INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/12124 presentata da STANISCIA ANGELO (PARTITO DEMOCRATICO DELLA SINISTRA) in data 19930316

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Ai Ministri della marina mercantile, dell'industria, commercio e artigianato e del bilancio e programmazione economica e per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno. - Per sapere - premesso che: il porto di Ortona ha una funzione importante e strategica per lo sviluppo dell'economia abruzzese ed in particolare per quella della provincia di Chieti; esso ha le caratteristiche, (circa 2 chilometri di banchina, fondali fino a 7 metri di profondita') per un futuro sviluppo e per diventare di fatto porto regionale e il piu' importante tra quelli da Ancona a Bari; nell'anno 1992 si e' registrata una consistente attivita': circa 2 mila sono state le navi in arrivo ed in partenza, un milione di tonnellate le merci sbarcate e circa 40 mila quelle imbarcate, 12 mila i passeggeri sbarcati e 13 mila quelli imbarcati, una consistente flotta peschereccia di circa 150 barche, ha avuto come punto di riferimento il porto di Ortona; le potenzialita' del porto di Ortona sono grandi, considerata anche l'ottima sua posizione per i collegamenti dell'Abruzzo e della stessa Roma con la Jugoslavia e l'Albania che negli anni futuri, speriamo, possano svilupparsi in maniera piu' massiccia; mancano alcune strutture collaterali importanti per fare in modo che il porto possa rispondere alle nuove esigenze; gli operatori economici, quelli commerciali, le compagnie di navigazione richiedono servizi migliori; devono essere potenziati i servizi di pilotaggio, ormeggio, carenaggio, come accelerati devono essere i lavori per la realizzazione della stazione marittima, affinche' possano essere garantiti tutti i servizi necessari e fondamentali per agevolare, facilitare, incentivare l'imbarco e lo sbarco dei passeggeri; l'ultimazione dei lavori per la realizzazione del cavalcavia e' urgente perche' esso e' essenziale per permettere a tutti i mezzi, soprattutto a quelli pesanti, di accedere al porto facilmente, cio' anche al fine di evitare disagi ed intralci ai cittadini del centro abitato e alle attivita' economiche e sociali in esso esercitate; mancano facili collegamenti con l'entroterra di Ortona, cio' soprattutto da quando e' stata dismessa la Ferrovia Sangritana, ne' vi e' un collegamento agevole con Lanciano e gli agglomerati industriali della Valle del Sangro da cui ogni giorno partono centinaia di tonnellate di merci; a ridosso del porto e' ubicata una zona industriale che ha una oggettiva e strategica importanza per il futuro dello stesso, in quanto in quest'area sono insediate o meglio potrebbero insediarsi tutte quelle aziende di servizio alle attivita' che nel porto si svolgono; l'area industriale di cui sopra e' in parte inutilizzata e/o male utilizzata, per fare solo due esempi vi sono aziende, che da anni hanno avuto l'assegnazione di grandi lotti di terreno, ma che non utilizzano al massimo delle possibilita' e altre aziende, che, realizzate negli anni passati, sono chiuse perche' fallite; molti imprenditori hanno avanzato richiesta alle autorita' competenti per avere assegnati lotti nell'area industriale ubicata nei paesi del porto, per fare investimenti nel settore dei servizi, della cantieristica, della carpenteria pesante, ecc; le richieste degli imprenditori non vengono accolte non solo perche' molte aree sono impegnate da aziende chiuse, come si diceva sopra, ma anche e soprattutto perche' gli amministratori del consorzio industriale e quelli dell'ente porto non si impegnano in questo senso; i sindacati piu' volte hanno posto questo problema agli amministratori comunali e a quelli del consorzio industriale; e' stato posto dalle forze politiche, da quelle sociali e dagli imprenditori anche il problema di fare al piu' presto una variante al piano regolatore del porto, cio', soprattutto, al fine di permettere la costruzione di un bacino di carenaggio che potrebbe permettere la costruzione e lo stazionamento di scafi di grosse dimensioni; vi e' una assoluta assenza del ruolo dell'amministrazione comunale che non ha nessun programma, ne' ha promosso alcuna iniziativa necessaria ad affrontare i problemi dello sviluppo di quest'area; l'Ente Porto non si e' dimostrato all'altezza del suo compito, che e' quello di agire in modo da assicurare un corretto e proficuo utilizzo delle aree nella zona industriale del porto per permettere alle aziende che operano nel comprensorio di insediarvisi; il consorzio industriale competente e l'Ente Porto sembrano non avere la volonta' e la determinazione necessarie di affrontare il problema della variante al piano regolatore del porto e dell'utilizzo razionale delle aree esistenti; il risultato di questa inattivita' e' paradossale, da un lato vi sono imprenditori che vogliono realizzare aziende, dall'altro vi sono aree disponibili, ma il porto continua a rimanere senza i servizi necessari, gli imprenditori non possono fare investimenti e i disoccupati non trovano lavoro (solo in Ortona circa 2.000 sono i disoccupati); nell'ambito di questo discorso va inquadrata anche la crisi dell'azienda Romiti che e' stata abbandonata a se stessa, non si conosce la posizione del titolare e soprattutto i lavoratori non sanno quale sara' il loro futuro; molto piu' complessa e' la posizione di un'altra azienda, insediata nell'area industriale del porto, la Micoperi; la Micoperi SpA e' una societa', che, nata nell'immediato dopoguerra, negli anni "ottanta dava lavoro a circa 100 dipendenti tra operai e amministrativi; oggi e' in amministrazione straordinaria gestita da un Commissario, con circa 40 dipendenti, (operai specializzati, meccanici, gruisti, saldatori, elettricisti e amministrativi); questa azienda ha un patrimonio di professionalita' e di attrezzature, che, se non intervengono scelte imprenditoriali tese a svilupparle, rischiano di essere totalmente annullate; la Micoperi e' proprietaria di una grossa nave, la "Micoperi 7000", che e' una delle poche al mondo che puo' fare grandi sollevamenti e con la quale e' possibile installare piattaforme petrolifere; essa e' costata centinaia di miliardi e sembra che sia stata proprio la costruzione di questa nave a mettere in difficolta' l'azienda; la Micoperi, che e' anche proprietaria di scafi, faceva manutenzione degli scafi propri e di quelli di altre aziende, faceva riparazioni di attrezzature per conto terzi e faceva noleggio ed equipaggiamento di attrezzature speciali, oggi e' in difficolta' il lavoro e' diminuito, si lavora solo per conto terzi, ma anche questo lavoro e' quasi nullo e quindi i dipendenti sono quasi tutti in cassa integrazione; la Micoperi ha affittato ad un prezzo di 3 miliardi l'anno la "Micoperi 7000" alla Saipem e alla stessa ditta ha affittato due altre navi la ex Micoperi 25 e la ex Micoperi 27 che la ditta Saipem ha ferma nel porto di Ortona -: se corrisponda al vero che la Saipem, quando la Micoperi era in difficolta', in un primo momento ha garantito per tale impresa e poi non ha voluto piu'; se corrisponda al vero il fatto che la Micoperi Spa prendeva a nolo dalla Micoperi off/shore i mezzi senza attrezzature, e provvedeva ad attrezzarli per renderli operativi e poi li riconsegnava alla Micoperi off/shore; se sia vero che il commissario della Micoperi ha chiesto il rinnovo della concessione demaniale e se si' per quale fine; se sia vero che l'attuale gestione della Micoperi ha intenzione di vendere l'azienda e sta aspettando che tutto il personale si autolicenzi; se sia vero che sono stati fatti interventi a favore della Micoperi Spa, con la cosiddetta legge Prodi, nei primi anni novanta; se non ritengano ognuno per la propria competenza di intervenire affinche': a) l'Ufficio Circondariale Marittimo di Ortona sia trasformato in capitaneria di porto; b) il porto di Ortona sia fornito di tutti i servizi, le strutture e i collegamenti viari necessari perche' possa svilupparsi cosi' come e' utile ed opportuno; c) gli enti preposti, (comune, Consorzio, Comitato Porto), assolvano con rapidita' a quelli che sono i loro compiti istituzionali e le aziende che lo vogliono possano insediarsi senza difficolta' nell'area industriale adiacente il porto; d) siano chiariti quali rapporti vi sono tra la Saipem e la Micoperi Spa ed in particolare se corrisponde a verita' il fatto che la Micoperi ha dato in affitto alla Saipem la nave "Micoperi 7000" ad un prezzo basso e a sua volta la Saipem ha preso in affitto dalla Micoperi ad un costo basso altre navi che non usa e tiene ferme nel porto; e) la Saipem acquisisca definitivamente la Micoperi e i dipendenti della stessa possano continuare a lavorare in Ortona; f) i dipendenti della Micoperi e quelli della Romiti non siano licenziati. (4-12124)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/12124 presentata da STANISCIA ANGELO (PARTITO DEMOCRATICO DELLA SINISTRA) in data 19930316 
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 
MELILLA GENEROSO (PARTITO DEMOCRATICO DELLA SINISTRA) 
DI PIETRO GIOVANNI (PARTITO DEMOCRATICO DELLA SINISTRA) 
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4/12124 
STANISCIA ANGELO (PARTITO DEMOCRATICO DELLA SINISTRA) 

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