"19970917-19971124" . "2014-05-15T11:14:13Z"^^ . . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/12536 presentata da PISCITELLO CALOGERO (MISTO) in data 19970917"^^ . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/12536 presentata da PISCITELLO CALOGERO (MISTO) in data 19970917" . . "4/12536" . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA" . "Al Presidente del Consiglio dei ministri ed al Ministro dei beni culturali e ambientali. - Per sapere - premesso che: a Torre Orsaia (in provincia di Salerno), l'edificio ex Seminario (dal 1639) ed ex caserma Carabinieri (dal 1860), attualmente di proprieta' della comunita' montana del Bussento, a seguito di donazione riversibile del comune di Torre Orsaia, con atto pubblico del 1982, e' stato demolito e ricostruito ex novo, nonostante avesse un alto valore storico, ambientale, culturale e monumentale intrinseco, per l'epoca della costruzione, per i riferimenti storici, per le finiture interne ed esterne (portali e davanzali in pietra locale a vista), per la scala in pietra e per la lapide, pure essa in pietra locale, risalente al 1639, con scritte in latino; l'edificio ex Seminario (dal 1639) Mulini del Vescovo e Sala pubblica dell'Universita' ed ex caserma dei Carabinieri (dal 1860) faceva parte del complesso vescovile, distinto in vari corpi di fabbrica, prospicienti ed attigui l'attuale piazza Michelangelo (ex piazza Benedetto Cairoli) (Torre campanaria, Chiesa di San Lorenzo Martire, Episcopio, Seminario), collegati tra di loro, per cui l'ex Seminario ed ex caserma veniva denominato Resti del Palazzo Vescovile e Baronale. Infatti il Vescovo di Policastro era anche Barone di Torre Orsaia. Esso era la testimonianza storica dell'attuale nucleo abitato di Torre Orsaia e del complesso vescovile-baronale prospiciente la piazza principale, fondati dal vescovo Pagano nel 1301, come dimostrano gli stemmi e le lapidi raccolte nell'arco della Torre Campanaria, quando, a cavallo degli anni cinquanta/sessanta fu demolito l'Episcopio e fu lasciato in piedi il Seminario; nel 1065 Roberto il Guiscardo distrusse Policastro ed i superstiti scamparono nell'entroterra boscoso di Torre Orsaia; nel 1152 Ruggiero II concesse al Vescovo di Policastro \"in franco allodio\", il territorio di Torre Orsaia; nel 1301, a cura di Monsignor Pagano, Vescovo di Policastro, venne eretto l'Episcopio, a riparo dalle incursioni dei barbari e dei pirati di mare e dalla malaria, sede di vescovi e di ben 7 cardinali; il vescovo concesse, gratuitamente, a domanda, sul territorio intorno all'Episcopio, tanto terreno quanto bastava per costruirvi una vigna, una casa, un orto ed un pagliaio. Cosi' si costitui' il Casale che fu denominato Terrae Turris Ursajae; nel 1600 il cardinale Filippo Spinelli istitui' il Seminario al terzo piano dell'Episcopio ampliato ed abbellito per Seminario; nel 1639 il vescovo Pietro Magri', essendo \"aumentato il numero degli alunni, e non potendosi piu' contenere in quel locale\", costrui' un fabbricato prospiciente buona parte della piazza, per essere destinato esclusivamente a Seminario, capace di contenere cento seminaristi; nel 1860 l'edificio fu adibito a caserma dei Carabinieri. La Guardia nazionale constava di una compagnia con 146 militi attivi; l'edificio per le sue caratteristiche tipologiche e per i numerosi riferimenti con la storia di Torre Orsaia e del Cilento era da ritenersi ipso iure sottoposto, ai sensi e per gli effetti degli articoli 1 e 4, a tutte le disposizioni della legge n. 1089/39; (si veda la lettera della soprintendenza per i beni culturali ed ambientali di Salerno e Avellino, prot. 17757 del 21 agosto 1992 alla procura della Repubblica di Vallo della Lucania); la soprintendenza per i beni culturali ed ambientali di Salerno e Avellino, a seguito dell'esposto di alcuni cittadini, datato 11 febbraio 1989, con fono n. 4651/SA del 14 marzo 1989, diretto alla comunita' montana \"Bussento\", con sede in Torre Orsaia, ed al comune di Torre Orsaia chiedeva di \"sospendere ogni attivita' connessa con le paventate opere di demolizione e di provvedere alla redazione di un progetto di restauro da sottoporre all'esame di questo ufficio\"; quanto richiesto dalla soprintendenza per i beni culturali ed ambientali di Salerno non e' stato affatto attuato, perche' non le e' stato sottoposto alcun progetto di restauro conservativo; l'edificio doveva essere ristrutturato con la conservazione delle murature perimetrali e della tipologia originaria, svuotandone l'interno (concessione edilizia n. 1026 - prot. 358 del 18 marzo 1991- non sottoposta al parere della competente soprintendenza); l'edificio, invece, e' stato completamente demolito con escavatore meccanico, pur trovandosi nel centro storico, in due riprese: dal 30 novembre 1991 all'11 dicembre 1991 e dal 27 marzo 1992 al 4 aprile 1992, pur non presentando lesioni, fessurazioni e deformazioni, come documentato in videocassetta in possesso della magistratura e sempre senza alcuna autorizzazione della competente soprintendenza; (si veda Cronologico allegato alla perizia del consulente tecnico di parte, ingegner Tredici); il primo lotto dei lavori di ricostruzione ex novo si e' svolto con il contributo previsto dalla legge n. 219/81 (trecentocinquanta milioni), senza esame e parere della commissione tecnica ex articolo 14 della predetta legge; l'edificio era gia' stato oggetto di riparazione, nel 1981, con contributo ex ordinanza commissariale n. 80; nelle schede A e B n. 81 del 6 gennaio 1981 si legge: entita' del danno - lieve, abitabile, da riparare; e successivamente occupato da: comunita' montana \"Bussento\", istituto professionale agricoltura, istituto magistrale statale, cooperativa giovanile; la struttura in cemento armato, ricostruita ex novo, ha caratteristiche strutturali, estetiche e dimensionali fortemente diverse dal fabbricato distrutto, con la realizzazione di un piano in piu', rispetto all'opera preesistente, comportando un incremento di superfici utili pari a circa metri quadrati 200; presso la procura della Repubblica del tribunale di Vallo della Lucania (provincia di Salerno) pende il procedimento penale n. 458/93 R.G. notizie di reato, mod. 21, e n. 424/93 R.G. GIP, nei confronti di sette imputati. La prima udienza dibattimentale, a seguito di rinvio, e' stata fissata per il 16 ottobre 1997. Nell'ambito del procedimento il legale rappresentante della sovrintendenza per i beni culturali ed ambientali di Salerno e Avellino e' stato individuato quale persona offesa dal reato; l'avvocatura distrettuale dello Stato di Salerno, in risposta alla nota della soprintendenza per i beni culturali ed ambientali di Salerno, n. 2344 del 25 gennaio 1996, comunicava: \"Ai sensi della legge n. 3/91, codesta pubblica amministrazione dovra' inoltrare preventivamente richiesta alla Presidenza del Consiglio dei ministri di autorizzazione alla costituzione di parte civile inviando copia integrale del decreto di citazione\"; (si veda la nota n. 1365 del 1^ febbraio 1996); in data 23 settembre 1996 il Ministero dei beni culturali e ambientali con nota n. A27414 - divisione III - sezione III -, a firma del direttore generale, dottor Mario Serio, indirizzata alla Presidenza del Consiglio dei ministri - dipartimento affari giuridici - chiedeva: \"Con riferimento al procedimento penale indicato in oggetto, nell'ambito del quale questa amministrazione e' stata individuata quale persona offesa dal reato, si prega codesta Presidenza di voler autorizzare la costituzione di parte civile di questa amministrazione medesima nel procedimento penale de quo\"; in data 7 ottobre 1996 la Presidenza del Consiglio dei ministri - dipartimento per gli affari giuridici - con nota n. 1.1.18.12/10115/2461, indirizzata all'avvocatura distrettuale dello Stato di Salerno ed al Ministero dei beni culturali e ambientali - divisione III - sezione III -, comunicava: \"La Scrivente, concordando con il parere espresso da codesta Avvocatura, non ritiene opportuno autorizzare la costituzione di parte civile dello Stato, non ricorrendo nel caso in esame condizioni di particolare entita' del danno o ragioni di rilevante interesse pubblico che facciano apparire indispensabile l'apporto difensivo dell'amministrazione.\"; alla luce di quanto detto innanzi, nel caso in esame, ricorrono sia condizioni di particolare entita' del danno e sia ragioni di rilevante interesse pubblico. La distruzione di un bene storico, ambientale e culturale, che costituisce una simile testimonianza storica, ha comportato il depauperamento del patrimonio non solo di Torre Orsaia e del Cilento, ma anche della Repubblica. Il direttore generale del Ministero dei beni culturali, dottor Mario Serio, infatti, non avrebbe, di certo, firmato una richiesta di costituzione di parte civile, in mancanza di condizioni o ragioni occorrenti; la procedura autorizzativa appare piuttosto anomala e fa sorgere degli interrogativi: sui motivi per cui l'avvocatura distrettuale dello Stato di Salerno non ha espresso il proprio parere negativo all'atto della richiesta della soprintendenza, ma lo ha comunicato direttamente alla Presidenza del Consiglio dei ministri, alla vigilia della prima udienza dibattimentale (fissata per il 10 ottobre 1996 e rinviata al 16 ottobre 1997) -: se ci sara' un intervento, presso i competenti uffici, affinche' la soprintendenza per i beni culturali ed ambientali di Salerno e Avellino possa costituirsi parte civile alla prima udienza dibattimentale che si terra' in data 16 ottobre 1997. (4-12536)" . . "PISCITELLO CALOGERO (MISTO)" . _:B040ee22288a81b5edf8ea771bef00528 . . . "1"^^ . _:B040ee22288a81b5edf8ea771bef00528 "Si risponde all'interrogazione parlamentare indicata in oggetto per delega della Presidenza del Consiglio dei Ministri e, nel confermare quanto gia' noto, si fa presente che, a seguito del parere contrario espresso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, la Soprintendenza per i beni ambientali, architettonici, artistici e storici di Salerno non puo' costituirsi parte civile nel procedimento penale in questione. Il Ministro per i beni culturali e ambientali: Valter Veltroni." . _:B040ee22288a81b5edf8ea771bef00528 "19971111" . _:B040ee22288a81b5edf8ea771bef00528 "MINISTRO MINISTERO DEI BENI CULTURALI E AMBIENTALI" . _:B040ee22288a81b5edf8ea771bef00528 . _:B040ee22288a81b5edf8ea771bef00528 .