procuratore della Repubblica di Venezia, dottor Fortunati, siano stati commessi atti di omissione o di rallentamento doloso nell'esercizio dell'azione penale. (4-16201)
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