INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/14157 presentata da ROSSI ORESTE (LEGA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA) in data 19971126

http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic4_14157_13 an entity of type: aic

Al Ministro dei lavori pubblici. - Per sapere - premesso che: la vicenda della cosiddetta "tangenziale" di Casale, in grado di liberare il centro cittadino dal passaggio degli automezzi pesanti che percorrono il quartiere Valentino legata all'ultimo piano regolatore della citta', (approvato con decreto della giunta regionale del 6 giugno 1989) e ha concretamente preso le mosse da un finanziamento Anas della fine degli anni ottanta, allora collegato ad un progetto di viabilita' generale, in vista della costruzione di un asse di collegamento Casale-Asti come primo tratto di una ipotetica superstrada Casale-Cuneo; durante i lavori di costruzione della stessa, a causa della forte opposizione degli abitanti e dei consigli di quartiere Valentino e San Germano appoggiati da ambientalisti e forze politiche, correva l'ipotesi di costruzione di un grande viadotto che avrebbe dovuto superare la ferrovia Casale-Asti e la strada statale 31 per Alessandria dal fortissimo impatto ambientale scegliendo invece un percorso sotterraneo in galleria verso la strada statale 457 per Asti; in quell'occasione, poiche' intanto era sfumata la possibilita' di accedere a fondi sufficienti per la realizzazione del progetto di viabilita' generale sotteso alla realta' del cantiere superstrada Casale Cuneo, le dichiarazioni di Anas e comune di Casale furono concordi nel ritenere che la tangenziale andasse collegata alla 457 per Asti presso lo stabilimento casalese della ditta Magnoberta, ovvero nel sito immediatamente fuori l'abitato di Casale da tutti ritenuto il piu' adatto dal punto di vista tecnico e il meno problematico e dannoso per lo svolgimento delle attivita' economiche ed agricole in particolare, di grande rilevanza e significato per l'immagine complessiva della zona (attivita' di floricoltura e vitivinicola); tutti allora pensavano che il lotto di completamento della tangenziale fosse quello assai ridotto, costituito da un semplice innesto del "sottopasso", in prossimita' della Magnoberta nella strada statale per Asti; intanto, negli anni 1993-1994-1995, quando il primo lotto della tangenziale fino alla strada statale 31 per Alessandria avrebbe gia' dovuto essere completato, si incomincio' ad assistere ad una serie inspiegabile e scandalosa di ritardi e di errori tecnici assai gravi nella realizzazione del progetto, tanto che, con l'insediamento del Ministro Di Pietro al dicastero dei lavori pubblici alcuni consiglieri comunali di Casale gli scrissero per lamentare lo stato di abbandono ormai pluriennale del cantiere stradale in questione; si arrivava cosi', grazie all'intervento presso l'Anas del Ministro Di Pietro, all'inaugurazione assai informale nell'inverno scorso del primo lotto di collocamento tra il casello di Casale-sud e la strada statale 31 per Alessandria; immediatamente dopo seguiva la chiusura della statale 31 e l'inizio degli scavi del sottopasso, senza che il consiglio comunale di Casale fosse informato in alcun modo sulle volonta' di Anas e dell'Amministrazione casalese circa il completamento di detta tangenziale. Poiche', pero', si rimaneva fermi alle conclusioni delle trattative sul sottopasso e alle promesse dell'Anas relativamente ad un breve collegamento con la statale per Asti, tutti allora hanno creduto all'ipotesi di una rapida conclusione della vicenda tangenziale, ricollegandosi anche ad una bozza di progetto fatta circolare dall'Anas; a differenza di quanto continuavano a pensare ambientalisti e opinione pubblica, l'Anas aveva fatto diventare in qualche modo il ritardo nella conclusione del primo cantiere opportunita' per l'inserimento del sottopasso nel decreto-legge 24 settembre 1996, n. 495, meglio conosciuto come "decreto Di Pietro". In tale decreto si esaminavano i casi relativi di affidamento ed esecuzione di opere pubbliche che, anche su istanza delle imprese interessate, necessitavano di nuovi finanziamenti per la conclusione delle opere stesse; la proposta di un nuovo progetto di collegamento attraverso una strada a scorrimento veloce Casale-Ozzano, discende proprio da un finanziamento ottenuto attraverso tale decreto al fine di concludere il vecchio cantiere comprensivo del sottopasso promesso alla popolazione all'inizio degli anni novanta; tale determinazione risulta essere quantomeno sconcertante, visto che i chilometri di tracciato della tangenziale Casale sud-strada statale 31 per Alessandria sono poco piu' di due, mentre il progetto di completamento del vecchio cantiere autorizzato dal decreto e' di piu' di sei chilometri e il costo complessivo ipotizzato di quasi quaranta miliardi (giova qui ricordare che l'articolo 14 bis della legge n. 241 del 1990 e n. 127 del 1997, impone la conferenza dei servizi per importi superiori ai trenta miliardi); nell'ottobre 1997 un progetto di tracciato con caratteristiche assai pesanti e problematiche dal punto di vista tecnico ambientale, veniva sottoposto ai consigli comunali di Casale, San Giorgio, Ozzano e Rosignano, senza che fossero forniti da parte dell'Anas e dell'impresa Mattioda di Cuorgne' che aveva redatto il progetto - fatto proprio dell'Anas - i dati relativi ai flussi di traffico insistenti sulla strada statale 457 nel tratto Casale-Asti, gli studi relativi all'impatto ambientale dell'opera (Via), gli studi geologici dell'area interessata al tracciato (particolarmente necessari in un caso come quello in oggetto, stante la particolare delicatezza e conformazione geologica del tratto collinare interessato dall'opera) e una valutazione del rapporto costi-benefi'ci, considerando i seguenti fattori: costo dell'opera in termini economici, costo dell'opera in termini ambientali e del ritorno economico per la zona interessata; due consigli comunali (San Giorgio e Rosignano) si sono schierati in modo fortemente contrario al progetto; il comune di Ozzano con una risicata maggioranza lo ha approvato, mentre il consiglio comunale di Casale, pur esprimendosi a maggioranza a favore della proposta dell'Anas, si spaccava in due con la fuoriuscita dalla maggioranza di centro sinistra che sosteneva l'attuale giunta del gruppo "citta' insieme" e il voto contrario del consigliere di maggioranza (verde) dottor Secondo Guaschino; anche la minoranza consiliare viveva un fortissimo disagio e si polverizzava in quanto il consigliere Oddone (della minoranza uniti per Casale) e tre consiglieri di Casale di Forza Italia decidevano all'ultimo momento di votare favorevolmente, poiche' senza il loro sostegno il progetto dell'Anas non sarebbe passato; durante e dopo il consiglio comunale dedicato alla superstrada molti consiglieri del "fronte del no" si sono chiesti come fosse possibile utilizzare il decreto Di Pietro per un'opera che si configurava non piu' come un lotto finale di completamento, ma come una vera e propria nuova proposta progettuale con il proseguimento della bretella di Casale fino a superare l'abitato di Ozzano (come ancora di piu' si palesa nell'ultima proposta progettuale discussa presso l'assessorato trasporti della regione il 5 novembre 1997) e quindi come una nuova strada del tutto indipendente da quella gia' esistente di due chilometri circa; e per una nuova progettualita' qualcuno piu' maliziosamente faceva osservare che occorreva realizzare una nuova gara d'appalto e un nuovo affidamento dell'opera, senza che il progetto venisse realizzato dalla ditta stessa che aveva realizzato il primo tratto della tangenziale casalese; in quell'occasione, poi, e nelle successive prese di posizione del "comitato per il no", sorto nel frattempo si evidenziava una grave discrasia fra il Piano della viabilita' della regione Piemonte gia' adottato dalla giunta regionale e in via di approvazione definitiva e le proposte attuali dell'Anas; in tale piano, infatti, proprio in seguito agli studi effettuati dall'apposito servizio della regione Piemonte (e non da una ditta privata, come sara' in questo caso quando i dati saranno forniti) risulta che questo tipo di collegamento non ha ragione di sussistere, quanto non giustificato dai flussi di traffico presenti e futuri; si ricordava, altresi', da parte dei consiglieri casalesi contrari e del "Comitato per il no", che il Monferrato casalese e' fortemente impegnato nel rilancio turistico della zona anche attraverso finanziamenti regionali e della Comunita' europea, e con la nascita promossa dal comune di Casale della societa' di promozione turistica "Mondo monferrato", che tale strada avrebbe creato un irreparabile danno a gran parte delle attivita' commerciali produttive della zona, e si osservava soprattutto che le stesse risorse pubbliche avrebbero potuto essere meglio indirizzate alla realizzazione di una bretella di collegamento nei pressi del ponte sul Po a Pontestura, tra la strada a scorrimento veloce Asti-Vercelli e il casello autostradale di Casale nord, prevista invece dal nuovo Piano regionale dei trasporti; tale proposta tra l'altro risolverebbe l'annoso problema dell'attraversamento dell'abitato di Morano Po e della frazione Casale Popolo da parte della statale 11 Casale-Torino; dopo l'incontro in regione del 5 novembre 1997 presso assessorato viabilita' e trasporti tra i rappresentanti dei comuni interessati e l'assessore competente Masaracchio, incontro convocato dallo stesso assessore per esaminare le problematiche emerse in seguito alla conferenza dei servizi del 27 ottobre 1997 - conclusasi con la stesura di una proposta di un progetto assai simile a quello inizialmente presentato - i sindaci e i consigli comunali di San Giorgio e di Rosignano hanno formulato una controproposta alla conferenza dei servizi prevista per il 28 novembre 1997 avente come principale oggetto la divisione in due lotti del progetto e la realizzazione immediata soltanto del primo lotto (quello che prevede il raccordo presso la Magnoberta) cosi' come gia' all'inizio degli anni novanta sembrava dovesse concludersi la tangenziale di Casale; anche sette consiglieri comunali di Casale hanno chiesto nei giorni scorsi la convocazione urgente del consiglio comunale incentrato sull'argomento in oggetto, il giorno 20 novembre 1997 con il seguente ordine del giorno: "Il Consiglio comunale propone al signor sindaco un intervento presso la regione Piemonte allo scopo di richiedere un rinvio di ogni decisione da parte dell'Anas riguardo all'approvazione della costruzione nuova strada, cosiddetta a scorrimento veloce, tra Casale ed Ozzano Monferrato, attraverso San Giorgio e Rosignano Monferrato. Cio' in quanto, a tutt'oggi, non sono stati presentati al consiglio comunale, anche alla luce di alcune modifiche di tracciato proposte, il parere sul regime idraulico, il parere del settore beni ambientali (legge n. 431 del 1985) con l'indagine del corpo forestale, il parere del settore geologico, il quadro delle opere di mitigazione ambientale, il quadro dei costi previsti per tutto il percorso, l'analisi della salvaguardia della traccia attuale della strada statale n. 457, considerata "storica", copia del progetto del nuovo piano regionale dei trasporti, in corso di approvazione da parte del consiglio regionale, i risultati dei previsti incontri conoscitivi con le Ferrovie dello Stato riguardo all'ipotesi ricorrente di un'abolizione della ferrovia Casale-Asti, perche' fortemente passiva, con conseguente liberazione delle aree occupate dalla linea, dalle zone di rispetto, dalle stazioni, dai depositi, nonche' dalle gravose servitu' di sovrappassi o sottopassi della sede stradale; a seguito delle problematiche emerse in sede di prima conferenza dei servizi del 27 ottobre 1997, i comuni di Rosignano Monferrato e San Giorgio Monferrato chiedono che nella seconda conferenza dei servizi del progetto di collegamento fra la strada statale n. 457 per Asti, la strada statale n. 31 per Alessandria e la tangenziale di Casale Monferrato, da individuarsi nell'ambito del territorio di Casale Monferrato e da porre in alternativa a quello gia' discusso su cui gli stessi comuni hanno espresso parere negativo con delibera di consiglio; peraltro, gia' dalla riunione della conferenza dei servizi del 27 ottobre 1997 era emersa la possibilita' di ottemperare e rispondere alle esigenze di pubblica utilita' di un collegamento funzionale della tangenziale di Casale Monferrato con la strada statale n. 457 per Asti con un progetto di minima che aveva riscosso il gradimento anche dei comuni di San Giorgio Monferrato e Rosignano Monferrato; tale progetto consentirebbe quindi di: a) ridurre l'impatto ambientale in un territorio collinare ad elevata vocazione vitivinicola ed agrituristica; b) ridurre le problematiche di carattere geotecnico ed idrogeologico; c) evitare lo sperpero di denaro pubblico per la realizzazione del tratto nei comuni di San Giorgio Monferrato, Rosignano Monferrato ed Ozzano Monferrato, da ritenersi superfluo ai fini del miglioramento della viabilita' locale e con un elevato rapporto costi-benefi'ci; d) rispettare ed uniformarsi alle linee di programmazione del 2^ piano regionale dei trasporti e delle comunicazioni, recentemente elaborato (settembre 1997) e gia' adottato dalla giunta regionale; infine si chiede che il progetto definitivo del lotto di completamento fra la strada statale n. 457 e la strada statale n. 31, viste le sostanziali modifiche apportate, rispetto a quello a suo tempo sottoposto al parere degli enti interessati, venga ripresentato, per una valutazione definitiva, agli stessi enti, corredato della necessaria documentazione sulle valutazioni di impatto ambientale e di carattere geotecnico ed idrogeologico -: se intenda intervenire perche' la realizzazione dell'opera sia sospesa al fine di verificarne l'effettiva utilita' e necessita'. (4-14157)
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SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DEI LAVORI PUBBLICI 
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