INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/13505 presentata da PARLATO ANTONIO (MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO - DESTRA NAZIONALE) in data 19930427
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Al Ministro dell'interno. - Per conoscere - premesso che quanto e' accaduto nel 1989 nella questura di Napoli con la destituzione del capo della mobile dottore Cirillo e la nomina in sua vece del dottor Federico, proveniente dalla questura di Firenze, ha provocato un forte stato di tensione tra gli agenti della Polizia di Stato in servizio a Napoli cosi' come ampiamente hanno riportato le cronache dei giornali; i motivi di tale tensione sono tutti da ricercare nella "opaca" decisione di vertice, che da un giorno all'altro, e sull'onda dei noti eventi criminosi di Ponticelli, ha prodotto: a) l'esautoramento del questore dottor Antonio Barrel, che pur rimanendo nel suo incarico e' affiancato da un "ufficio per il controllo del territorio" di cui sono chiamati a far parte, oltre allo sesso Barrel, il dottor Enrico Panvini (responsabile della "prevenzione") ed il dottor Sandro Federico, nuovo capo della mobile (responsabile della "repressione); b) la repentina rimozione dell'incarico di capo della squadra mobile del dottor Francesco Cirillo, nominato in questa funzione appena dieci mesi fa dallo stesso Barrel; c) la conseguente richiesta di trasferimento ad altro incarico di tre alti dirigenti: il dottor Giuseppe Fiore, dirigente della sezione omicidi della mobile, la dottoressa Francesca Fischetti, commissario della squadra mobile, il dottor Giancarlo Furnioli, primo dirigente e commissario di Ponticelli; talune dichiarazioni rese alla stampa dal questore Barrel sono apparse fortemente reprensive nei confronti dell'operato del dottor Cirillo quale capo della mobile, pur risultando esse smentite dai fatti, con la convalida dell'arresto del giovane Bruno Duraccio, fortemente indiziato di partecipazione al delitto di strage di Ponticelli; di fatto tutto il clamore intorno al burrascoso riassetto dell'organigramma della questura napoletana si e' alimentato con le ripetute dichiarazioni alla stampa, dalle quali e' facilmente affiorata quella che e' stata definita una lotta interna tra dirigenti nella quale - manco a dirlo - hanno stravinto quelli con piu' "santi in paradiso"; nulla, di contro, si e' dichiarato alla stampa sulle inaudite condizioni di operativita' in cui versano gli operatori del servizio: 390 uomini in tutto assegnati al reparto "volante" della squadra mobile napoletana, suddivisi in cinque turni. Di questi, venti sono addetti ai servizi logistici e 60 al centro operativo ed al "113". Restano 310 uomini, che formano le 15 volanti incaricate di coprire le 21 circoscrizioni territoriali di Napoli -: se non ritenga di chiarire fatti e criteri seguiti per le recenti nomine ai vertici della questura napoletana, non sottacendo eventuali responsabilita' dei preposti agli incarichi dirigenziali; se non intenda intervenire con autorita' perche' non si vada oltre nel penoso andirivieni di dichiarazioni alla stampa da parte dei dirigenti della questura; se valuti urgente e necessario tranquillizzare i cittadini procedendo in maniera chiara, corposa, urgente e trasparente all'indispensabile rafforzamento di uomini, mezzi e supporti in dotazione alla questura di Napoli, unica condizione il cui assolvimento, da anni ed anni, il MSI ha richiesto per porre fine allo spaventoso sterminio in atto e ridare sicurezza ai cittadini di Napoli e della provincia. Quanto precede anche in relazione all'atto ispettivo di uguale contenuto, restato privo di riscontro nella decima legislatura, n. 4-16988 del 22 novembre 1989. (4-13505)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/13505 presentata da PARLATO ANTONIO (MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO - DESTRA NAZIONALE) in data 19930427
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
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4/13505
PARLATO ANTONIO (MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO - DESTRA NAZIONALE)