INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/15548 presentata da BETTIN GIANFRANCO (FEDERAZIONE DEI VERDI) in data 19930623

Ai Ministri dei trasporti, dell'interno e delle finanze. - Per sapere - premesso che: gli effetti dell'applicazione del decreto-legge n. 29 del 1993 sul pubblico impiego hanno provocato la soppressione delle mansioni superiori per gli impiegati dello Stato non aventi le qualificazioni previste; tale fatto ha avuto ripercussioni gravissime sul funzionamento di alcuni importanti aeroporti italiani tra i quali lo scalo di Treviso, chiuso al traffico aereo per mancanza di personale; da articoli apparsi sulla stampa e piu' recentemente sul quotidiano La Repubblica dei giorni 21 e 22 maggio nonche' in una lettera pubblicata a cura della societa' Benair sempre sul quotidiano La Repubblica del giorno 11 giugno 1993, si apprendono una serie di episodi che se confermati dimostrerebbero il grave stato di degrado in cui versa la Direzione periferica di Civilavia di Venezia; secondo tali notizie, in data 21 maggio 1993 l'aereo della societa' Benetton, appartenente alla societa' Benair, sarebbe atterrato sull'aeroporto di Treviso, chiuso al traffico aereo per mancanza di personale dell'aviazione civile, senza che alcun funzionario della pubblica sicurezza e della dogana fosse presente (l'aereo proveniva dall'estero); in una nota a firma Palaskov, direttore della Benair, apparsa sul quotidiano La Repubblica del giorno 11 giugno 1993, risulterebbe che il "caso" evidenziato dalla stampa non sarebbe per nulla isolato, ma che "chiunque ne faccia richiesta" avrebbe la possibilita' di atterrare sull'aeroporto di Treviso provenendo dall'estero (paesi CEE) oltre l'orario di apertura degli uffici di dogana e pubblica sicurezza purche' con il medesimo numero di passeggeri -: 1) quale autorita' e per quali motivi abbiano autorizzato il rientro dall'estero di aerei con scalo chiuso per mancanza di personale dell'aviazione civile; 2) a quali norme della legge italiana faccia riferimento "l'accordo" previsto sull'aeroporto di Treviso per cui e' sufficiente fare una semplice dichiarazione per poter permettere il rientro di un aereo dall'estero oltre l'orario di apertura degli uffici di dogana e pubblica sicurezza, a qualsiasi ora della notte, senza che alcun agente della Guardia di finanza e della pubblica sicurezza sia presente per effettuare i controlli d'istituto; 3) se non ritengano rispettivamente il Ministro dell'interno ed il Ministro delle finanze che sull'aeroporto di Treviso, diventato grazie a degli "accordi", la frontiera piu' aperta d'Italia, in cui i controlli di frontiera si fanno "per corrispondenza", si sia messa in atto una clamorosa serie di illeciti che vanno dall'abuso all'omissione d'atti d'ufficio; 4) da quanto tempo e' in vigore questo stato di cose ovvero da chi e perche' e con il concerto di quali altre amministrazioni pubbliche dello Stato si e' pervenuti agli "accordi" con la dogana e polizia di Stato di Treviso; 5) quali iniziative ha ritenuto mettere in atto la Civilavia di Venezia, ente che sovrintende ed autorizza l'attivita' aerea civile, subordinatamente all'espletamento dei compiti previsti in ordine alle materie sanitarie, di dogana e polizia ovvero per quali ragioni ha assentito che l'aeroporto di Treviso svolgesse funzioni internazionali in condizioni di evidente assenza degli organi preposti di polizia e dogana, relativamente agli orari notturni; 6) alla luce dei pesanti attacchi alle istituzioni recentemente attuatisi con i vari attentati di Roma e Firenze, appare gravissima ed aperta a qualsiasi ipotesi l'iniziativa intrapresa da dogana e polizia di Stato di Treviso sulla mancanza di controllo d'istituto alla frontiera aerea dell'aeroporto di Treviso, e sui comportamenti quanto mai equivoci dell'autorita' aeroportuale, Civilavia di Venezia, competente per territorio sull'aeroporto di Treviso. (4-15548)