INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/12921 presentata da SCILIPOTI DOMENICO (POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, LA DISCUSSIONE)) in data 20110801

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Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-12921 presentata da DOMENICO SCILIPOTI lunedi' 1 agosto 2011, seduta n.510 SCILIPOTI. - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro della salute, al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che: si e' appreso dal Corriere della Sera del 23 luglio 2011 che due imprenditori farmaceutici sono stati arrestati per bancarotta fraudolenta su indagini eseguite dalla Guardia di finanza di Milano; i due imprenditori sono titolari della societa' Marvecspharma di Milano, nota alle cronache ed al settore farmaceutico per avere, nel corso degli ultimi due anni, acquisito ben 1200 informatori scientifici del farmaco dalle piu' blasonate multinazionali farmaceutiche, quali Astrazeneca, Simesa, Pfizer ed altre; le misure di custodia cautelare fanno seguito al fallimento della societa' Marvecspharma, dichiarato dal tribunale di Milano, con sentenza n. 09/2011 del 13 gennaio 2011 e depositata il 14 gennaio 2011; la Marvecspharma dal 2004 aveva cominciato ad acquisire legioni di informatori scientifici ceduti a prezzi simbolici (mille euro) come ramo d'azienda da multinazionali (Astrazeneca, Simesa, Pfizer) che alla Marvecs pagavano pure centinaia di milioni di euro a titolo di avviamento negativo; i lavoratori - riassume il GIP - erano solo un costo per i venditori, importanti e note case farmaceutiche che per effetto delle cessioni a Marvecs incassavano un prezzo simbolico (mille euro), pagando alla cessionaria un contributo economico perche' li acquisisse; i pubblici ministeri dottor Luigi Orsi e dottor Gaetano Ruta aggiungono che «e' ancora in fase di accertamento l'esame dei profili di responsabilita' delle multinazionali: e' peraltro evidente come queste cessioni fossero funzionali alla dismissione di un numero consistente di lavoratori senza dovere seguire le procedure previste nella gestione degli esuberi»; con l'interrogazione parlamentare n. 4-05571, seduta n. 261 del 22 dicembre 2009, l'interrogante ha segnalato, tra l'altro, che diverse multinazionali farmaceutiche come Astra Zeneca, Pfizer e altri trasferiscono migliaia di informatori scientifici del farmaco verso societa', come la Marvecs, che fungono da contenitore e a giudizio dell'interrogante sono l'anticamera del licenziamento, chiedendo anche al Governo la verifica della legittimita' di queste operazioni ed il blocco di quella che, ad avviso dell'interrogante, era una ingiusta serie di licenziamenti, totalmente priva di reale giustificazione, che vessava migliaia di famiglie; la risposta al suddetto atto di sindacato ispettivo, prot. 1999/3843 del 5 luglio 2010, secondo l'interrogante si e' limitata ad indicare l'iter procedurale, peraltro non richiesto, della cassa integrazione guadagni e dei trasferimenti di rami d'azienda, mentre non ha confermato se e quali ispezioni fossero state eventualmente disposte o effettuate e quale esito abbiano prodotto. Inoltre nessuna risposta e' stata fornita circa il trasferimento di informatori scientifici del farmaco (ISF) dalle citate multinazionali a Marvecspharma, XPharma e Innovex che, successivamente alle acquisizioni, hanno operato indisturbati i licenziamenti denunciati; con l'interrogazione parlamentare n. 4/05835, seduta n. 261 del 22 gennaio 2010, l'interrogante ha segnalato, tra l'altro, che: a) AstraZeneca, in data 25 luglio 2007 ha disposto la cessione di ramo d'azienda della linea 2Gastro/Intestinale (G.I.) di Simesa a Marvecspharma, eliminando, attraverso questo strumento, 120 informatori scientifici del farmaco Simesa; b) AstraZeneca, in data 26 luglio 2007, ha effettuato una cessione di contratto di numerosi altri informatori scientifici del farmaco della linea gastro-intestinale (G.I.) da AstraZeneca a Marvecspharma; c) AstraZeneca in data 5 ottobre 2007 ha effettuato una cessione di ramo d'azienda di altri 15 informatori scientifici a Marvecspharma; d) Marvecspharma, immediatamente dopo, per la precisione nei primi mesi del 2008, ha posto in CIGS 450 informatori scientifici, tra i quali numerosi informatori provenienti dalle cessioni di ramo d'azienda e dalle cessioni di contratto AstraZeneca e Simesa; e) ad avviso dell'interrogante le operazioni sopradescritte, verosimilmente, dissimulavano la volonta' di effettuare consistenti riduzioni di personale con operazioni che formalmente sembravano conformi alla disciplina, vigente, ma in realta' sembrerebbero aggirare la normativa in materia; la risposta alla suddetta interrogazione pubblicata in allegato al resoconto della seduta del 26 luglio 2010, non ha dato risposta alla quasi totalita' delle domande e ha presentato quella che sembrerebbe una sorta di difesa «d'ufficio» delle aziende segnalate basata sui documenti ufficiali presentati dalle stesse aziende in occasione delle richiamate cessioni di ramo, delle procedure di mobilita' e di cassa integrazione guadagni; nella risposta, nulla e' stato detto circa le operazioni di trasferimento degli informatori scientifici del farmaco che sembrerebbero nascondere licenziamenti collettivi in probabile difformita' delle norme vigenti; secondo l'interrogante esprime stupore perche' i Ministeri competenti non solo sembrerebbe che abbiano sottovalutato l'esistenza al aziende contenitore (Marvecspharma in primis, ed altre) nelle quali le multinazionali hanno fatto costruire gli informatori scientifici del farmaco di cui si volevano disfare, pagando cifre elevate alle aziende acquirenti, ma sembra anche che non abbiano evitato, pur avendone ricevuto contezza attraverso specifiche interrogazioni, che si facesse un uso anomalo degli ammortizzatori sociali; al riguardo, l'interrogante rileva che il Ministero del lavoro e delle politiche sociali sembrerebbe accettare anche la sola ipotesi che Marvecs, in presenza di una asserita lenta contrazione dei contratti di co-promotion, proceda poi all'acquisto di centinaia di informatori scientifici del farmaco, cosi' come, parimenti, sembra assurdo che una azienda (Marvecspharma) che acquista 1200 informatori scientifici del farmaco per la competenza di cui dispongono, preveda poi un investimento elevatissimo per la formazione che gia' questi informatori scientifici del farmaco dovrebbero possedere; con l'interrogazione parlamentare n. 4/06677, seduta n. 303 del 31 marzo 2010, ha segnalato, tra l'altro, il licenziamento collettivo effettuato da aziende farmaceutiche attraverso cessioni di ramo d'azienda a societa' satelliti, apparentemente simulanti una continuita' del rapporto di lavoro, che spesso falliscono e che al momento dell'acquisto dei lavoratori presentano bilanci che sembrerebbero in rosso; tale interpellanza conteneva specificatamente i seguenti elementi precisi: a) Marvecspharma sembra che abbia acquistato rami d'azienda da Pfizer, Simesa, Astrazeneca, a prezzi risibili in data 31 gennaio 2007, 26 luglio 2007, 5 ottobre 2007 e, a stretto giro, precisamente in data 11 gennaio 2008 ha collocato in cassa integrazione guadagni straordinaria inizialmente 200 informatori scientifici e, in corso di confronto con taluni sindacati, li ha incrementati fino a 450. Successivamente, in data 12 marzo 2010, ha annunciato di volere collocare cassa integrazione guadagni straordinaria altri ulteriori 420 informatori scientifici del farmaco; b) Astrazeneca (che e' proprietaria anche di Simesa) sembra che abbia provveduto alla consistente riduzione d'organico e che abbia effettuato la vendita di ISF Simesa e Astrazeneca in Marvecspharma; ha poi posto in mobilita' 288 lavoratori Astrazeneca e, successivamente, ha acquistato tutti gli informatori scientifici del farmaco dipendenti da Simesa con motivazioni che l'interrogante giudica singolari; la risposta alla suddetta interpellanza, prot. 2239/3842 del 5 luglio 2010 ha fornito elenchi che sembrerebbero ad avviso dell'interrogante fuorvianti e che sembrerebbe che abbiano giustificato le aziende farmaceutiche, in particolare Marvecs e Astrazeneca/Simesa, oggi indagate dai pubblici ministeri di Milano, fornendo in modo ripetitivo le stesse argomentazioni presentate nelle precedenti risposte ad altre interrogazioni. Nessuna risposta appare essere stata fornita circa la richiesta di effettuare le verifiche indicate dall'interrogazione; con l'interrogazione parlamentare n. 4-40775, seduta n. 431 dell'8 febbraio 2011: e' stata ricordata, tra l'altro, la precedente interrogazione n. 4-05571, seduta n. 261 del 22 dicembre 2009, riguardante probabilmente false cessioni di ramo, operate da multinazionali farmaceutiche, funzionali alla dismissione di un numero consistente di informatori scientifici del farmaco senza seguire le procedure previste nella gestione degli esuberi, aggirando probabilmente le leggi vigenti, rilevando il licenziamento diretto e indiretto di 15.000 informatori scientifici del farmaco e la utilizzazione delle aziende-contenitore Marvecspharma, X-Pharma e Innovex, da parte delle societa' multinazionali cedenti, per licenziare migliaia di informatori scientifici del farmaco; nello stesso tempo ha richiesto di verificare la legittimita' dei licenziamenti diretti e indiretti eseguiti dalle aziende che realizzano rilevanti profitti e contestuale richiesta di rapido intervento del Governo per bloccare quelle che, ad avviso dell'interrogante, potrebbero risultare essere operazioni in frode alla legge; e' stata ricordata, tra l'altro, la precedente interrogazione 4-05835, seduta n. 261 del 22 gennaio 2010 con cui veniva richiesto di acquisire elementi circa le operazioni finanziarie riguardanti i rapporti tra le due societa' Astrazeneca e Simesa ed i trasferimenti di ramo operati con la vendita di informatori scientifici del farmaco; e' stata ricordata, tra l'altro, la precedente interrogazione 4-06677, seduta n. 303 del 31 marzo 2010, indicante quanto sopra riportato al punto C) su Marvecs, Astrazeneca, Simesa, Pfizer, eccetera; e' stata ricordata, tra l'altro, la precedente interrogazione 4-09630, seduta n. 399 del 22 novembre 2010, con cui veniva richiesto se i Ministeri competenti siano a conoscenza delle aziende che hanno fatto ricorso a cessioni di ramo ad aziende, fallite subito le cessioni o che da mesi non erogano i pagamenti dovuti (stipendi, Fonchim, Faschim) agli informatori scientifici del farmaco acquisiti; si richiedeva inoltre quali iniziative si ritenga di assumere verso quelle anomale gestioni di esuberi di informatori scientifici del farmaco e le operazioni fiscali su acquisti/cessioni; in tale interrogazione, a dimostrazione della esattezza delle denunce poste all'attenzione dei, Ministeri competenti, veniva espressamente fatto riferimento al fallimento della societa' Marvecspharma, dichiarato dal tribunale di Milano, con sentenza n. 09/2011 del 13 gennaio 2011 e depositata il 14 gennaio 2011, richiedendo nuovamente la verifica di legittimita' delle cessioni di ramo d'azienda che potrebbero, essere documentatamente di comodo, effettuate dalle note multinazionali nei riguardi di Marvecspharma; le denunce a piu' riprese fatte dall'interrogante con numerosi atti di sindacato ispettivo debitamente documentati rappresentavano la cruda realta' e, occorreva agire di conseguenza -: se intendano attivare iniziative precise perche' siano accertate per quanto di competenza le possibili responsabilita' di tutti coloro che hanno permesso contratti ed accordi effettuati in probabile violazione di legge, partecipando ad alimentare, come sembrerebbe, lo stato di insolvenza di Marvecs; se intendano verificare se gli accordi che hanno portato al riconoscimento degli ammortizzatori sociali possano aver garantito vantaggi di varia natura, o ogni altra utilita', ai soggetti partecipanti in danno dell'erario e se intendano intervenire per recuperare quanto probabilmente indebitamente scaricato dalle aziende citate sugli ammortizzatori sociali; se ritengano di assumere iniziative ispettive presso il tribunale del lavoro di Milano considerate le sentenze assolutorie emanate a favore di Astrazeneca, Marvecs, Pharmacia ed altri, nonostante fossero state indicate nei numerosi ricorsi le stesse anomalie oggi oggetto di denuncia da parte dei pubblici ministeri di Milano e di indagine ad opera della Guardia di finanza. (4-12921)
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