"INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/12535 presentata da RIZZO MARCO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI) in data 19950726"^^ . "2014-05-14T19:47:08Z"^^ . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/12535 presentata da RIZZO MARCO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI) in data 19950726" . "Al Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato. - Per sapere - premesso che: fin dai tempi della trattativa per la cessione della SGP, Belleli non poteva essere considerato un interlocutore affidabile in quanto il modo di gestire Calata Derna (un pezzo di Ansaldo ricevuto dalla Finmeccanica che ha provveduto a chiudere subito dopo l'acquisizione della SGP) avrebbe dovuto consigliare una scelta piu' oculata; al momento dell'acquisizione della Sangiorgio Pra', avvenuto nell'inizio primavera 1991, l'imprenditore mantovano Aldo Belleli disponeva gia' altre due fonderie, la FAR (ex FARAD) di Chieti e la NECA (ex Necchi & Campiglio) di Pavia e quest'ultima produceva caldaie in ghisa con gli impianti fusori utilizzati appena al 20 per cento delle potenzialita'; in quel periodo la SGP era un complesso industriale organizzato e finalizzato alla progettazione e produzione di apparecchi nel ramo del riscaldamento domestico ed aveva anch'essa un problema di volumi produttivi necessari al completamento del secondo turno di fusione che comunque gia' occupava una parte dell'anno; il patrimonio produttivo della SGP era specifico per la realizzazione dei corpi di scambio termico per le caldaie in ghisa, il loro assemblaggio e collaudo, e il livello qualitativo di produzione raggiunto venne convalidato dalle omologazioni e certificazioni dei prodotti (qualita' globale secondo i requisiti BSI e TUV); oltre alle caldaie in ghisa l'azienda produceva anche i corpi radianti in ghisa e assemblava caldaie murali di sua concezione. Aveva uno specifico settore che si occupava della Ricerca e Sviluppo dei prodotti e, naturalmente, di una sua rete commerciale ed assistenziale; il 60 per cento delle caldaie prodotte venivano esportate e la capacita' penetrativa sul mercato estero era, e continua ad essere, in costante aumento; l'ingresso di Belleli nell'assetto societario SGP avrebbe dunque dovuto (per un qualsiasi imprenditore privato che avesse preteso il massimo profitto dagli impianti) procedere ad una razionalizzazione e riorganizzazione dell'intero suo gruppo (la Interklim) e quindi anche a sacrificare una realta' produttiva in favore di un'altra; al contrario Belleli prima ha spostato tutta la fusione dei corpi caldaie alla NECA di Pavia e successivamente, con un golpe messo a segno alla fine di luglio del 1994 ha messo fuori uso la fonderia di Pavia; ma la chiusura della fonderia di Pavia non ha portato benefici economici e produttivi a nessun'altra azienda del gruppo in quanto nel frattempo, con una ottusa o oculatissima politica (a seconda delle finalita' reali), ha provveduto alla distruzione sistematica dei marchi e delle reti commerciali, degli impianti e della qualita', perdendo consistenti quote di mercato e retrocedendo pesantemente nella classifica dei produttori del settore riscaldamento passando dal primo al terzo posto con prospettive future ancora peggiori; prima di provvedere alla chiusura della fonderia di Pavia (smantellamento attuato nottetempo) la NECA venne lasciata senza programmi di investimenti non solo su nuove tecnologie ma anche e soprattutto sulla ordinaria manutenzione degli impianti esistenti, presagio questo che faceva prefigurare nere aspettative; con la stessa identica logica oggi tenta di attuare nella fonderia di Genova l'identico programma che ha portato allo smantellamento di quella di Pavia; non vi sono investimenti di alcun genere da attuare nella fermata collettiva per ferie in vigore dal 31 luglio. Emblematica in questo senso la risposta data dalla Direzione generale del gruppo Interklim al direttore aziendale della Sangiorgio Pra': \"se e' necessario, e possibile, fate un po' di manutenzione col materiale disponibile nel vostro magazzino ricambi (ossia nulla), oppure trovate un'impresa disposta a farvi credito e ad intervenire con suoi uomini e materiali. Non c'e' una lira!\"; pur con un prodotto praticamente venduto e una forte richiesta di mercato la SGP viene messa in condizione di non poter produrre, non per ragioni economiche, ma perche' la proprieta' non onora gli impegni presi con i fornitori di materie prime, di componentistica ed accessori necessari per la produzione e dei materiali e pezzi di ricambio per una normale manutenzione degli impianti e nei confronti della societa' che gestisce la mensa aziendale; e' di questi giorni la notizia che la GE.ME.AZ. (che gestisce la mensa aziendale nella SGP) avrebbe cessato di prestare il proprio servizio e avrebbe inviato lettere di licenziamento ai suoi dipendenti a causa della cronica insolvenza economica dimostrata dalla Interklim; la chiusura degli impianti fusori della NECA di Pavia avrebbe avuto un senso, nella teoria capitalistica, se finalizzata ad un maggiore sfruttamento economico degli impianti fusori della SGP di Genova; invece non ha portato nessun beneficio produttivo ed economico a nessun'altra azienda del gruppo in quanto, se e' vero che la SGP di Genova fonde i corpi caldaie in ghisa per l'intero gruppo (in quelle rare volte che la proprieta' acquista le materie prime), e' altrettanto vero che la lavorazione di questi corpi avviene nello stabilimento di Pavia con enormi costi dovuti al trasporto ed alla verifica della idoneita' del prodotto fuso e quindi con un vertiginoso aumento dei costi dovuti ai prodotti scartati che vengono trasportati da Genova a Pavia per la lavorazione, ritrasportati a Genova per la rifusione per poi essere nuovamente trasportati a Pavia; l'ingresso di Belleli nell'assetto proprietario avrebbe dovuto (a parole) portare la SGP a fondere, lavorare ed assiemare ben 3 milioni annui di elementi di radiatori in ghisa e la lavorazione ed assemblaggio di 45 mila caldaie in ghisa annue; in realta' oggi, per mancati interventi manutentivi sugli impianti, fondere elementi di radiatori in SGP significa produrre ad alti costi e di conseguenza svendere il prodotto. Per questo, oltre agli altri aspetti prima menzionati, i 3 milioni di radiatori promessi (il 50 per cento dei quali era gia' la quota di mercato SGP) e' risultato tutto un bluff; in questa situazione i fornitori non fanno piu' alcun tipo di credito, gli stipendi mensili sono sempre a rischio, ed e' forte la preoccupazione che qualche fornitore possa giungere a richiedere la messa in stato di liquidazione; tutto questo non puo' sicuramente essere imputato ad una crisi di mercato che pure c'e' stata e continua ad esserci, perche' altrimenti non si capirebbero le motivazioni del perche' mentre il mercato ha subi'to una contrazione di circa l'8 per cento il gruppo Interklim abbia subi'to una perdita di mercato superiore al 30 per cento; al boicottaggio totale sul marchio SGP operato dalla Direzione del gruppo, giungendo al punto da cancellarlo dalle Pagine gialle degli elenchi telefonici si aggiunge in maniera drammatica la questione finanziaria; nel 1991 Belleli insieme alla SGP ricevette dall'Iri circa 8,5 miliardi da investire nell'azienda (si legga in tal proposito le risposte - protocollo n. 6845 del 15 maggio e protocollo n. 6846 del 31 maggio 1991, in risposta alle interrogazioni n. 4-23233 e 4-25478) e nel 1992 chiese, ed ottenne, un finanziamento previsto da apposita legge dello Stato al Mediocredito lombardo con lo scopo dichiarato di attuare investimenti produttivi e finanziari nella societa' richiedente: nella Sangiorgio Pra', appunto, ipotecandone il relativo territorio come garanzia di eventuali insolvenze; come gia' accaduto con i fondi ricevuti dall'Iri all'atto dell'acquisizione, di questi finanziamenti a Genova non sono arrivate neppure le briciole, ma al contrario la crisi finanziaria in cui la societa' viene lasciata e' tale che fin troppo spesso si utilizza il ricorso al CIGS non per mancanza di commesse ma per l'impossibilita' di produrre merci, gia' prenotate dalla clientela, a causa della mancanza di materie prime necessarie e che puntualmente non possono essere acquistate per mancanza di liquidita' finanziarie; l'eventualita' che si possa verificare a Genova cio' che nello scorso anno si e' verificato a Pavia (smantellamento notturno degli impianti fusori) e' molto realistica in quanto ad agosto l'azienda resta chiusa per ferie collettive senza significativi interventi di manutenzione, e la conseguente mancanza di lavoratori in fabbrica fa si' che tali operazioni si possano tranquillamente verificare; mentre la proprieta' lascia che il gruppo navighi in acque agitate la SGP continua a ricercare il suo inserimento in prodotti alternativi in altri settori come i getti meccanici per l'industria dell'auto, e si appresta ad acquisire commesse per un importante marchio estero alla quale fornire circa 40 mila caldaie annue; in questa situazione l'unica alternativa possibile capace di risollevare le sorti di questa unita' produttiva sembrerebbe quella del suo sganciamento dal gruppo e dall'attuale proprieta' -: se, e in quali termini e quantita', il dottor Belleli abbia provveduto ad onorare nei confronti dell'Iri il pagamento degli impegni finanziari sull'acquisto in scadenza in questi mesi; se, visto che il dottor Belleli ha totalmente disatteso gli impegni sugli investimenti produttivi (ricevuti dall'Iri!) e quelli sull'occupazione (che erano vincolanti nell'intesa tra le parti), gli sono state fatte pagare quelle penalita' enunciate a suo tempo dal dottor De Noier, amministratore della finanziaria Sofin (Iri) che concluse la cessione SGP; se, visto le enormi responsabilita' del Governo in questa vicenda, non ritenga necessario intervenire nei confronti del dottor Belleli, richiamandolo alle sue precise responsabilita', e costringendo lo stesso a risanare la situazione e favorire il riassorbimento dei licenziamenti adottati dalla GE.ME.AZ. e dare maggiori certezze ai lavoratori; se non ritengano possibile che in questa vicenda si possano essere verificati atti di corruzione, uniche in grado di spiegare i veri motivi delle leggerezze con le quali e' stata raggiunta questa incredibile privatizzazione, e perseguire gli eventuali colpevoli. (4-12535)" . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA" . . . "19950726-" . "4/12535" . . . "MUZIO ANGELO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI)" . . "RIZZO MARCO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI)" . . . "0"^^ .