INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/12654 presentata da PALAGIANO ANTONIO (ITALIA DEI VALORI) in data 20110712

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Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-12654 presentata da ANTONIO PALAGIANO martedi' 12 luglio 2011, seduta n.499 PALAGIANO. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che: in data 21 luglio 2009, l'interrogante ha presentato un'interrogazione a risposta immediata in Assemblea, avente ad oggetto la drammatica situazione dell'inquinamento nel golfo di Napoli, ed in particolare nella zona della costiera sorrentina; a tutt'oggi la situazione e' pressoche' invariata, se non addirittura peggiorata, come si evince dalle continue denunce della stampa nazionale e locale e dallo sversamento del percolato nel golfo di Napoli, segnalato numerose volte dal WWF Campania; nella penisola sorrentina la situazione e' altrettanto grave, come risulta da alcuni episodi avvenuti tra il 2010 ed il 2011; in particolare: a) un articolo apparso su Il Fatto Quotidiano del 24 luglio 2010, segnalava che un'indagine della procura della Repubblica di Torre Annunziata, in merito all'inchiesta sui giudizi di balneabilita' del mare (tra Sorrento, Massa Lubrense, Vico Equense, Punta Campanella, Capri, Ischia e Castellammare di Stabia) pronunciati nel 2009, aveva formulato gli avvisi di conclusa indagine per 14 tecnici del dipartimento provinciale dell'A.r.p.a.c. di Napoli, tra i quali il responsabile dell'unita' epidemiologica e il dirigente biologo, accusati di reati che vanno dal concorso in falso ideologico all'omissione d'atti d'ufficio; b) da alcuni articoli di stampa, datati 1 o giugno 2011, si apprende che i 14 tecnici sono stati rinviati a giudizio per le false attestazioni di balneabilita' del mare. Questi funzionari A.r.p.a.c. certificavano che le acque erano balneabili senza fare le analisi previste. La procura lo ha riscontrato verificando gli orari di entrata ed uscita dei battelli che facevano i controlli; c) in data 5 febbraio 2011, a distanza di pochi metri dal complesso definito «ecomostro di Alimuri» - relativamente al quale l'interrogante ha presentato oltre un anno fa un'interrogazione parlamentare rimasta ancora senza risposta - tra le spiagge di Vico Equense (localita' Seiano) e Meta, e' stata riversata in mare una fogna a cielo aperto, rendendo lo specchio acqueo di colore marrone, con vaste chiazze schiumose e maleodoranti, scaglie di sostanze in sospensione ed alghe verdi cresciute a ritmo esponenziale, a testimonianza dell'eutrofizzazione provocata dall'eccesso di nutritivi, nitrati e fosfati, contenuti negli scarichi fognari; d) il comune di Sorrento, con ordinanza sindacale n. 192 del 19 aprile 2011 (protocollo n. 14.366), ha imposto il divieto di balneazione per lo specchio acqueo in localita' Marina Grande, salvo poi revocare lo stesso in data 17 maggio 2011 (protocollo n. 17.652), in quanto, a seguito delle analisi effettuate dall'A.r.p.a.c., «si sono verificate le condizioni previste dall'articolo 6 del decreto attuativo del 30 marzo 2010, decreto legislativo n. 116 del 2008»; e) la spiaggia di San Francesco, sulla quale insistono i maggiori stabilimenti balneari del comune di Sorrento, e' stata interdetta alla balneazione con ordinanza sindacale n. 283 9 giugno 2011 (protocollo n. 20.936), anch'essa revocata in data 17 giugno 2011 (protocollo n. 21.132), a seguito della comunicazione da parte dell'A.r.p.a.c. dell'esito favorevole delle analisi; «episodi inquinanti» ed «effrazioni degli impianti» di depurazione locali, che hanno causato eventi dalla portata disastrosa (regolarmente denunciati da cittadini ed associazioni alla GORI S.p.A. - gestione ottimale risorse idriche, agli enti comunali, alle forze di vigilanza), si verificano senza sosta da oltre un decennio, in particolare nelle aree marine antistanti i piccoli impianti di depurazione, come Marina Grande o Punta Gradelle a Sorrento; nel febbraio 2011, un grosso sversamento di liquami scuri e' stato avvistato a Punta Gradelle, sulla costa di Sorrento. A giudizio del GORI S.p.A. una delle griglie che dovrebbero trattenere le particelle piu' grandi, e quindi proteggere la costa almeno dal macro inquinamento, sarebbe risultata mal funzionante e scarsamente sottoposta a manutenzione; nel luglio 2011, l'A.r.p.a.c. ha registrato la cattiva funzionalita' del depuratore di Marina Grande. Le analisi, effettuate dall'Agenzia per la protezione ambientale della Campania, hanno evidenziato che lo scarico del depuratore «non rientra nei limiti per scarichi in acque superficiali per il parametro Escherichia Coli»; il 10 luglio 2011, come riportato da diversi organi di stampa nazionali e locali, un'ampia chiazza nera e dal fortissimo odore acre e' stata avvistata nei pressi dello sbocco dell'alveo Pollena, tra i moli 54 e 55 del porto commerciale di Napoli. Ad oggi non sono ancora note la natura e la provenienza dei liquami, ma il rischio di una intossicazione e' alto, specie considerando il ricovero di due marittimi per nausea, vomito e forte bruciore agli occhi, avvenuto immediatamente dopo l'essersi avvicinati alla chiazza scura; e' evidente che detta situazione costituisce pericolo, oltre che per l'ambiente, anche per la salute dei cittadini e conseguentemente si pongono seri interrogativi sulla qualita' sulla commestibilita' del pescato; viene, inevitabilmente e gravemente, lesa l'immagine del golfo di Napoli, delle sue isole e della penisola sorrentina in Italia ed all'estero, compromettendo il turismo locale, con drammatiche conseguenze economiche ed occupazionali; ad avviso dell'interrogante, gli enti che effettuano il controllo della qualita' delle acque risultano troppo spesso inclini a giudizi talora privi del necessario grado di approfondimento, poco obiettivi nei confronti delle amministrazioni che, per evitare ricadute impopolari e negative sulla loro immagine, non pongono il necessario divieto di balneazione in alcune aree marine seriamente compromesse dall'inquinamento; si ricorda che, secondo quanto riportato sul sito istituzionale dell'A.r.p.a.c., «le regole vigenti prevedono almeno un prelievo al mese, per ciascuno dei punti del monitoraggio». Tali prelievi dovrebbero essere effettuati, a giudizio dell'interrogante, piu' spesso, specie in estate, in maniera casuale e soprattutto in diversi momenti del giorno, in quanto la qualita' e la pulizia delle acque sono soggette alle correnti marine, che cambiano nel corso della giornata, portando a risultati diversi, anche nell'arco delle 24 ore -: se sia a conoscenza della situazione sopra descritta e quali iniziative di competenza intenda assumere di fronte a questa nuova e gravissima emergenza, che sembra prefigurare un vero e proprio disastro ambientale, anche e soprattutto in considerazione dell'inadeguatezza degli interventi posti in essere sul territorio; se si intendano disporre controlli, anche per il tramite del Comando Carabinieri per la tutela dell'ambiente, per accertare la qualita' degli scarichi segnalati ovvero la tipizzazione dei liquami (codice C.E.R.) per poter valutare l'entita' del danno ambientale alla flora e alla fauna del sito, nonche' le ripercussioni sulla salute dei cittadini; se non si ritenga opportuno promuovere una collaborazione piu' stringente Guardia costiera, carabinieri, guardia di finanza e polizia di Stato e A.r.p.a.c. per una piu' intensa attivita' di vigilanza, soprattutto nelle aree in cui si sospettano scarichi illeciti di materiale inquinante; se intenda promuovere ogni iniziativa di competenza atta ad impedire il perpetrarsi di tale continuo e ripetuto stato di minaccia all'ecosistema-mare ed alla salute stessa dei cittadini della penisola sorrentina, che rischiano di vedere definitivamente compromesso anche lo stesso sistema produttivo legato al turismo. (4-12654)
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