INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/13282 presentata da ZACCHERA MARCO (POPOLO DELLA LIBERTA') in data 20110922

http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic4_13282_16 an entity of type: aic

Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-13282 presentata da MARCO ZACCHERA giovedi' 22 settembre 2011, seduta n.523 ZACCHERA. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che: la citta' di Taranto ha ospitato in modo massiccio aziende ed apparecchiature contenenti «apirolio»; le modalita' di smaltimento di tale apirolio non sono attualmente ancora chiare pur trattandosi di un elemento molto dannoso per la salute; Taranto, come e' noto, e' una citta' tra le piu' inquinate e - al momento dell'entrata in vigore della legge regionale sulla diossina - risultava essere localita' dove venivano emesse in atmosfera una larga parte delle diossine industriali prodotte in Italia e catalogate nel registro INES, oltre ad altri agenti altamente cancerogeni come benzo(a)pirene, pcb, arsenico e altre; dopo l'entrata in vigore del limite regionale di 0,4 nanogrammi di diossina a metro cubo nel 2011 vi e' stato un sistematico sforamento di tale limite da parte dell'Ilva, come documentano i dati Arpa; se anche l'ultima campagna di campionamento per le diossine dovesse misurare «emissioni zero» la media complessiva di tutte le misurazioni darebbe come risultato un numero superiore a 0,4 nanogrammi a metro cubo per l'Ilva, ponendola in condizione di essere fuori del limite di legge; le emissioni di diossina avvengono, non solo nella forma delle «emissioni convogliate» dal camino E312 ma anche, nella forma delle «emissioni diffuse» alla base, attraverso polveri e dispersioni varie; da oltre due mesi la citta' si trova a dover affrontare una vera emergenza sanitaria; di oltre 1/3 dei famosi mitili che vengono allevati nel Mar Piccolo e' stata vietata la vendita perche' dalle analisi effettuate dalla A.S.L. risultano cariche fuori misura di diossine e policlorobifenili (pcb); tale circostanza ha provocato un grave danno all'economia locale, con circa 800 mitilicoltori che sono stati privati del proprio lavoro e della propria fonte di reddito; tale danno ha anche colpito fortemente l'immagine culturale della citta'. I mitili di Taranto, infatti, erano famosi fin dall'epoca della Grecia per il sapore unico derivante dalla presenza in quella di sorgenti di acqua dolce (citri); inoltre e', anche, estremamente rilevante il danno inferto all'immagine della citta' ai fini turistici; ai sensi dell'articolo 299 del decreto legislativo n. 152 del 2006, comma 1, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare «esercita le funzioni e i compiti spettanti allo Stato in materia di tutela e prevenzione e riparazione dei danni all'ambiente, attraverso la Direzione generale per il danno ambientale istituita presso il Ministero dell'ambiente»; senza dubbio il danno creatosi e' elevato e misurabile -: quali iniziative il Ministro interrogato abbia assunto per identificare la causa e i responsabili del danno; quali iniziative siano state intraprese per far si' che il danno non continui a perpetuarsi nell'area interessata; se intenda pubblicare on-line i dati dello smaltimento dell'ammontare complessivo del PCB in modo da poter sapere anche dove siano state stoccate le 1800 tonnellate di apirolio (PCB) dei trasformatori dell'Ilva; se si intenda fornire i dati circa lo smaltimento delle altre tonnellate di PCB presenti in altre aziende e stabilimenti di lavoro insistenti sulle sponde del Mar Piccolo; se - allo scopo di svolgere un'azione di protezione preventiva dell'ambiente e della salute dei cittadini - abbia mai ordinato o sollecitato una ispezione per verificare lo stato degli elettrofiltri del camino E312 dell'Ilva e della loro tenuta (per evitare emissioni «diffuse» di diossina), nonche' della tubatura che porta tali polveri con nei «big bag», nonche' del sistema di riempimento di tali sacchi, in considerazione del fatto che il «profilo» (o «impronta») delle diossine che sono ricadute su una vasta area attorno all'Ilva appare estremamente simile al «profilo» delle diossine delle polveri degli elettrofiltri; se ritenga opportuno pubblicare on-line i dati di tutte le polveri degli elettrofiltri, le loro destinazioni negli anni passati, le discariche e le modalita' di smaltimento con cui sono state trattate; a quanto ammonti il quantitativo totale annuo di polveri con diossine trattenute dagli elettrofiltri del camino E312; a quale discarica siano state portate in passato e a quale siano destinate oggi; se si ritenga utile, alla luce dell'emergenza attuale, verificare attualmente quantita' e stato di messa in sicurezza di tali polveri, sia di quelle degli anni passati sia di quelle attualmente gestite; se risulti che, tutte le polveri con diossina siano state effettivamente stoccate in siti idonei e quali; se risulti se vi siano stati incidenti con dispersioni di polveri con diossina, sia in azienda sia al di fuori nel trasporto nazionale; se risulti che tali polveri con diossina siano sempre state in idonei sacchi o se vi siano stati periodi in cui le polveri siano state lasciate sul suolo e al vento, come le polveri del parco minerali, senza apposita protezione da eventuali fenomeni di dispersione; se l'attuale sistema di raccolta delle polveri con diossina sia sicuro, se vi siano stati incendi e se si intenda far si' che tale riempimento avvenga senza dispersione alcuna; in che misura sia stato verificato l'eventuale danno causato da queste polveri con diossina; se sia verosimile che una parte di queste polveri siano finite sulla zona circostante e, quindi, anche nel mare; se ci siano delle azioni intese a ripristinare l'ambiente del Mar Piccolo inquinato; se ci siano figure, di cui al comma 1 dell'articolo 309 del citato decreto legislativo n. 152 del 2006, che abbiano presentato denunce ed osservazioni al fine di chiedere l'intervento statale a tutela dell'ambiente; se il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare abbia proceduto ai sensi dell'articolo 311, della stessa legge, a svolgere azioni per il risarcimento del danno ambientale «anche esercitando l'azione civile in sede penale» e, nel caso, nei confronti di chi; se siano stati portati a conoscenza della popolazione i dati rilevati su diossine e pcb nelle cozze, i danni che potrebbero provocare alla salute umana e come tali eventuali informazioni siano avvenute. (4-13282)
xsd:string INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/13282 presentata da ZACCHERA MARCO (POPOLO DELLA LIBERTA') in data 20110922 
xsd:integer
20110922- 
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/13282 presentata da ZACCHERA MARCO (POPOLO DELLA LIBERTA') in data 20110922 
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 
xsd:dateTime 2014-05-15T01:15:42Z 
4/13282 
ZACCHERA MARCO (POPOLO DELLA LIBERTA') 

data from the linked data cloud

DATA