INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11845 presentata da MASSIDDA PIERGIORGIO (FORZA ITALIA) in data 19970717

http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic4_11845_13 an entity of type: aic

Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro dell'ambiente. - Per sapere - premesso che: in data 11 ottobre 1993 la ditta Promisa, con sede legale in Quartu Sant'Elena (Cagliari), ha inoltrato alla regione autonoma della Sardegna - Assessorato alla difesa dell'ambiente (prot. n. 43640 del 12 ottobre 1993) e al comune di Ussana (Cagliari), una richiesta per la realizzazione di una discarica di tipologia 2B integrata, e in data 29 marzo 1995 (prot. n. 13983 del 3 aprile 1995) per la realizzazione di una discarica di 1^ categoria, in localita' "Francischettu" nel territorio comunale di Ussana, proponendo le seguenti volumetrie: 1.300.000 metri cubi per i rifiuti solidi industriali; 370.000 metri cubi per i rifiuti solidi urbani con una durata di esercizio 6 anni; il 12 giugno 1995 il "Comitato tecnico regionale per l'individuazione delle aree idonee alla realizzazione di impianti di smaltimento dei rifiuti", istituito con decreto dell'assessore della difesa dell'ambiente n. 375 del 29 aprile 1988, presieduto dall'allora assessore, dottoressa Maria Ausilia Fadda, ha formulato parere favorevole per le aree indicate, prescrivendo per la discarica di tipologia 2B una riduzione della volumetria a 400.000 metri cubi, in quanto ritenuta maggiormente adeguata alla produzione del bacino di utenza; al fine di evitare che il problema restasse circoscritto al solo territorio di Ussana, e' stata concordata una riunione congiunta dei consigli comunali con le amministrazioni limitrofe di Sestu e Monastir; nella riunione svoltasi il 10 dicembre 1996, le tre assemblee civiche hanno concordato e approvato all'unanimita' un documento contrario alla realizzazione della discarica; il consiglio comunale di Ussana, con delibera n. 71 del 19 dicembre 1996, ha respinto il progetto. Successivamente lo stesso provvedimento e' stato adottato dai comuni di Sestu e Monastir; le popolazioni interessate hanno promosso comitati spontanei contro la realizzazione della discarica, raccogliendo con una petizione popolare oltre settemila firme che, in data 2 giugno 1997, sono state consegnate al Presidente della regione, onorevole Federico Palomba, e agli assessori all'ambiente, pubblica istruzione e agricoltura; contemporaneamente numerosi cittadini hanno investito del problema la prefettura di Cagliari. Il capo di gabinetto del prefetto, dottor Bruno Corda, in data 21 maggio 1997 (prot. n. 9700583/20.2/Gab) ha chiesto all'amministrazione di Ussana di "fornire cortesi notizie in ordine alla realizzazione di una discarica rifiuti" da ubicare nel territorio comunale; nella risposta, inviata alla prefettura in data 9 giugno 1997, il sindaco di Ussana, signor Efisio Ignazio Marras, ha dichiarato: "Non escludo, in caso di autorizzazione alla realizzazione della discarica, come ultimo atto, di rispetto della volonta' popolare, di rassegnare le dimissioni dalla carica di sindaco del comune di Ussana"; nei giorni seguenti, quasi quotidianamente, le amministrazioni comunali di Ussana, Sestu e Monastir, hanno inviato alla stampa e agli organismi competenti, prese di posizione ed iniziative di protesta contro la realizzazione dei due moduli della discarica autorizzata dalla regione sarda; il progetto prevede l'utilizzo di una cava d'argilla abbandonata, ubicata al confine fra i comuni di Ussana e Monastir, la cui capacita' sarebbe notevolmente inferiore alle quantita' di stoccaggio previste, imponendo la ripresa dell'attivita' estrattiva senza prevedere il settore di mercato ed i costi ai quali debba essere commercializzato il materiale estratto; con nota n. 33311 del 1^ agosto 1995 l'assessore regionale alla difesa dell'ambiente ha ufficializzato quale referente unico per il conferimento dei rifiuti solidi urbani nel bacino n. 1 di Cagliari, che comprende anche il comune di Ussana, l'impianto di incenerimento del Consorzio per l'Area di Sviluppo Industriale di Cagliari (Casic); nello stesso bacino risultano operanti due discariche, ubicate nei comuni di Serdiana e Sarroch, che potrebbero essere utilizzate da supporto all'inceneritore per il conferimento dei residui speciali della combustione; il piano regionale per lo smaltimento dei rifiuti, per lo stesso bacino n. 1 di Cagliari, adottato con provvedimento n. 34/160 del 21 ottobre 1992, non ha previsto la realizzazione di discariche nel territorio di Ussana; la stessa amministrazione comunale, all'unanimita', ha esplicitamente espresso parere negativo alla realizzazione della discarica in localita' "Francischettu"; il sito individuato ricade in una zona urbanistica di categoria "E" (Agricola), distante circa milleseicento metri dal tessuto urbano del comune di Ussana e in zona urbanistica "H" (salvaguardia ambientale) del comune di Monastir, distante millequattrocento metri dalle prime abitazioni civili; contigue all'area prescelta per la discarica sono ubicate un'azienda agricola e di allevamento e, a meno di duemila metri, un'azienda per l'allevamento sperimentale dell'istituto zootecnico caseario sardo. La discarica, inoltre, e' adiacente ad una zona nella quale l'amministrazione di Monastir ha realizzato ingenti investimenti di rimboschimento. Stanti questi dati, l'ubicazione della discarica risulterebbe in totale contrasto con gli articoli 216 e 217 del regio decreto n. 1265 del 1934 che prevedono una distanza di almeno duemila metri fra la discarica e gli insediamenti abitativi; a circa tremilacinquecento metri dal sito individuato per la discarica, nel comune di Sestu, sorge la zona "San Gemiliano", posta sotto tutela ambientale, frequentatissima localita' di attrazione turistica e di grande devozione religiosa, sulla quale l'amministrazione di Sestu sta predisponendo investimenti di salvaguardia delle tradizioni e della cultura locale; la discarica dovrebbe sorgere, inoltre, in una localita' che grava sul bacino scolante del Rio Flumineddu il quale, a sua volta, confluisce nel Rio Mannu, torrente sul quale gravita l'operante discarica della "Ecoserdiana", condizionando il centro abitato di Ussana sul quale graverebbero due bacini idrici ad altissimo rischio ecologico; nel progetto di realizzazione della discarica non e' previsto il recupero del degrado ambientale provocato dallo sfruttamento incontrollato delle risorse locali, aggravando le problematiche che si determinerebbero da nuovi e maggiori depauperamenti e deturpamenti del territorio; il sito risulterebbe completamente fuori dagli schemi programmatici finora adottati e non farebbe capo al referente unico indicato dall'amministrazione regionale sarda -: se siano a conoscenza dei fatti; quali iniziative intendano adottare allo scopo di verificare se sul territorio in oggetto siano state effettuate approfondite analisi e valutazioni di impatto ambientale, le cui risultanze consentano - a termine di legge - la realizzazione di quanto all'oggetto; quali iniziative urgenti intendano adottare per verificare il rispetto della normativa vigente e l'accertamento di eventuali abusi sulla materia; quali provvedimenti urgenti intendano adottare a tutela del territorio e delle comunita' interessate dal provvedimento, in attesa che quanto richiesto dall'interrogante ai punti precedenti possa trovare compimento. (4-11845)
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