INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/15929 presentata da BERNARDINI RITA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20120508

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Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-15929 presentata da RITA BERNARDINI martedi' 8 maggio 2012, seduta n.628 BERNARDINI, BELTRANDI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che: lo scorso 3 maggio sul quotidiano II Corriere della Sera e' uscito un articolo firmato da Antonio Crispino intitolato: «Ecco come pestavamo i detenuti», le intercettazioni dei cinque agenti di Asti; l'articolo in questione riporta fatti e circostanze di una gravita' enorme e per questo motivo la prima firmataria del presente atto ritiene opportuno riportarne integralmente il contenuto: «La falange del dito destro l'hanno cercata tutto il giorno in cella. Era nello stomaco del detenuto assieme ai tendini strappati alla guardia penitenziaria. A.P. era intervenuto per sedare una rissa nel carcere di Barcellona Pozzo di Gotto. Lui, piccolo, magro, contro un extracomunitario due volte la sua altezza, rinchiuso in una piccola cella da chissa' quante ore. Esasperato, non ci ha visto piu' e l'ha aggredito. I colleghi, i sindacati, la stampa sono intervenuti per sottolineare la gravita' del fatto, la violenza che si vive quotidianamente in carcere. Tra l'altro anche la beffa giudiziaria di vedere assolto il proprio aggressore. Ma la violenza in carcere ha tante facce. Quella piu' oscura e' quella sui detenuti, difficile da trattare, da dimostrare e persino da ipotizzare. Quello che avviene all'interno del carcere resta chiuso tra quattro mura. Nessuno denuncia niente. O si trova il modo di fargli cambiare idea. "A Sollicciano, il carcere fiorentino, i detenuti si stavano rivoltando per i pestaggi. Le rivolte sono state sedate con la semplice promessa che li avrebbero fatti lavorare e guadagnare qualche soldo in carcere" racconta Alessio Scandurra dell'associazione Antigone. Andiamo a Poggioreale. Da qui ci giungono la maggior parte di segnalazioni di violenze, pestaggi, vessazioni. "Non credete a quello che vi fanno vedere. Sicuramente vi porteranno nei reparti migliori come l'Avellino. Ma negli altri reparti i detenuti malmenati non si contano". Lo scrive la moglie di un ragazzo detenuto a Poggioreale da quattro anni. Quasi una veggenza. Il giorno dopo ci portano a visitare il padiglione Avellino e quello Venezia. Tutto pulito e nuovo. I detenuti all'interno non ci sono. Solo televisori accesi. Non ci permettono di parlare con nessuno. La nostra domanda e' sempre la stessa: "Vi risultano violenze in carcere?". Quando un anziano si avvicina alle sbarre e inizia a raccontare qualcosa, il capitano delle guardie penitenziarie di Poggioreale ci spintona via, cerca di strapparci la telecamera di mano. "Se non chiudi 'sta telecamera te la spacco in testa". La visita finisce li'. Ma e' ad Asti che capiamo bene cosa davvero puo' succedere in un carcere. Le intercettazioni di un processo descrivono cinque guardie dedite quotidianamente al pestaggio. Ma la scoperta avviene per caso. Gli inquirenti se ne accorgono seguendo il filone della droga che gira in quel carcere. Troppa. Tanti detenuti, anche non tossicodipendenti, risultati positivi ai test durante le visite mediche. Sono gli agenti che la portano, insieme con i superalcolici ed altro. Si scopre uno strano scambio di favori tra guardie e detenuti che consigliano dove comprare la cocaina. Da qui vengono fuori pestaggi gratuiti, ingiustificati, coperti dall'omerta' degli altri agenti, il digiuno forzato (fin anche una settimana) e poi le celle. Quelle di isolamento. "Le chiamavamo una estiva e l'altra invernale" racconta Andrea Fruncillo, una ex guardia penitenziaria cacciata dal corpo per favoreggiamento ai detenuti e altri reati. Lui era tra quelli che assistevano ai pestaggi, per non dissociarsi girava la faccia dall'altra parte. "Nella invernale li portavamo quando faceva freddo perche' alle finestre non c'erano i vetri. In quella estiva quando era troppo caldo. La finestra c'era ma era sigillata con una lamiera e solo due buchi per far passare l'aria". I particolari che racconta sono agghiaccianti. Tutti riscontrati nel processo di primo grado conclusosi a fine gennaio scorso. "Tutti assolti" scrive il giudice. Secondo il magistrato i comportamenti delle guardie configurerebbero il reato di tortura e in Italia sono anni che si tenta di introdurlo nel nostro ordinamento. L'udienza di appello e' stata fissata il 21 maggio prossimo. "Prima che un'altra sentenza di Stato racconti una verita' di carta - dice Fruncillo - voglio che la gente sappia cosa avviene in quel carcere e penso in tanti altri posti. Sono stanco di vedere davanti agli occhi gente pestata. Vivo con il rimorso di non aver denunciato prima. È ora che se ne parli e si inizi a parlare di questo strazio"»; nella legislazione italiana non e' stato introdotto il reato di tortura come previsto dagli impegni che l'Italia ha assunto quando ha sottoscritto l'adesione alla convenzione ONU contro la tortura; il Governo nella seduta dell'8 giugno 2011 aveva accolto un ordine del giorno (9/1439-A/2) della prima firmataria del presente atto che lo impegnava a predisporre con la massima urgenza un disegno di legge volto ad introdurre il reato di tortura nel nostro codice penale; l'effettiva prevenzione della tortura e delle altre pene crudeli, inumane o degradanti richiede misure non solo in campo legislativo, amministrativo e giudiziario ma anche in quello dell'educazione -: quali provvedimenti disciplinari siano stati adottati nei confronti degli agenti di polizia penitenziaria responsabili dei fatti accaduti nel carcere di Asti; se il Governo non ritenga di chiarire la sua posizione in merito alle effettive misure adottate per prevenire gli atti di tortura e le altre pene crudeli, inumane o degradanti; se il Governo non ritenga di esporre le motivazioni della mancata presentazione del disegno di legge di ratifica del protocollo aggiuntivo alla convenzione ONU contro la tortura, firmato nel 2003. (4-15929)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/15929 presentata da BERNARDINI RITA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20120508 
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA (PARTITO DEMOCRATICO) 
BELTRANDI MARCO (PARTITO DEMOCRATICO) 
MECACCI MATTEO (PARTITO DEMOCRATICO) 
TURCO MAURIZIO (PARTITO DEMOCRATICO) 
ZAMPARUTTI ELISABETTA (PARTITO DEMOCRATICO) 
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BERNARDINI RITA (PARTITO DEMOCRATICO) 

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