. . . "0"^^ . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA" . "4/14356" . . "JANNONE GIORGIO (POPOLO DELLA LIBERTA')" . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/14356 presentata da JANNONE GIORGIO (POPOLO DELLA LIBERTA') in data 20111222" . . "2014-05-15T01:23:09Z"^^ . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/14356 presentata da JANNONE GIORGIO (POPOLO DELLA LIBERTA') in data 20111222"^^ . "Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-14356 presentata da GIORGIO JANNONE giovedi' 22 dicembre 2011, seduta n.565 JANNONE. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che: per unire l'agricoltura alla produzione di energia elettrica, creando anche 90 posti di lavoro in una regione, la Sardegna, da anni alle prese con la crisi del mondo industriale, a Su Scioffu, nel comune di Villasor in provincia di Cagliari, il 30 novembre e' stata inaugurata una megaserra fotovoltaica: 26 ettari m grado di incrementare le rese delle coltivazioni agricole e di produrre 20 megawatt di energia elettrica, che equivalgono ai consumi elettrici annuali di 10 mila abitazioni e a una mancata emissione di 25 mila tonnellate all'anno di anidride carbonica nell'atmosfera. La serra fotovoltaica, gia' allacciata alla rete, e' stata realizzata grazie all'investimento di circa 70 milioni di euro da parte di due multinazionali: l'indiana Moser Baer Clean Energy Limited (Mbcel) e l'americana General Electric. «Su Scioffu e' la dimostrazione pratica della multi funzionalita' del fototo voltaico», ha spiegato il dirigente di Mbcel, Lalit Kumar Jain. Per l'amministratore delegato e responsabile per l'Europa di General Electric Energy Financial Services, Andrew Marsden: «Su Scioffu documenta il nostro impegno a investire in Europa nonostante le sfide economiche che interessano quest'area». «È in programma un'estensione della serra che determinera' una potenza complessiva di 40 MW», ha aggiunto Marcello Spano, responsabile Sviluppo Sud Europa di Mbbcel; tra i primati stabiliti da Su Scioffu, anche quelli - record - di realizzazione: in quattro mesi il sito e' stato costruito e allacciato, completo di 134 serre e 84.400 pannelli al silicio policristallino. Si e' dato inizio cosi' all'attivita' agricola di Twelve Energy Societa' Agricola (titolare del parco serricolo), che ha stipulato accordi con alcune cooperative agricole sarde, cui e' stata affidata la coltivazione di varie colture orticole. Inoltre, 115 persone del luogo hanno collaborato alla realizzazione del parco i cui terreni (61 ettari) sono stati acquistati a 1,8 milioni di euro, quasi il triplo del valore indicato dall'Agenzia del territorio della regione Sardegna; altro esempio di come la sostenibilita' energetica puo' essere unita all'utilita' socio-economica e' dato, a Venezia, dal progetto di sfruttare il moto ondoso per produrre energia. Lo stesso sta capitando in Scozia o in Irlanda del Nord, dove le citta' della costa potrebbero essere presto illuminate grazie a turbine marine. Crescono, dunque, in Italia e all'estero, i progetti che trasformano il movimento dell'acqua sulla superficie del mare in una fonte rinnovabile. A Rimini alla fiera Ecomondo, Agire (Agenzia veneziana energia) ha presentato il lavoro portato avanti in quest'ultimo anni. «Siamo partiti da una ricerca sulle installazioni realizzate a livello nazionale e internazionale, che utilizzano le onde per produrre energia elettrica, o idrogeno a basso costo, o acqua desalinizzata senza emissioni di CO 2 », spiega a Corriere.it l'architetto Alessandra Vivona, direttore di Agire, che ha lavorato al progetto insieme all'ingegnere Luigi Faggian. Secondo passo e' stato individuare i brevetti italiani piu' adatti per i marchingegni da mettere in acqua. Il primo e' Giant, generatore che sfrutta il principio di Archimede. «Nel tempo che intercorre tra due picchi dell'onda, il galleggiante si muove dalla massima altezza al livello zero del mare per risalire al punto piu' alto producendo cosi' energia», sostiene Vivona. Poi, e' stato scelto il Wem (Wave Energy Module), sistema modulare composto da una struttura centrale di acciaio contenente all'interno un generatore elettrico, cui sono collegati galleggianti tramite bracci. Questi ultimi, nella fase discendente dell'onda, trasferiscono la loro energia a un dispositivo interi alla struttura centrale che trasmette a sua volta gli impulsi a un generatore rotante tradizionale, producendo cosi' energia elettrica; «Abbiamo previsto di installare due prototipi in mare aperto e uno in laguna». E se la messa a punto dell'apparecchio in laguna, nel canale della Giudecca, e' stata avviata in agosto e quella in mare deve ancora iniziare, «in entrambi i casi, superata la fase di test, ora dobbiamo capire quanta energia producono». Con riferimento alle aspettative ci si aspettano «circa 12 mila kWh all'anno per il Giant e circa 35 mila kWh all'anno per il Wem», assicura Vivona, che aggiunge: «Gli apparecchi non creano alcun problema all'ecosistema e tanto meno sono fonte di campi magnetici. Unico intervento «invasivo» sara' un cavo per portare l'energia a terra, ma per l'illuminazione delle boe e dei moli sfrutteremo i cavi gia' presenti». Il tutto con la consapevolezza di «utilizzare una fonte rinnovabile e pulita che e' presente sul luogo», D'accordo anche l'assessore del comune di Venezia all'ambiente Gianfranco Bettin. «Crediamo molto in questo nuovo sistema, per ora unico al mondo e mai sperimentato prima. Da sempre i veneziani hanno avuto la capacita' di adattarsi al mare e adattare il mare alle proprie esigenze. Oggi noi lo facciamo portando avanti politiche per il risparmio energetico e la sostenibilita' ambientale»; dalla laguna veneziana si passa agli oceani: sono molte le big company che si sono impegnate a proposito. Ultimo esempio e' Siemens, che ha aumentato al 45 per cento la quota di partecipazione nella societa' britannica Marine Current Turbines. In questo caso le turbine marine progettate sono fissate su una struttura e azionate dal flusso delle maree, con una tecnologia che potrebbe essere paragonata a quella di una turbina eolica sottomarina. Il vantaggio qui consiste nel fatto che l'energia generata e' prevedibile in base al ciclo della marea. «Stiamo concentrando i nostri sforzi per attivare il processo di commercializzazione di questi innovativi impianti», ha dichiarato Micheal Axmann di Siemens. Entro il 2020 gli analisti prevedono per questo mercato un tasso di crescita a doppia cifra con un potenziale mondiale di produzione energetica equivalente a circa 800 terawatt-ora (TWh) annui, pari circa al 25 per cento della domanda di energia complessiva della Germania e al 3-4 per cento del consumo energetico mondiale. Marine Current Turbines ha dunque manifestato l'intenzione di presentare a breve il progetto Kyle Rhea da 8 megawatt in Scozia e il progetto Anglesey Skerries, da 10 megawatt in Galles. Il Governo inglese, inoltre, il 20 ottobre ha dichiarato di sostenere i progetti della compagnia attribuendo cinque «certificati verdi». Infine e' gia' stata ottenuta l'approvazione per un contratto di locazione che consente la costrizione di un parco di turbine marine con una capacita' combinata di 100 megawatt al largo di Brough Ness, la punta meridionale delle isole Orcadi -: quali iniziative il Governo intenda adottare al fine di incentivare l'espansione e lo sviluppo della tecnologia che sfrutta le correnti marine per produrre energia, nei territori italiani che si affacciano sulla costa. (4-14356)" . "20111222-" .