"2014-05-15T01:22:45Z"^^ . "4/14297" . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/14297 presentata da JANNONE GIORGIO (POPOLO DELLA LIBERTA') in data 20111220" . "20111220-" . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/14297 presentata da JANNONE GIORGIO (POPOLO DELLA LIBERTA') in data 20111220"^^ . "Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-14297 presentata da GIORGIO JANNONE martedi' 20 dicembre 2011, seduta n.563 JANNONE. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che: le cosiddette «aziende 2.0», create da giovani, sono aziende-ossimoro: micro realta' con megamercati di sbocco. Quelle che all'inizio erano imprese «garage», vengono poi proiettate negli Usa o in Giappone grazie all'azzeramento dei costi di transazione-distribuzione dell'economia digitale. «Per noi l'Italia non e' un mercato rilevante» racconta Massimo Ciociola, fondatore di MusiXmatch, il piu' grande database mondiale di testi delle canzoni basato su un'intuizione fenomenale: la parola lyrics in rete e' la piu' ricercata, La sua business-idea finanziata da Francesco Micheli si dematerializza in un computer di Bologna per materializzarsi di nuovo negli uffici delle major discografiche a Londra e finire, dopo un rimbalzo digitale, nei server di YouTube a San Bruno, California. E non e' il solo. «Per adesso siamo al 50 per cento ma contiamo di ridurre la quota di affari rivolta ad aziende italiane al 30 per cento del nostro giro di affari» conferma Gionata Mettifogo, padre dello sfogliatore per iPad Paperlit, societa' finanziata NetValue di Mario Mariani, ex amministratore delegato di Tiscali, e da Annapurna Venture dell'ex googler Massimiliano Magrini, i cui clienti sono Repubblica ma anche il New York Magazine; il «Partito degli imprenditori italiani 2.0» e' solido. Il loro copyright e' italiano. Vito Lomele e' il «fenomeno» del momento: in meno di due anni e' passato da zero a un fatturato da 25 milioni di euro con la sua Jobrapido. Cinquanta Paesi, 70 dipendenti, 5 milioni di Ebitda. Come c'e' riuscito? Un aggregatore per offerte di lavoro sul web. «Quando lo raccontavo agli inizi nessuno credeva potesse funzionare». Sono un'evoluzione benefica della specie imprenditore: spartani, positivisti digitali, informali. Ma piu' per esigenza dinamica - e per comodita' - che per moda alla Facebook. Le peculiarita' sono sempre le stesse: business poliglotta, cervello italiano, occupazione nostrana («Gli ingegneri italiani sono tra i migliori al mondo e costano anche poco» certifica Fabrizio Capobianco vero punto di riferimento nella Silicon Valley per tutti gli aspiranti startupper e fondatore con Alberto Onetti di Funambol, sincronizzatore dati multi-device attraverso le nuvole di dati e, appunto, il mondo come mercato; «la dimensione minima per un'azienda ormai e' l'Europa, spesso il globo» racconta come se fosse normale Lomele. Giovanni Segni (giovane rampollo della famiglia di politici sardi) sta salendo sulla rampa di lancio in questi giorni. A Cagliari la sua start up sara' visitata dall'ambasciatore Usa in Italia, David Thorne. Se sara' una storia di successo lo dira' il tempo. Ma la cosa curiosa e' che per l'inaugurazione il sito un po' in stile manga della sua azienda, PorcoVino, sara' solo in giapponese. I magazzini per vendere vini e food italiano sono gia' stati aperti nel Paese del Sol Levante: verranno gestiti dalla Sardegna ma a vendere vini e cibo italiani in Italia dovra' pensarci qualcun altro anche perche' i prossimi step, se le cose andranno bene, saranno fatti in Gran Bretagna e negli Usa. C'e' anche chi ha creato un ponte perenne con la California. Capobianco, dopo le prime due aziende in Italia («La prima si chiamava Internet Graffiti ed era la prima Web Company in Italia, l'ho fondata nel '94 quando avevo 23 anni»), si e' trasferito nella valle del Silicio nel 2002: «La terza start up volevo farla con le potenzialita' per diventare grande. Volevo cambiare il mondo e farlo dall'Italia era duro. Mancavano anche i fondi di venture capital. La mia esperienza in Italia e all'estero mi aveva pero' insegnato che meglio degli Italiani per fare il software non c'e' nessuno. Quindi ho deciso di fondare l'azienda qui in Silicon Valley ma tenere tutta l'intelligenza in Italia, spingendo l'idea \"capitali americani - cervelli italiani\"»; quello che fa iCloud per i device Apple, Funambol lo fa in maniera trasversale su diverse tipologie e marche. «All'inizio del 2003 sono tornato in Italia, ho fondato il centro di ricerca di Funambol a Pavia e un anno dopo sono tornato in America. Qui ho trovato i primi finanziamenti da Venture Capital (cinque milioni di dollari nel 2005, adesso ne abbiamo raccolti piu' di trenta) e l'azienda e' cresciuta alla grande. Tutta la ricerca e sviluppo di Funambol e' in Italia, dove abbiamo 60 tra i migliori ingegneri al mondo. Qui in Silicon Valley abbiamo il quartier generale, ma il prodotto e' nato, cresciuto e viene sviluppato a Pavia». Sembra un modello nuovo, culturalmente scioccante per certi versi, ma a ben vedere questa nuova generazione di imprenditori di successo - disinteressati ad apparire perche' il loro cliente e' piu' chi legge TechCrunch che chi legge il Corriere (Giacomo Peldi, ex dipendente di Adobe che ritornato a Bologna ha fondato in casa Balsamiq, applicazione per grafici, e' famoso per la sua simpatica latitanza con i giornalisti) - replica in realta' un modello di grande successo Italia: quello della multinazionale tascabile del Triveneto. Inventiva e fatturato italiano, mercato estero. Sono le multinazionali tascabili 2.0, dove lo sbocco naturale, in un mercato perfetto, dovrebbe essere la borsa, percorso che finora e' riuscito solo alla Yoox di Federico Marchetti, storia forse di maggiore successo nella piu' recente stagione della new economy, quella post bolla tecnologica 1.0 del 2000, oppure la vendita negli Usa come ha fatto Loris Degioanni con la Cacetech a Riverbed -: quali iniziative di competenza il Ministro intenda adottare al fine di creare delle condizioni favorevoli alla nascita, e al radicamento, di aziende 2.0 nel nostro Paese. (4-14297)" . . . "0"^^ . . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA" . "JANNONE GIORGIO (POPOLO DELLA LIBERTA')" .