INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/15588 presentata da APOLLONI DANIELE (LEGA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA) in data 19980212

Al Ministro per le politiche agricole. - Per sapere - premesso che: l'Azienda di Stato per gli interventi nel mercato agricolo, denominata Aima, ha indetto con bando protocollo n. 5263 del 24 luglio 1996 una gara per la vendita di 150.000 ettanidri (hn) di alcole vinico; il bando prevedeva la ripartizione in lotti della quantita' complessiva di 150.000 hn di alcole vinico da assegnare ai partecipanti, e stabiliva al contempo presso quali societa' assuntrici giacevano le quantita' messe in gara e la ripartizione di esse per ciascuna societa' assuntrice; per l'acquavite di vino invecchiata il bando prevedeva la ripartizione in lotti da 5.000 hn; le societa' assuntrici presso le quali giacevano le quantita' di alcole messe in gara erano: Bertolino spa di Partinico (Palermo), Di.Co.Vi.Sa. scrl di Assemini (Cagliari), Vinum spa di Marsala (Trapani), Bocchino & C. spa di Canelli (Asti), D'Auria spa di Caldari (Chieti), PAI srl di Bastida Pancarana (Pavia), Di Trani spa di Trani (Bari), D.C.A. spa di Ascoli Piceno, Vinal spa di Santa Giuletta (Pavia), Fusco Di Abele Palma spa di San Severo (Foggia), SAD2 di Lequile (Lecce), Zarri & C. spa di Castelmaggiore (Bologna), Del Salento spa di Gallipoli (Lecce), Kronion scrl di Sciacca (Agrigento); a questa gara ha partecipato la Distilleria Zanin srl; dei 5.000 hn richiesti dalla Distilleria Zanin (2.700 hn stoccati presso la ditta PAI srl e 2.300 hn stoccati presso la ditta Bocchino & C. spa), l'Aima ha effettuato l'assegnazione solamente di una parte presso la ditta PAI ed il restante presso la ditta Bertolino spa (non indicata nell'offerta); successivamente, l'Aima ha comunicato alla Distilleria Zanin che, contrariamente a quanto precedentemente disposto, l'intero quantitativo (5.000 hn) doveva essere ritirato presso la ditta Bertolino di Partinico, i cui stabilimenti erano piu' lontani; di fatto l'Aima ha stranamente rettificato un'assegnazione iniziale destinando all'azienda geograficamente piu' a nord dell'Italia il prodotto stoccato presso i magazzini dell'azienda situata geograficamente piu' a sud; cio' ha costretto la Distilleria Zanin a sostenere la maggior spesa, non preventivata al momento dell'offerta, di lire 70.000.000; successivamente, dopo quindici mesi dall'espletamento e dalla conclusione della suddetta gara, l'Aima in data 17 novembre 1997 ha aggiudicato senza alcuna motivazione all'Acquavite srl 3.948,60 hn di acquavite di vino invecchiata giacente presso i magazzini della Distilleria Zanin, non inclusa nel bando protocollo n. 5263 del 24 luglio, limitandosi a richiamare tale bando e a comunicare che detta aggiudicazione era disposta in sostituzione del lotto di acquavite invecchiata gia' aggiudicato all'Acquavite srl con il predetto bando; a causa dell'evidente illegittimita' del provvedimento di aggiudicazione all'Acquavite srl di acquavite invecchiata giacente presso la Distilleria Zanin che, si ribadisce, non era stata messa in gara, e del precedente comportamento arbitrario e mai motivato dell'Aima, la Distilleria Zanin ha quindi inviato all'Aima - Divisione X un telegramma in data 28 novembre 1997 per chiedere copia del suddetto provvedimento di aggiudicazione e dei documenti ad esso attinenti al fine di conoscerne i contenuti ed in particolare la motivazione, come era suo preciso diritto ai sensi degli articoli 22 e seguenti della legge 7 agosto 1990, n. 241; a tutt'oggi, pero', l'Aima non ha dato alla Distilleria Zanin alcuna risposta ne' fornito la documentazione richiesta come era invece suo specifico obbligo; essendo cosi' decorsi trenta giorni dalla richiesta presentata dalla Distilleria Zanin srl ai sensi dell'articolo 25 della legge 7 agosto 1990, n. 241, senza che il direttore generale dell'Aima, dottor Lazzareschi, ed il direttore della Divisione X dell'Aima, dottor Silvestro, abbiano provveduto a compiere l'atto del loro ufficio e a rispondere alla richiedente per esporre le ragioni del ritardo, ad avviso dell'interrogante potrebbe ravvisarsi il reato di omissione di atti di ufficio ai sensi dell'articolo 328, secondo comma, del codice penale -: se intenda procedere ad una verifica dei fatti sopra riportati; se risultino i motivi per i quali l'Aima, dopo aver accolto l'offerta della Distilleria Zanin, ha arbitrariamente venduto alla medesima un quantitativo di 5.000 hn di acquavite invecchiata diverso da quello cui era condizionata l'offerta; se ritenga che l'Aima debba corrispondere alla Distilleria Zanin srl, costretta a sostenere la maggior spesa, non preventivata al momento dell'offerta, di lire 70.000.000, i relativi danni; sulla base di quali disposizioni l'Aima, dopo quindici mesi dall'espletamento e dalla conclusione della suddetta gara, in data 17 novembre 1997 abbia aggiudicato senza alcuna motivazione all'Acquavite srl 3.948,60 hn di acquavite di vino invecchiata giacente presso i magazzini della Distilleria Zanin, non inclusa nel bando protocollo n. 5263 del 24 luglio 1996, limitandosi a richiamare tale bando e a comunicare che detta aggiudicazione era disposta in sostituzione del lotto di acquavite invecchiata gia' aggiudicato all'Acquavite srl con il predetto bando; per quali motivi l'Aima non abbia ancora dato alla Distilleria Zanin alcuna risposta, ne' fornito la documentazione richiesta come era suo specifico obbligo, specificando i contenuti ed in particolare le motivazioni del provvedimento in questione, ai sensi degli articoli 22 e seguenti della legge 7 agosto 1990, n. 241; se non ritenga che debbano essere adottati i provvedimenti conseguenti di sua competenza in relazione ai comportamenti imputabili ai vertici dell'Aima. (4-15588)