INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/13733 presentata da GAMBALE GIUSEPPE (MOVIMENTO DEMOCRATICO RETE) in data 19930506
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Al Ministro di grazia e giustizia. - Per sapere - premesso che: una settimana prima che venisse resa nota la telefonata tra il redattore capo del Mattino Giuseppe Calise e l'allora questore di Napoli Vito Mattera, con l'interrogazione n. 4-07768 del 17 novembre 1992 veniva denunciato dalla Rete l'intreccio di interessi tra giornalisti del Mattino, vertici del Banco di Napoli, esponenti della magistratura ed uomini politici; a questa interrogazione dopo cinque mesi non risulta pervenuta ancora alcuna risposta; con l'interrogazione n. 4-08070 del 30 novembre 1992 l'interrogante metteva in evidenza che dalla telefonata tra il redattore capo del Mattino Calise ed il questore Mattera emergeva un'inammissibile militanza del questore "nella lotta politica e per di piu' a sostegno di un sindaco e di una giunta travolti dalle inchieste giudiziarie"; con un'ulteriore interrogazione del 13 gennaio 1993 si sottolineava l'indebolimento dell'apparato investigativo di Napoli per l'inspiegabile trasferimento del maggiore Vittorio Tomasone, vittima di "una indegna ed acrimoniosa campagna di stampa portata avanti dal quotidiano Il Mattino"; con l'interrogazione n. 4-11001 del 17 febbraio 1993 la Rete chiedeva provvedimenti per la scandalosa censura operata dal giornalista del Tg3 Ermanno Corsi, presidente dell'Ordine dei giornalisti della Campania e per anni collaboratore di Itinerario, il mensile di Paolo Cirino Pomicino, che il 13 febbraio 1993 non ha dato la notizia dell'avviso di garanzia inviato all'ex ministro dai giudici di Foggia; con un'interrogazione del 24 febbraio 1993 si segnalava, ad ulteriore conferma dell'asse perverso tra Il Mattino, la questura partenopea ed i magistrati della Procura di Napoli, che il capo cronista del Mattino, Gianni Ambrosino, ex segretario dell'Ordine regionale dei giornalisti ed attualmente consigliere regionale dell'Ordine, era riuscito ad evitare lo sfratto esecutivo grazie all'intervento del questore Vito Mattera presso il commissario di pubblica sicurezza di Posillipo; nonostante la denuncia presentata dal commissario in parola, il sostituto procuratore Arcibaldo Miller aveva proposto l'archiviazione del caso, richiesta non andata a buon fine per la decisione del giudice Maria Aschettino che ha fissato per il 12 giugno l'udienza preliminare in cui l'ex questore Vito Mattera comparira' come imputato per abuso d'atti d'ufficio; nonostante molti dei protagonisti degli episodi sinora elencati siano esponenti locali (Ermanno Corsi e Giuseppe Calise) e nazionali (Gianni Ambrosino) dell'Ordine dei giornalisti, sia l'Ordine nazionale che quello regionale tacciono incuranti dell'attenzione che tutti i mass media della penisola hanno dedicato alle vicende citate; l'Ordine dei giornalisti che - come e' noto - per la legge istitutiva e' sotto l'alta vigilanza del Ministero di grazia e giustizia, si giustifica oggi, se non vuol essere arcaica organizzazione corporativa, soltanto come tribunale morale, attento a vigilare sull'attivita' di tutti gli iscritti, a cominciare ovviamente da quelli che ricoprono incarichi rappresentativi; la proposta di archiviazione firmata da Arcibaldo Miller non e' l'unica vicenda in cui la Procura della Repubblica di Napoli ha mostrato a parere degli interroganti un occhio di riguardo nei confronti dei giornalisti del Mattino: pare opportuno citare in questa sede almeno altri due episodi: nella primavera del 1990, il procuratore generale Isacco D'Ambrosio annullava il praticantato della giornalista Angela Matassa, moglie di un redattore del Mattino, perche' privo dei requisiti previsti dalla legge, ed al contempo inviava documentazione alla Procura della Repubblica affinche' venisse verificata la fondatezza del reato di interesse privato in atti d'ufficio da parte dei giornalisti del Mattino e consiglieri dell'Ordine regionale Armando Borriello, Gianni Festa, Gianni Ambrosino e Giuseppe Calise; nel maggio 1991, invece, il sostituto procuratore Vincenzo Russo decideva l'archiviazione del fascicolo, motivando in maniera davvero singolare la propria decisione col fatto che l'Ordine nazionale aveva riconosciuto la legittimita' del praticantato della Matassa; e' opinione di chi interroga che tale motivazione dovrebbe spingere il capo della Procura della Repubblica di Napoli a riaprire il fascicolo, dal momento che il sostituto procuratore D'Ambrosio ha impugnato anche la decisione del Consiglio nazionale dell'Ordine ed i magistrati della prima sezione civile del Tribunale di Napoli, presieduta da Gabriele De Martino, hanno confermato l'annullamento del praticantato; sempre con riferimento a questa vicenda vi e' motivo di ritenere che se finora non c'e' stata la sentenza della IV sezione della corte d'appello, presieduta da Angelo Mattera, lo si deve ai ripetuti rinvii chiesti dai legali dell'Ordine regionale e nazionale dei giornalisti; appare sorprendente la coincidenza temporale tra l'archiviazione decisa dal giudice Russo in favore di Ambrosino, Calise ecc. e la vicenda - anch'essa denunciata nell'interrogazione del 17 novembre 1992 - dei cosiddetti fidi facili concessi dal Banco di Napoli a giornalisti (ricorre nuovamente il nome di Calise) e magistrati tra cui lo stesso Vincenzo Russo, Luigi Frunzio ed Armando Cono Lancuba, a lungo pilastro della Procura partenopea come responsabile dell'ufficio denunce ed oggi sotto inchiesta davanti al Consiglio superiore della magistratura -: se non ritenga di dare finalmente concretezza ai compiti di vigilanza che a questo Ministero competono ex articolo 24 della legge istitutiva dell'Ordine dei giornalisti (n. 69, del 3 febbraio 1963) fino, se necessario, a giungere allo scioglimento con decreto dell'Ordine dei giornalisti della Campania e non ravvisi, al contempo, l'opportunita' di chiedere all'Ordine nazionale una piu' rigorosa attenzione nei confronti dei propri componenti e nei confronti dell'Ordine regionale campano; se si intenda, fornendo riscontro alle numerose interrogazioni presentate, adottare ogni misura di propria competenza utile a spezzare i perversi intrecci denunciati e restituire liberta' ed indipendenza all'azione della magistratura locale e del principale quotidiano del Meridione, riesaminandone innanzitutto l'assetto proprietario ed editoriale. (4-13733)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/13733 presentata da GAMBALE GIUSEPPE (MOVIMENTO DEMOCRATICO RETE) in data 19930506
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/13733 presentata da GAMBALE GIUSEPPE (MOVIMENTO DEMOCRATICO RETE) in data 19930506
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
NUCCIO GASPARE (MOVIMENTO DEMOCRATICO RETE)
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2014-05-14T21:03:56Z
4/13733
GAMBALE GIUSEPPE (MOVIMENTO DEMOCRATICO RETE)