INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/14482 presentata da DI PIETRO ANTONIO (ITALIA DEI VALORI) in data 20120112
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Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-14482 presentata da ANTONIO DI PIETRO giovedi' 12 gennaio 2012, seduta n.569 DI PIETRO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro per i beni e le attivita' culturali. - Per sapere - premesso che: da un articolo del Corriere della Sera dal titolo «Quell'affare segreto con i beni della Siae» pubblicato l'11 gennaio 2012, si apprende che il 28 dicembre 2011 il patrimonio immobiliare della Siae e del Fondo pensioni e' stato dismesso per un valore che potrebbe essere addirittura la meta' di quello di mercato: 260 milioni di euro a fronte di un valore gia' stimato che supera i 460 milioni di euro; la gestione dell'ente pubblico che si occupa dei diritti d'autore (Siae) e' affidata a Gaetano Blandini, ex direttore del settore cinema del Ministero per i beni e le attivita' culturali. Anche lui, come Carlo Malinconico, era molto legato al provveditore Angelo Balducci e ai suoi amici, in particolare Diego Anemone. I rapporti di amicizia e di affari tra questi personaggi emergono dalle intercettazioni dell'inchiesta che nel febbraio 2009 porto' in carcere molti componenti della «cricca» grandi eventi, con Baldini che segnala una persona da assumere e in cambio si adopera per le societa' di produzione gestite dalle mogli di Balducci e Anemone. Blandini finanzia anche un film dove recita Lorenzo Balducci figlio di Angelo Balducci; il 28 dicembre 2011, e' stato firmato un atto notarile che ha disposto la cessione dei palazzi del Fondo pensioni della Siae a un misterioso «Fondo Aida». Si tratta di sei immobili che si trovano a Roma. Il prezzo e' stato fissato in 80 milioni di euro. In realta' il valore di mercato e' molto piu' alto. Basterebbe guardare il bilancio 2010 per scoprire che il valore di questi immobili e' indicato in 103 milioni di euro e dunque la perdita secca gia' equivale ad almeno 23 milioni di euro; per quanto riguarda gli immobili Siae, anch'essi vengono ceduti e confluiscono in un altro fondo, il «Fondo Norma», per un prezzo concordato di 180 milioni di euro a fronte di un valore dei palazzi gia' stimato in 360 milioni di euro, esattamente il doppio. Tutta l'operazione finanziaria e' affidata alla «Sorgente Group» e prevede che entro il prossimo 31 gennaio 2012 il 100 per cento del «Fondo Aida» venga acquisito dal «Fondo Norma»; volendo trarre le somme dell'intera operazione si scopre che a fronte di stabili stimati complessivamente 463 milioni di euro, gli introiti sono pari a 260 milioni, praticamente la meta' del loro valore reale; altri aspetti poco chiari della vicenda, denunciati anche dalle organizzazioni sindacali che rappresentano i 1.200 tra dipendenti e pensionati Siae, riguardano l'affitto che la Siae dovra' versare per gli uffici della direzione generale dell'Eur che ammonta a 600 mila euro all'anno, elemento che ha fatto sorgere ai sindacati la legittima domanda su quanto si dovra' sborsare per tutti gli altri uffici sparsi in Italia, facendo le debite proporzioni. Un altro aspetto riguarda il pagamento degli stipendi e del Tfr. Infatti, secondo l'accordo del 28 dicembre, entro il 31 gennaio 2012 sara' stipulata una polizza assicurativa con la societa' Allianz Ras di 86 milioni di euro per il pagamento delle pensioni. Sul resto rimane il mistero, visto che secondo lo statuto sono proprio gli immobili a garantire il pagamento dei salari e delle liquidazioni; ulteriore enigma da chiarire riguarda il ruolo di «Sorgente Group», il cui sito internet ufficiale la presenta come «una societa' di diritto italiano al vertice di un gruppo che opera nel settore della finanza immobiliare con quattro societa' di gestione del risparmio (in Italia, Svizzera, Lussemburgo e Stati Uniti) e con 25 societa' immobiliari». Cio' che non si comprende e' come mai si e' scelto di affidarsi a questa azienda per poi far confluire gli immobili nei due fondi «Aida» e «Norma»; risulta inoltre incomprensibile la scelta di procedere a trattativa privata nonostante gia' in passato ci fossero offerte di acquisto di importo ben piu' alte per gli immobili; il timore dell'interrogante e' che questa svendita del patrimonio abbia lo scopo di creare in maniera artificiosa condizioni di crisi svuotando la Siae di tutti i beni reali che sono a garanzia di pensioni, di stipendi e della propria solidita' finanziaria per poi procedere, in una seconda fase, ad un'ulteriore privatizzazione con meri intenti speculativi ignorando totalmente il ruolo e la funzione di sostegno a tutti gli autori, anche a quelli al di fuori del grande giro delle multinazionali e agli editori, in particolare a quelli piccoli e medi -: se il Governo intenda assumere immediatamente ogni iniziativa di competenza per bloccare le cessioni di beni fino a che non sia ricostruita tutta l'operazione con l'indispensabile trasparenza; se il Governo non ritenga opportuno che eventuali cessioni possano avvenire solo nella piena garanzia patrimoniale delle pensioni e degli stipendi dei 1.200 dipendenti; se il Governo non ritenga utile che per la cessione del patrimonio immobiliare si proceda attraverso un bando internazionale di gara e non attraverso trattative private e personali; quale sia secondo il Governo il ruolo della Siae e quali garanzie pubbliche, svincolate dall'oligopolio dei grandi gruppi, vengano date agli autori ed editori italiani. (4-14482)
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DI PIETRO ANTONIO (ITALIA DEI VALORI)