INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/13042 presentata da GIULIETTI GIUSEPPE (PROG.FEDER.) in data 19950901
http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic4_13042_12 an entity of type: aic
Ai Ministri del lavoro e della previdenza sociale e delle finanze. - Per sapere - premesso che: in data 5 agosto 1995 apprendiamo da notizie stampa (il Messaggero, Repubblica, L'Unita'), che sono stati licenziati cinque dipendenti su 10 di una ditta di pulizia denominata "La Lucente"; da denunce circostanziate presentate dei lavoratori e dalle organizzazioni sindacali CGIL CISL UIL di categoria, i licenziamenti dei 5 dipendenti siano da ricondurre alla loro iscrizione al sindacato; risultano evidenti dalle testimonianze delle lavoratrici e dei lavoratori licenziati il non rispetto da parte dell'azienda delle norme e dei contratti nazionali vigenti, oltre che delle leggi in materia di contribuzione fiscale legata alle prestazioni effettivamente svolte. L'azienda denuncia un numero inferiore delle ore svolte dai dipendenti, procede ad assunzione per quattro ore giornaliere rispetto alle nove ore effettuate di media; la proprieta' pur di contrastare il diritto alla libera associazione ed organizzazione sindacale dei lavoratori (legge n. 300 del 1970) sta procedendo strumentalmente alla chiusura della azienda denominata "La Lucente", aprendo contestualmente una nuova impresa alla quale sono gia' trasferiti ed assegnati parte dei lavori della "La Lucente"; solo a Terni operano 123 imprese di pulizia con un volume di affari pari a circa 100 miliardi ed una occupazione di 850 addetti di cui il 90 per cento donne; il fenomeno delle imprese di pulizia in generale nel paese e' uno dei settori ove e' piu' facile la penetrazione di attivita' criminose, e dove l'evasione fiscale, contributiva, contrattuale e di insicurezza sul lavoro sono all'ordine del giorno; nonostante siano in vigore in Italia due direttive comunitarie sui servizi, la 32/50 e la 93/38, il quadro legislativo di attuazione risulta ancora incompleto; e soprattutto, manca una disciplina generale chiara e moderna degli appalti del settore che sia coerente con un disegno di libero mercato, di concorrenza leale tra le imprese, di tutela del lavoro, e di garanzia - sotto il profilo della qualita' del servizio - per il committente e per gli utenti; la situazione delle procedure di appalto per la fornitura di servizi alle pubbliche amministrazioni ed ai privati evidenzia un quadro a dir poco allarmante; ribassi dei prezzi nelle gare d'appalto che raggiungono anche il 60 per cento, situazione questa che determina automaticamente un risparmio "selvaggio" da parte delle imprese aggiudicatrici sul personale, che rappresenta in questo settore l'80 per cento del prezzo globale del servizio; stante le difficolta' di lavoro e l'alto numero di disoccupati insiste in questo settore piu' di altri per le caratteristiche degli occupati (donne, giovani in primo lavoro, ultracinquantenni espulsi da altre aziende) un chiaro atteggiamento ricattatorio che sfocia nell'erogare salario e condizioni contrattuali inferiori a quelli previsti; tali atteggiamenti penalizzano le imprese che applicano le leggi ed i contratti vigenti, operando una concorrenza sleale non piu' tollerabile -: se non ritengano di convocare una riunione urgente in sede locale con il prefetto di Terni, le istituzioni locali, l'ispettorato provinciale del lavoro, le organizzazioni imprenditoriali e i sindacati dei lavoratori per individuare strategie in rapporto a questa vera e propria emergenza; se non sia necessario prevedere, negli appalti pubblici, in analogia a quanto gia' stabilito per i lavori pubblici, l'obbligo di rispettare, da parte dell'appaltatore, il CCNL di settore e i relativi integrativi riconosciuti a livello provinciale; consentire l'adeguamento periodico dei corrispettivi in relazione alle variazioni del costo del lavoro derivanti dalla contrattazione nazionale e territoriale che si svolga nei limiti e nel rispetto dell'accordo del 23 luglio 1993; prevedere l'allungamento della durata degli appalti (tre anni?) funzionale al favorire, sia gli investimenti nella qualita' del servizio che nella formazione professionale degli addetti, stabilendo cosi' anche garanzia occupazionale piu' duratura; applicazione delle norme comunitarie in riferimento alle responsabilita' della committenza ove vi siano ribassi ingiustificati rispetto ai listini prezzo di riferimento; stabilire termini certi e vincolanti per i pagamenti di corrispettivi da parte della pubblica amministrazione committente tenendo conto che nei paesi della Unione europea il termine medio per i pagamenti e' di sessanta giorni contro i 180/200 giorni di ritardo delle amministrazioni nazionali; richiedere garanzie imprenditoriali, patrimonio netto (per cooperative) o capitale sociale (nei privati) richiesto a chi partecipa alle gare rapportate agli importi d'asta; il numero dei dipendenti adeguato agli importi (capacita' operativa) a base d'asta; controlli da parte delle stazioni appaltanti attraverso la presentazione da parte delle imprese di uno "stato dei lavori giornaliero" (scheda di controllo dei lavori) in cui sono riportati i nominativi dei lavoratori con marcato l'orario di ingresso e di uscita. (4-13042)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/13042 presentata da GIULIETTI GIUSEPPE (PROG.FEDER.) in data 19950901
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/13042 presentata da GIULIETTI GIUSEPPE (PROG.FEDER.) in data 19950901
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
RAFFAELLI PAOLO (PROG.FEDER.)
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4/13042
GIULIETTI GIUSEPPE (PROG.FEDER.)