"2014-05-15T01:33:17Z"^^ . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/15740 presentata da JANNONE GIORGIO (POPOLO DELLA LIBERTA') in data 20120418"^^ . "JANNONE GIORGIO (POPOLO DELLA LIBERTA')" . "20120418-" . . . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/15740 presentata da JANNONE GIORGIO (POPOLO DELLA LIBERTA') in data 20120418" . . . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA" . "Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-15740 presentata da GIORGIO JANNONE mercoledi' 18 aprile 2012, seduta n.623 JANNONE. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che: anche se ancora poco diffuse e considerate come l'ultimo tentativo possibile da effettuare, le tecniche di trapianto di pelle sana o di melanociti (cellule che colorano l'epidermide) consentono di ottenere risultati molto soddisfacenti nella terapia della vitiligine. Lo hanno ribadito alcuni esperti intervenuti al recente congresso dell'American Academy of Dermatology, facendo il punto sulle piu' recenti tecniche chirurgiche. La vitiligine e' una malattia cutanea caratterizzata da chiazze chiare sulla pelle che dipendono dalla scarsa attivita' dei melanociti. Le aree interessate sono, nella maggior parte dei casi, il viso, i gomiti, le ginocchia, le mani e i piedi; le «macchie» risultano tanto piu' evidenti tanto e' piu' scuro il colore della pelle dell'interessato. La vitiligine spesso si associa a malattie a patogenesi autoimmune, come la tiroidite di Hashimoto, il morbo di Basedow, la gastrite atrofica autoimmune, il morbo di Addison, l'artrite reumatoide, il diabete. Sono quindi presenti varie e numerose attivita' anticorpali. In questa malattia si associano spesso stati iperemotivo-ansiosi. È una malattia asintomatica e fortunatamente non contagiosa, motivo per cui e' troppo spesso considerata un problema estetico di scarsa rilevanza per la salute. In realta' non va sottovalutato il fatto che si associ spesso ad altre malattie di interesse internistico e dermatologico, senza contare che puo' comportare serie ripercussioni psicologiche come senso di inadeguatezza, bassa autostima, difficile rapporto con il proprio corpo. Se quindi lo stress, acuto o cronico che sia, in certe persone puo' essere considerato il fattore scatenante della malattia, allo stesso tempo chi ne e' affetto puo' sviluppare uno stato intenso e permanente di stress emotivo perche' non riesce ad accettare la malattia. È stato dimostrato che il 70 per cento delle persone affette da vitiligine considera quest'ultima una patologia invalidante, che puo' condizionare la modalita' di interazione del paziente con il contesto familiare e sociale. La vitiligine puo' insorgere a qualunque eta', ma, generalmente, in piu' del 50 per cento dei casi compare prima dei 20 anni, spesso a seguito di episodi traumatici rilevanti e anche dopo ustioni o abrasioni cutanee; le nuove tecniche chirurgiche per «ricolorare» le chiazze chiare, su cui hanno concentrato l'attenzione i ricercatori americani, sono essenzialmente due: il trapianto di «cubetti» di pelle sana e il trapianto di melanociti e cheratinociti (le cellule dell'epidermide) espansi in vitro. Nel primo caso piccole aree di pelle sana del paziente vengono trapiantate chirurgicamente a livello delle chiazze di vitiligine dove iniziano a produrre melanina che colora la pelle. I candidati a questa procedura devono avere una vitiligine stabile da almeno sei mesi. La tecnica puo' essere usata sia in pazienti con poche chiazze sia in soggetti con una vitiligine piu' importante, magari riservando il trapianto alle aree in cui e' piu' evidente, come il volto, e curando, invece, le altre chiazze con le terapie tradizionali non chirurgiche. A detta dei ricercatori americani il trapianto di pelle ha una probabilita' di successo che arriva all'80-90 per cento; il trapianto di melanociti e cheratinociti ne prevede il prelievo in anestesia locale da aree sane. Le cellule vengono quindi fatte moltiplicare in laboratorio e poi trapiantate. Si tratta di un approccio valido per limitate aree e forme di vitiligine, con possibilita' di successo che arrivano al 95 per cento. Il limite consiste soprattutto nella scarsa diffusione dei centri attrezzati per realizzare questa procedura, che necessita dell'espansione in vitro delle cellule. Per stabilizzare i risultati di entrambe le tecniche chirurgiche, come ricordano i ricercatori americani, si puo' ricorrere anche all'utilizzo della fototerapia che stimola le cellule a produrre melanina piu' velocemente; «se si nota un cambiamento anomalo nella pigmentazione della propria pelle e' importante contattare subito un dermatologo - suggerisce Rebat M. Halder, professore presso il dipartimento di dermatologia della Howard University, nonche' uno dei relatori dell'incontro - I trattamenti per la vitiligine hanno infatti maggiori probabilita' di successo se vengono intrapresi in fase precoce. Le tecniche di trapianto piu' recenti sono molto promettenti e penso che in futuro sempre piu' centri si attrezzeranno per poterle offrire ai propri pazienti». Resta pero' ancora un limite alla diffusione delle tecniche di trapianto: i costi elevati. Questi interventi non sono infatti rimborsati dalle strutture pubbliche e vengono considerati alla stregue di cure di tipo estetico. Per ricolorare piccole chiazze si rischia quindi di spendere una fortuna e questo e' proprio uno dei motivi per cui quello del trapianto resta un trattamento di nicchia, in genere riservato ai casi piu' ostinati che non traggono benefici dall'associazione di fototerapia e creme -: quali iniziative di competenza il Ministro intenda adottare al fine di incentivare la creazione di centri specializzati nello studio e nella cura della vitiligine, ammortizzando cosi' anche i costi che i pazienti devono necessariamente sostenere. (4-15740)" . "0"^^ . "4/15740" .