_:Ba3df1d5e5a6bc8253acdfec31f5d399f "In relazione ai quesiti posti dall'Onorevole interrogante sulla situazione politica in Burundi, recente teatro dell'assassinio di tre missionari italiani, si fa presente quanto segue. Da parte italiana si e' seguito e si continua a seguire con la massima attenzione l'evolversi della crisi in atto in quel Paese. Su base bilaterale, il nostro Ambasciatore accreditato a Kigali, che gia' nei mesi scorsi aveva avuto ripetuti contatti con quelle autorita', ha compiuto all'indomani dell'eccidio di Buyengero un passo al piu' alto livello (Presidente della Repubblica, Primo Ministro e Ministro della Difesa) per esprimere la piu' ferma protesta, sollecitare adeguate misure di sicurezza e tutela dei nostri connazionali ed in particolare dei missionari e richiedere l'immediato avvio di una inchiesta con l'ausilio di esperti internazionali. Egli ha ottenuto formali assicurazioni al riguardo. Analogo intervento veniva contemporaneamente svolto dalla Troika europea, mentre il Ministro degli Esteri incaricava il Direttore Generale per l'Emigrazione di svolgere la medesima azione presso l'Incaricato d'Affari del Burundi a Roma. Nonostante l'impegno assunto dalle autorita' del Burundi si e' peraltro consapevoli che quel Governo non appare essere in grado di controllare efficacemente l'intero territorio. A seguito di un articolo apparso sul giornale locale \"Le Patriote\" dal titolo \"Bisogna espellere i preti italiani\", si fa presente che il nostro Ambasciatore in Kigali ha ricevuto istruzioni di effettuare un ulteriore passo presso quelle Autorita' al fine di conoscere in tempi brevi l'esito delle prime risultanze dell'inchiesta aperta sull'eccidio dei nostri missionari e per ribadire che la sollecita identificazione e punizione dei responsabili, insieme alla piena tutela dell'incolumita' dei nostri connazionali, vengono considerate dal Governo italiano condizioni essenziali per la preservazione dei rapporti di collaborazione fra i due Paesi. Si ricorda che attualmente risiedono in Burundi 169 cittadini italiani, in gran parte missionari e volontari, tutti registrati presso la nostra Ambasciata in Kampala. I loro dirigenti incontrano periodicamente il nostro Ambasciatore ed il Console Onorario a Bujumbura. Il Ministero degli Esteri, tramite la propria Unita' di Crisi, ha da tempo elaborato un piano di emergenza ed evacuazione della collettivita' italiana, nel caso in cui si verificasse un'esplosione di violenza interetnica analoga a quella che ha gia' avuto luogo nel vicino Ruanda. La gran parte dei missionari e dei Volontari italiani continua a risiedere fuori della capitale nonostante l'invito, piu' volte rivolto loro dal nostro Ambasciatore, di concentrare la maggioranza deI personale nella capitale, per esigenze di sicurezza, come avviene per le comunita' francese e belga ancora presenti cola'. In considerazione delle alte ragioni umanitarie che spingono i missionari, religiosi e laici, ad operare in sedi periferiche ad altissimo livello di rischio, il Ministero degli Esteri si adopera con tutti i mezzi affinche' essi godano di ogni possibile protezione. Oltre alla gia' ricordata richiesta al Governo del Burundi di adottare le misure atte a tutelare l'incolumita' dei nostri connazionali, e' stato installato presso il Consolato Onorario in Bujumbura un telefono satellitare, che e' a disposizione anche degli ordini missionari. I piani di emergenza e di evacuazione vengono costantemente aggiornati e possono essere attivati con grande rapidita', nonostante le difficolta' di recupero dei missionari operanti nelle missioni piu' lontane dalla capitale. Sul piano multilaterale la Troika dell'Unione Europea, di cui l'Italia e' attualmente parte, ha effettuato, dal 14 al 16 settembre u.s., dei passi sia a Kigali che a Bujumbura per prendere in esame con le autorita' locali gli sviluppi del processo di riconciliazione ed in particolare sollecitare l'adozione di concrete misure atte a favorire il rientro dei rifugiati in condizioni di sicurezza e di dignita'. Ai governanti dei due Paesi e' stato fatto chiaramente presente che il sostegno europeo alle attivita' di riabilitazione che esse si propongono di porre in essere e' condizionato al verificarsi di concreti progressi nel processo di riconciliazione e quindi a concrete manifestazioni di buona volonta' e di buona fede da parte loro, che escludano atteggiamenti di connivenza o anche solo di acquiescenza. L'Italia ha inoltre sottolineato in ogni opportuna sede internazionale l'esigenza della convocazione di una Conferenza internazionale sulla sicurezza, la stabilita' e lo sviluppo della regione africana, dei Grandi Laghi, che sotto l'egida congiunta delle Nazioni Unite e dell'organizzazione per l'Unita' Africana, esamini con un approccio globale le cause profonde della crisi, onde riportare la pace e quindi creare la condizione essenziale per la ripresa dello sviluppo. Tale nostro orientamento nasce dalla convinzione che alternative, come interventi di natura militare o provvedimenti parziali anche significativi, quali l'auspicata separazione nei campi dei profughi degli esponenti civili e militari dei vecchi regimi dalle masse dei rifugiati, appaiono di difficile attuazione e comunque non risolutivi. Occorre infatti impegnare in un contesto internazionale, da un lato, i Governi di Kigali e di Bujumbura a porre in essere misure atte a consentire la riconciliazione nazionale e, dall'altro lato, i Governi dei Paesi limitrofi a favorire tale processo, astenendosi da indebite interferenze. Da parte loro i Paesi donatori interessati, quali gli Stati Uniti ed il Canada, oltre all'Unione Europea, potrebbero portarsi garanti degli impegni che venissero sottoscritti, e prendere in esame le richieste di aiuto per programmi di riabilitazione e sviluppo, condizionandone l'elargizione ai progressi nel processo di riconciliazione ed al rispetto dei diritti umani. L'esigenza di una sollecita ed al tempo stesso accuratamente preparata conferenza internazionale e' fatta rilevare anche dall'Unione Europea nel suo insieme e vi ha fatto specifico riferimento il Ministro degli Esteri nel suo intervento all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 29 settembre u.s. Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri: Gardini." . _:Ba3df1d5e5a6bc8253acdfec31f5d399f "19951205" . _:Ba3df1d5e5a6bc8253acdfec31f5d399f "SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI" . _:Ba3df1d5e5a6bc8253acdfec31f5d399f . . _:Ba3df1d5e5a6bc8253acdfec31f5d399f . . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/14307 presentata da GUBERT RENZO (CENTRO CRISTIANO DEMOCRATICO) in data 19951004" . "2014-05-14T19:51:39Z"^^ . . "19951004-19951222" . "GUBERT RENZO (CENTRO CRISTIANO DEMOCRATICO)" . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/14307 presentata da GUBERT RENZO (CENTRO CRISTIANO DEMOCRATICO) in data 19951004"^^ . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA" . . "1"^^ . "Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che: nella notte tra sabato 30 settembre e domenica 1^ ottobre ultimo scorso a Buyengero, in Burundi, venivano assassinati tre cittadini italiani, Padre Ottorino Maule, Padre Aldo Marchiol e Catina Gubert, che operavano quali volontari a favore della popolazione locale; dai primi sopralluoghi effettuati dalla dottoressa Silvia Marchello risulterebbe che l'assassinio assumerebbe i contorni di un'esecuzione sommaria; non viene escluso che a compiere tale esecuzione sommaria possano essere stati militari governativi -: quali informazioni il Governo possieda circa la responsabilita' dell'eccidio; quali azioni il Governo intenda promuovere presso il Governo del Burundi ed eventualmente a livello internazionale per accertare le responsabilita' dell'eccidio; di quali mezzi di pressione sulle autorita' burundesi il Governo italiano intenda avvalersi non solo per impegnarle all'accertamento di cui sopra, ma per garantire adeguata protezione di cittadini italiani operanti in Burundi; in particolare quali forme di sostegno il Governo italiano ha in atto a favore del Burundi; quali iniziative il Governo italiano abbia in atto o in previsione anche di concerto con altri paesi, per ristabilire la pace etnica in Burundi. (4-14307)" . "4/14307" .