"Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-13929 presentata da ISABELLA BERTOLINI giovedi' 17 novembre 2011, seduta n.550 BERTOLINI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che: in Italia i casi di violenza da parte di stranieri, soprattutto di religione islamica, nei confronti delle mogli e dei figli, compiuti in nome del fondamentalismo e dell'oscurantismo religioso, sono sempre piu' numerosi; un'ennesima tragedia si e' consumata nel trevigiano, come riporta un giornale locale del 3 novembre 2011, a danno di una donna marocchina che e' stata picchiata, perseguitata e persino violentata dal marito di stessa nazionalita' e responsabile di un centro di preghiera; l'imam di 32 anni era venuto in Italia da solo e, dopo aver trovato un buon posto come operaio specializzato nel trevigiano, aveva fatto arrivare la moglie dal Marocco; la donna, madre di due bambini uno di 6 e l'altro di 3 anni, laureata in giurisprudenza nel suo Paese, una volta arrivata in Italia, ha cercato di inserirsi socialmente, senza pero' abbandonare la religione e la cultura di origine; le violenze sono iniziate quando la donna ha iniziato a chiedere al marito di concederle quelle nuove liberta' che le permettevano di vivere la sua nuova vita nel nostro Paese: guidare la macchina per accompagnare i figli a scuola, imparare l'italiano per comunicare con i genitori degli altri bambini, non indossare il velo integrale perche' non lo sentiva piu' suo; percosse e litigi hanno costretto la donna ad andarsene di casa con i figli, a trovarsi un lavoro come cameriera e a lasciare il marito, a causa delle continue persecuzioni; l'uomo e' accusato di maltrattamenti in famiglia, di violenza sessuale e di stalking a seguito della denuncia della donna, presentata ai carabinieri e successivamente ritirata per paura di ritorsioni da parte del marito; violenza fisica e imposizione del burqa sono solo alcune delle vessazioni a cui sono sottoposte ancora troppe donne di religione islamica in Italia; i tanti episodi di violenza compiuti nei confronti delle donne musulmane, oltre a suscitare indignazione e ferma condanna, devono anche far riflettere sul fatto che la maggior parte di essi sono compiuti da componenti dei loro nuclei famigliari e da persone del loro stesso credo religioso -: se il Ministro sia a conoscenza di tale episodio e quali siano i suoi intendimenti al riguardo; di quali eventuali altri elementi sia a conoscenza in merito a tale vicenda; se sia in grado di fornire dati relativi a vicende che vedono coinvolte donne islamiche vittime di violenze e soprusi all'interno dei propri nuclei famigliari, avvenuti nel nostro Paese negli ultimi cinque anni; se non ritenga necessario avviare, con la collaborazione degli enti locali, una indagine approfondita per verificare quante situazioni analoghe, non denunciate, ci siano nel nostro Paese e per verificare la reale situazione delle donne straniere che vivono in Italia; se risulti che l'attivita' svolta dal marocchino nel trevigiano fosse conforme alla normativa vigente con particolare riferimento alle modalita' secondo le quali svolgeva la sua attivita' di guida religiosa. (4-13929)" . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/13929 presentata da BERTOLINI ISABELLA (POPOLO DELLA LIBERTA') in data 20111117" . . "1"^^ . "20111117-20121001" . "BERTOLINI ISABELLA (POPOLO DELLA LIBERTA')" . _:Ba1884ba239f29f9f6ab2cd599b238a17 . "2014-05-15T01:20:03Z"^^ . . "4/13929" . . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/13929 presentata da BERTOLINI ISABELLA (POPOLO DELLA LIBERTA') in data 20111117"^^ . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA" . _:Ba1884ba239f29f9f6ab2cd599b238a17 "Atto Camera Risposta scritta pubblicata lunedi' 1 ottobre 2012 nell'allegato B della seduta n. 694 All'Interrogazione 4-13929\n presentata da ISABELLA BERTOLINI Risposta. - Il Ministero dell'interno segue con particolare attenzione il fenomeno della violenza contro le donne sia sotto il profilo della prevenzione che del contrasto. In particolare, nel tempo, sono state adottare strategie specifiche che si sono poi rivelate in linea con gli orientamenti emersi in ambito europeo, quali le direttive impartite alle «Sezioni specializzate» delle squadre mobili delle Questure, aventi ad oggetto: la formazione professionale del personale impiegato sia per l'apprendimento di tecniche di approccio e di ascolto della vittima nonche' di valutazione del rischio, sia per l'individuazione di idonee misure di protezione; la predisposizione di idonei locali riservati per l'ascolto delle denunce; l'intensificazione di iniziative di collaborazione con gli enti e tutte le associazioni non governative (ong) sensibili al problema, al fine di realizzare una «rete» di protezione per le vittime di violenza. I casi di violenza segnalati con l'interrogazione in esame, come osservato dall'interrogante, sono stati compiuti da stranieri in nome del fondamentalismo religioso e, come spesso avvenuto in analoghi casi di cronaca giudiziaria, si sono verificati all'interno delle mura domestiche, nei confronti delle mogli e dei figli. Nel caso di Treviso, la prefettura ha reso noto che, effettivamente, la cittadina marocchina A.M. era stata segregata per alcuni mesi dal marito B.H., che le proibiva qualsiasi comportamento «occidentale», quale l'uso del cellulare, la guida dell'auto, il lavoro fuori casa, obbligandola ad indossare l'abbigliamento islamico. Nel settembre 2011, a seguito dei maltrattamenti e delle minacce di morte subite, la signora ha presentato denuncia presso la stazione Carabinieri di Valdagno (Vicenza). La stessa ha trovato ospitalita' presso l'abitazione di una sorella, nei pressi di Valdagno. Si precisa, altresi', che il marito non risulta ricoprire la carica di guida religiosa (Imam) presso il luogo di preghiera di Farra di Soligo (Treviso). È, tuttavia, probabile che il predetto, in assenza dell'Imam responsabile, abbia condotto saltuariamente la preghiera del venerdi' presso la suddetta sede. Si specifica, inoltre, che nel biennio 2010/2011 nella provincia di Treviso, oltre al caso esaminato, sono stati rilevati - a seguito di denuncia - solo quattro episodi di violenza contro le donne per motivi religiosi. Ne consegue che, considerato l'elevato numero di famiglie musulmane residenti nella provincia di Treviso, il fenomeno della violenza tra le pareti domestiche da parte di stranieri, soprattutto di religione islamica, puo' essere definito di lieve entita', anche in relazione alla continua attivita' di controllo messa in atto dalle Forze dell'ordine. Per i fatti segnalati con l'interrogazione n. 4-15440, la prefettura di Bologna ha comunicato che il 20 febbraio 2012 militari del Nucleo investigativo dell'Arma dei Carabinieri hanno tratto in arresto per tentato omicidio Bahi Mahfoud, nato in Marocco e residente a Bazzano, in regola con la normativa sul soggiorno. Il cittadino marocchino nelle prime ore del mattino, verosimilmente spinto da motivi passionali, ha accoltellato la propria fidanzata, di origine russa, colpendola gravemente all'altezza del collo. La stessa, prontamente soccorsa, e' stata sottoposta ad un delicato intervento chirurgico e successivamente ricoverata, con prognosi riservata, per «lesione midollare cervicale da trauma penetrante con tetraplegia completa». Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Carlo De Stefano." . _:Ba1884ba239f29f9f6ab2cd599b238a17 "20121001" . _:Ba1884ba239f29f9f6ab2cd599b238a17 "SOTTOSEGRETARIO DI STATO INTERNO" . _:Ba1884ba239f29f9f6ab2cd599b238a17 .