INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/14549 presentata da GAMBALE GIUSEPPE (MOVIMENTO DEMOCRATICO RETE) in data 19930525
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Al Ministro di grazia e giustizia. - Per sapere - premesso che: il 6 maggio 1993 i deputati della Rete hanno presentato al Ministro di grazia e giustizia l'interrogazione n. 4-13733 elencando numerosi episodi che vedono coinvolti esponenti regionali (il presidente Ermanno Corsi e il consigliere Giuseppe Calise) e nazionali (il consigliere Gianni Ambrosino) dell'ordine dei giornalisti; l'Ordine nazionale e regionale non hanno smentito neanche uno degli episodi citati; nonostante la gravita' delle notizie riportate e la rilevanza del ruolo dell'ordine dei giornalisti, dal Ministro di grazia e giustizia non e' finora giunta nessuna risposta; nel silenzio del Ministro va avanti la scandalosa gestione dell'ordine campano utilizzato come "braccetto armato" del Mattino e del suo direttore Pasquale Nonno, da mesi impegnato in una furiosa campagna di attacco nei confronti dei magistrati napoletani; gia' nel novembre scorso, poche ore dopo la diffusione del testo della telefonata tra il redattore capo del Mattino, Giuseppe Calise, e l'allora questore di Napoli Vito Mattera, l'Ordine aveva con un comunicato stigmatizzato il metodo dell'intercettazione, ma completamente taciuto sul gravissimo contenuto della telefonata, silenzio condiviso dall'ordine nazionale; e', invece, di pochi giorni fa il comunicato emesso con straordinaria tempestivita' dall'Ordine regionale subito dopo l'avviso a comparire inviato dai giudici al direttore del Mattino Pasquale Nonno ed ai giornalisti Giuseppe Calise e Vittorio del Tufo, con il quale venivano criticate "le iniziative di alcuni magistrati che hanno coinvolto giornalisti napoletani", iniziative che "suscitano allarme e sconcerto"; il comunicato dell'Ordine regionale veniva seguito da un testo di contenuto non diverso firmato dal presidente dell'Ordine nazionale Gianni Faustini che esprimeva "perplessita' per le iniziative giudiziarie assunte contro giornalisti napoletani"; Faustini si augurava, inoltre, "una sollecita azione da parte della magistratura che faccia al piu' presto chiarezza di fronte ad ipotesi accusatorie che potrebbero creare preoccupanti condizionamenti al libero esercizio del diritto di cronaca"; in entrambi gli episodi citati il consigliere Calise ricopre il doppio, incompatibile, ruolo di protagonista delle vicende in questione e di consigliere dell'Ordine paladino della liberta' di stampa; questa circostanza pare evidenziare da parte del presidente nazionale Faustini e regionale Corsi una concezione dell'Ordine come ruota di scorta di gruppi, clan e amici degli amici, offrendo cosi' argomenti validi a chi propone lo scioglimento di un organismo ridotto oggi, almeno a Napoli, a camarilla impegnata a difendere soltanto se stessa ed i propri affari; e' intanto all'esame del procuratore generale della Repubblica di Napoli Vincenzo Schiano di Colella Lavinia e del procuratore aggiunto, e attuale reggente della procura partenopea, Paolo Fernandes l'opportunita' di riaprire il fascicolo al praticantato concesso alla giornalista Angela Matassa e riesaminare l'ipotesi (fondata dal Sostituto procuratore generale Isacco D'Ambrosio) di interesse privato nei confronti di Gianni Ambrosino, Armando Borriello e Giuseppe Calise, consiglieri dell'Ordine regionale redattori del Mattino, quotidiano per il quale lavora anche il marito della Matassa; e' infatti venuta meno la motivazione addotta dal Sostituto procuratore Vincenzo Russo - beneficiario, con il collega Armando Cono Lancuba, attualmente indagato per i suoi collegamenti con la camorra, e con il giornalista del Mattino, Giuseppe Calise, dei cosiddetti fidi facili concessi dal Banco di Napoli a condizione di particolare favore - per archiviare l'ipotesi di interesse privato nei confronti di Ambrosino, Borriello ed ancora Calise; il praticantato di Angela Matassa non e', comunque, l'unica vicenda in cui sembrano emergere interessi privati dei consiglieri dell'Ordine campano; a questo proposito basta citare il caso di Carla Di Napoli, per tre anni cronista di giudiziaria del Mattino, messa alla porta dal direttore Pasquale Nonno quando "si permise", secondo quanto risulta agli interroganti, di chiedere la regolarizzazione della sua posizione professionale; la richiesta del riconoscimento del praticantato indirizzata dalla Di Napoli all'ordine regionale venne respinta con una decisione sicuramente senza precedenti in Italia, in perfetta sintonia, pero', con i desiderata di Pasquale Nonno e con evidente vantaggio patrimoniale per l'azienda Mattino; alla scandalosa delibera fu costretto a porre velocemente rimedio l'Ordine nazionale riconoscendo il praticantato a Carla Di Napoli con una motivazione fortemente critica nei confronti dei colleghi della Campania ("l'istruttoria dell'ordine regionale e' da tenere in non cale"); non sembra inutile ricordare che nel luglio del 1990 i consiglieri dell'Ordine regionale redattori del Mattino erano, con il cronista Enzo Perez, Ambrosino, vice capo cronista (oggi capocronista) Armando Borriello, caposervizio agli Esteri (promosso poi responsabile delle pagine degli Esteri) e Giuseppe Calise, capocronista (divenuto poi il numero due effettivo del Mattino con l'incarico di coordinatore dei redattori capo); gli "interessi privati" dei consiglieri, in ogni caso di competenza della magistratura, non esauriscono le attivita' censurabili dell'Ordine campano degli ultimi mesi, perche' sono frequenti anche le violazioni di elementari regole deontologiche e le delibere platealmente illegali e clientelari; sul versante deontologico e' sufficiente citare l'attivita' del presidente Corsi, che continua a scrivere articoli sull'Unione industriali di Napoli e sui suoi dirigenti, pur essendo da anni consulente della stessa Unione che, proprio di recente, secondo notizie pervenute agli interroganti, gli ha rinnovato l'incarico con un raddoppio del compenso mensile fissato ora in lire 1.700.000; circa le delibere clientelari basta ricordare i casi di figli di giornalisti iscritti nel registro dei praticanti per attivita' svolta in piccoli periodici locali che certamente non hanno i requisiti previsti dall'articolo 34 della legge istitutiva dell'ordine dei giornalisti, cioe' la "diffusione nazionale e almeno 6 giornalisti professionisti redattori ordinari"; questi requisiti, del resto, non li aveva neanche il mensile di Paolo Cirino Pomicino, Itinerario, circostanza che non impedi' ai redattori a tempo pieno del periodico di ottenere il riconoscimento del praticantato dall'ordine campano e dal suo presidente Ermanno Corsi, per anni a stipendio di Itinerario; sono stati successivamente iscritti al registro dei praticanti numerosi "figli d'arte"; tra questi Paola Perez, figlia del cronista del Mattino ed ex consigliere dell'ordine regionale Enzo Perez, Monica Maisto, figlia del cronista sportivo Gege' Maisto, Fabrizio Kuhnc, rampollo del redattore Rai Italo, praticante presso un settimanale semiclandestino Il Gazzettino dello Sport, edito da una societa' cooperativa a responsabilita' limitata presieduta da Enrico Carlo Zambelli, giornalista professionista ex responsabile del mensile Gente d'oggi, del cui comitato di direzione faceva parte anche Corsi e noto, soprattutto, per aver consegnato, nel luglio '81, il riscatto del rapimento Cirillo alle Brigate Rosse; sono questi soltanto alcuni esempi dell'affollata casistica di delibere illegali tese ad assegnare ai consiglieri dell'Ordine una sorta di diritto di accesso alla attivita' giornalistica attraverso l'arbitrario riconoscimento dello status professionale -: se, in considerazione del ruolo nevralgico che la Costituzione repubblicana assegna alla stampa e dei delicati compiti riconosciuti con legge dello Stato all'ordine nazionale e agli ordini regionali dei giornalisti, ritenga di intervenire con tempi piu' rapidi di quelli ordinari della burocrazia per sciogliere immediatamente l'Ordine della Campania e sollecitare una piu' rigorosa attivita' di controllo dell'Ordine nazionale, o se invece ritenga che anche in questo campo il ripristino della legalita' e della trasparenza debba essere delegato alla magistratura. (4-14549)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/14549 presentata da GAMBALE GIUSEPPE (MOVIMENTO DEMOCRATICO RETE) in data 19930525
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/14549 presentata da GAMBALE GIUSEPPE (MOVIMENTO DEMOCRATICO RETE) in data 19930525
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
NUCCIO GASPARE (MOVIMENTO DEMOCRATICO RETE)
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4/14549
GAMBALE GIUSEPPE (MOVIMENTO DEMOCRATICO RETE)