INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/13661 presentata da MATTEOLI ALTERO (MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO - DESTRA NAZIONALE) in data 19930429

Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri dei lavori pubblici, per il coordinamento della protezione civile, dell'ambiente, dell'interno e di grazia e giustizia. - Per sapere - premesso che: nella notte tra il 28 e 29 aprile 1993 alla periferia di Livorno si sono verificati crolli nel tratto Antignano-Montenero della costruenda galleria della "Variante Aurelia", dove le trivelle e scavatrici nel pomeriggio stavano operando per raggiungere il centro del tunnel; il crollo all'interno della galleria ha provocato grosse spaccature in superficie e l'apertura, parallelamente alla galleria stessa, di due grandi voragini a distanza di circa 15/20 metri l'una dall'altra che pare continuino ad allargarsi con il trascorrere delle ore; dallo smottamento e' risultata inghiottita una villa ed almeno altre sei abitazioni (ville, villette e casali ristrutturati) rischiano a loro volta di essere spazzate via dalle voragini; e che la vita stessa di circa settanta persona e' stata messa a repentaglio; le stesse persone sono dovute fuggire dalle proprie abitazioni nella notte, disperate perche' vedevano vanificati i risparmi di una intera vita e terrorizzata temendo che potesse verificarsi anche l'irreparabile; gia' in passato la galleria tra Antignano e Montenero aveva presentato problemi di tenuta; recentemente la magistratura fiorentina si e' interessata, aprendo una inchiesta, del cantiere che costruisce la galleria, che vede come capofila la Lodigiani Spa, affiancata nel consorzio Antignano Scarl dalla Coestra di Firenze, dalla Carriero e Baldi di Napoli, dalla Edilindustrie Rivelli di Napoli e dalla Sticea di Pisa; i magistrati fiorentini, Canessa e Crini, in data 17 febbraio 1993 hanno emesso un capo di imputazione, nei confronti delle sopra citate societa', poiche' riscontravano gravi sospetti sulla perizia suppletiva da 40 miliardi e 583 milioni che aveva fatto raddoppiare i costi dell'appalto di 65 miliardi per i lavori alla galleria da Antignano a Montenero; per giustificare un incremento tanto rilevante dei costi, a sostegno della perizia approvata nel 1991, l'ANAS ha asserito di aver riscontrato la totale inaffidabilita' della previsione originaria a causa di gravi e ingiustificate carenze nell'indagine geologica svolta in sede di redazione del progetto originario; gli inquirenti che conducono l'inchiesta sull'appalto ANAS dichiarano che anche quel sondaggio sulla natura del sottosuolo era stato commissionato dalla stessa ANAS specificatamente ad una ditta specializzata e che in tale sondaggio si parlava di una morfologia del terreno caratterizzata dalla presenza marcata e sempre determinante di formazioni argillose, al contrario di quanto affermato nella perizia-bis che avrebbe fatto raddoppiare i costi dei lavori -: se non ritengano necessario attivarsi, ciascuno per quanto di competenza, con indagini atte a far piena luce sull'accaduto; se non ritengano che a fronte di questi eventi delittuosi, lievitazione dei costi dell'appalto e lavori effettuati senza usare materiali adatti e senza attenersi a regole di sicurezza, sia riscontrabile una vicenda di tangenti, dato che sia l'ANAS che diverse delle ditte costruttrici dell'opera pubblica franata sono gia' coinvolte pesantemente in altre inchieste di tangenti miliardarie; se non ritengano di dover intervenire affinche' i cittadini, quelli onesti, non debbano aspettare all'infinito prima di vedere processati i tanti imprenditori senza scrupoli, i politici coinvolti e tutti quei dirigenti e tecnici dell'ANAS che pur di rubare su tutto: dai materiali usati alle qualita' dei materiali utilizzati, dai sondaggi del terreno pilotati ai controlli sui lavori effettuati, mettono a rischio la vita stessa di tante persone che non hanno fatto altro nella vita che lavorare e pagare tasse ad uno Stato che sempre meno pare tutelarle. (4-13661)