. "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11844 presentata da MARENCO FRANCESCO (ALLEANZA NAZIONALE) in data 19950710" . "Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri dell'interno, della difesa, degli affari esteri e di grazia e giustizia. - Per sapere - premesso che: dai resoconti che appaiono sulla stampa emerge come un numero sempre maggiore - quando ormai non gia' preponderante - di episodi delinquenziali vengono attuati da criminali extracomunitari, in molti casi gia' fermati per controlli dalle Forze dell'Ordine e risultati senza essere in possesso di un regolare permesso di soggiorno, ne' la dimostrazione di poter provvedere con mezzi leciti al proprio mantenimento; per un altro aspetto, la presenza di individui non soggetti ad alcun controllo ha comportato altresi' una ricomparsa di malattie da tempo non piu' riscontrate nel Paese, con serie conseguenze per la sanita' pubblica, sia in termini di sicurezza sociale che di costi economici; e' umanamente impensabile che i cittadini italiani continuino a tollerare delinquenti - in questi casi extracomunitari - che: 1) svolgono attivita' di spaccio di sostanze stupefacenti ormai apertamente; 2) rubano; 3) molestano donne e anziani e, in genere, chi e' piu' debole e non si puo' difendere; 4) con le loro azioni delinquenziali rendono impercorribili sempre piu' numerose zone delle nostre citta', senza che vi siano interventi - legislativi e, di conseguenza, di repressione - in grado di fermare l'espandersi del fenomeno; 5) forti della loro impunita', assumono atteggiamenti provocatori ed arroganti; l'azione dei Centri che operano - con rimarchevole solidarieta' umana - in aiuto dei cittadini extracomunitari presenti in Italia - ad esempio le CARITAS provinciali - per non fungere oggettivamente da supporto logistico e da riparo a singoli o a gruppi organizzati di delinquenti, debbono introdurre necessarie distinzioni tra chi e' in possesso di regolare permesso di soggiorno e chi no, e, di conseguenza, tra chi vuole veramente inserirsi attraverso un lavoro onesto o chi, invece, concepisce il proprio soggiorno in Italia come un vero e proprio \"sacco\" da porre in atto a spese della popolazione italiana; purtroppo, invece, da parte dei gestori di tali Centri di aiuto non pare sia considerata alcuna distinzione nell'erogazione dei propri servizi - di asilo notturno, di refezione, di ambulatorio - tra la presenza illegale o legale in Italia degli extracomunitari; come ha notato il dottor Daniele Giocondi, Comandante della Polizia Stradale di Savona (La Stampa, ed. di Savona, 24/05/1995, p. 37), le forme delinquenziali attuate da extracomunitari si ampliano di giorno in giorno, qualitativamente e quantitativamente e dalle forme tradizionali - dello spaccio di sostanze stupefacenti, di controllo della prostituzione africana, degli ingressi illegali in Italia, di furto e ricettazione - si e' passati ad attivita' ed organizzazioni complesse come quelle che si occupano del traffico con il Nord Africa di autoveicoli rubati, via terra, attraverso la Francia e la Spagna, passando da Ventimiglia e per l'Autostrada dei Fiori; nel Maggio scorso si e' avuto l'ennesimo intercettamento - al quale e' seguito uno scontro a fuoco con un'autopattuglia della Polstrada - di alcuni extracomunitari che facevano da \"apripista\" ad un convoglio di auto rubate; la facilita' poi - rispetto agli esami italiani - con la quale i paesi nordafricani concedono le patenti di guida - che vengono, per una legislazione inadeguata, convertite in patenti italiane - comporta anche dei gravi rischi - statisticamente rilevati - in termini di sicurezza della circolazione stradale; i cittadini extracomunitari sono chiamati in Italia spesso da vere e proprie truffe ordite da loro connazionali, truffe fundate su irrealistiche promesse di un inserimento lavorativo legale, che, nella realta', non puo' essere garantito nemmeno negli impieghi piu' umili e meno retribuiti; a seguito di queste truffe gli extracomunitari investono, per giungere in Italia, tutti i loro risparmi e, arrivati nel nostro Paese, spesso non hanno nemmeno piu' i soldi e la forza per tornare a casa, prestandosi a qualsiasi attivita' per rimanere - spesso \"ipnotizzati\" dal lusso e dalle pseudo-opportunita' occidentali - anche illegalmente; chi lavora onestamente viene, nella maggior parte dei casi, sfruttato con il \"lavoro nero\" nelle aziende agricole ed in quelle edili; tra gli stessi cittadini extracomunitari vi e' chi - comprendendo il rischio di una generalizzazione - auspica un intervento legislativo e repressivo adeguato per garantire la punizione e l'espulsione di chi delinque, come premessa imprescindibile per la piena tutela dei diritti di chi in Italia vive e lavora onestamente; tale situazione, essendo insopportabile per la cittadinanza, comporta il grave rischio dell'insorgenza di sentimenti razzisti ed il desiderio di sostituire una Giustizia privata a quella pubblica, inadeguata ed insoddisfucente; di questo passo si giunge frequentemente nella mentalita' del cittadino medio ad ipotizzare un impulsivo ricorso all'autodifesa o addirittura a supporre l'organizzazione di pattuglie volontarie per il controllo della sicurezza sul territorio; questi sentimenti - peraltro umanamente comprensibili - rappresentano il primo passo verso l'abbandono dello Stato di Diritto e per un ritorno ad una societa' ad organizzazione tribale; dagli stessi sentimenti, nel contempo, promanano mentalita' e, di conseguenza, comportamenti antisolidaristici che vanno a discapito di coloro che si sono insediati con capacita', serenita' e rispetto nel contesto sociale italiano; proprio per evitare che il clima si esasperi e la situazione peggiori sino a sfociare in episodi di intolleranza e di razzismo - che, viste le dimensioni del fenomeno, rischiano di divenire generalizzati - sono necessari interventi immediati per punire ed allontanare coloro i quali pretendono di stare al di sopra della legge; posto come naturale il principio che tra i doveri primari delle autorita' preposte alla tutela dell'ordine pubblico vi sia la salvaguardia dell'incolumita', della proprieta' e della sicurezza dei cittadini, va sottolineato come la loro inefficacia sia prevalentemente imputabile non tanto alla carenza numerica delle forze disponibili, quanto a norme legislative demagogiche ed inadeguate; cio' nonostante appare anche come necessita' indifferibile quella di incrementare la presenza e l'attivita' della Forza Pubblica al fine di scoraggiare, impedire e punire l'esercizio delle attivita' delinquenziali nelle zone italiane a piu' alta frequenza - e talora si parla di vera e propria occupazione - di extracomunitari; la carenza di efficaci strumenti legislativi per combattere la delinquenza extracomunitaria, comporta, tra l'altro, la loro pressoche' immediata scarcerazione, verificandosi la situazione - specie nei centri minori - di appartenenti alle Forze dell'Ordine - ci riferiamo, in particolare ad episodi accaduti in Albenga (SV) - derisi e minacciati, insieme ai loro famigliari, costringendo, specie questi ultimi a non poter circolare per la citta' senza mettere a repentaglio la loro incolumita'; le posizioni critiche verso la legislazione vigente si moltiplicano anche tra coloro che, nel campo della vivibilita', della tutela dell'ordine pubblico e del livello di civilta', ricoprono direttamente incarichi importanti nell'Amministrazione delle Stato; il Vice Prefetto Vicario di Savona dottor Sergio Grandesso (La Stampa, come sopra), ha recentemente evidenziato non solo la mancanza legislativa - che determina il sopraggiungere sproporzionato di cittadini extracomunitari e, di conseguenza, l'impossibilita' di garantire sia i diritti degli italiani che degli stranieri - ma come dalla mancanza legislativa derivi praticamente l'impossibilita' amministrativa - per gli operatori delle Forze dell'Ordine - di applicare leggi che sono irrealistiche - in quanto il legislatore non ha contemplato la pur banale valutazione della possibilita' o meno della loro applicazione - anche aumentando l'intervento delle Forze dell'Ordine, come pure e' stato predisposto nell'albenganese con la integrazione, in funzione di ordine pubblico, di organici dei baschi verdi della Guardia di Finanza; allo stesso modo, il Vice Questore Vicario di Savona, dottor Luigi Lanza (La Stampa, come sopra), ha sottolineato la netta connessione tra carenze legislative e difficolta' d'intervento degli operatori della legge; i dati statistici dimostrano che i reati compiuti e i provvedimenti presi nei confronti di extracomunitari sono anche nella provincia di Savona nettamente in aumento: nel 1994 ci sono stati 400 decreti di espulsione, 291 denunce a piede libero, 8 accompagnamenti alla frontiera, 30 arresti in base all'articolo 7 bis della cosiddettii \"legge Martelli\" (legge n. 39 del 28/2/1990 e precedente D.L. n. 416 del 30/12/1989), 168 arresti per reati vari; solo nei primi mesi del 1995 l'attivita' svolta dalle Forze di Polizia ha gia' compreso 203 decreti di espulsione, 3 accompagnamenti alla frontiera, 19 arresti in base all'articolo 7 bis della \"legge Martelli\", 22 arresti per reati vari e 54 denunce a piede libero; il dottor Lanza evidenzia (La Stampa, ediz. di Savona, 24/5/1995, p. 37) l'attuale inapplicabilita' dell'articolo 7 bis della \"legge Martelli\" - l'articolo che permetteva l'arresto degli extracomunitari che non rispettavano il decreto di espulsione - e come sia possibile per gli extracomunitari ottenere l'annullamento delle decisioni del Questore con un ricorso al Tribunale amministrativo regionale; da notarsi come per i cittadini italiani questo garantismo non esista e il T.A.R. non annulli le decisioni dell'Autorita' competente; appare chiaro come si tratti di una carenza o indeguatezza legislativa: come, nello specifico quella che riguarda l'identificazione dei cittadini extracomunitari e porta coloro che delinquono o che sono immigrati illegalmente a gettare i loro passaporti, perche' cosi', non sapendosi di che nazionalita' sono, non possono essere rimpatriati; a questo fine il dottor Lanza propone un'azione diplomatica - ma parrebbe da intendersi un'iniziativa legislativa internazionale o nazionale - che porti a considerare valida, ai fini dell'espulsione, la autocertificazione; ad avvertire la forte insufficienza della normativa vigente per fronteggiare l'immigrazione clandestina e' intervenuto anche il Procuratore Capo della Repubblica di Savona, dottor Renato Acquarone, che ha affermato (Il Giornale, 23 Maggio 1995, ediz. della Liguria, p. 35): \"Credo che siano necessarie leggi piu' severe per poter allontanare effettivamente chi nel nostro Paese vive irregolarmente senza un'attivita' fissa ed il piu' delle volte commette reati quali lo spaccio di droga e i furti\"; ad esprimere parimenti riserve sulla legislazione vigente anche i rappresentanti delle associazioni di categoria, quali ad esempio il presidente provinciale di Savona dei gestori di pubblici esercizi, Pasquale Balzola, che circa l'esplosiva situazione dell'albenganese, ha affermato (La Stampa, ediz. di Savona, 09/03/1995): \"Gran parte del problema di Albenga e' dovuto proprio alle carenze legislative e non a mancanza di impegno delle Forze dell'Ordine\"; in Liguria presentano un altissimo livello di criticita' e di pericolosita' sociale, a causa del fenomeno della massiccia immigrazione, due realta' territoriali: Genova - e in particolare il suo grande Centro Storico, il piu' vasto d'Europa - e, nella provincia di Savona, la zona di Albenga (citta' e comuni limitrofi); nell'albenganese in particolare, con l'imminenza del periodo estivo, gli operatori turistici si sono mobilitati, attraverso la pubblica informazione, i mass media, per sensibilizzare le autorita' pubbliche circa i danni che sono stati previsti per l'economia turistica savonese; risulta infatti che gli operatori turistici stranieri - i \"tour operator\" internazionali - allarmati per le notizie quotidianamente riportate sugli organi di informazione, hanno gia' deviato per altre destinazioni flussi turistici la cui mancanza comportera' per l'economia locale un ulteriore impoverimento, sia per l'immediato che per il futuro; i traffici commerciali indotti dalla presenza turistica vengono ridotti in proporzione, determinando percio' anche la reazione degli operatori del commercio, i quali, attraverso le proprie organizzazioni di categoria - tra le quali l'ASCOM-CONFCOMMERCIO e la Unione Commercianti Centro Storico di Albenga - hanno elaborato un documento in cui - oltre a chiedere il potenziamento delle Forze dell'Ordine e l'adeguamento legislativo - hanno cosi' tratteggiato una situazione che appare assolutamente intollerabile: 1) \"E' quotidiano ormai l'elenco di furti, scippi, molestie e soprusi. Cosi' come e' quotidiano il rimpallo di responsabilita'. Ad Albenga la situazione e' giunta ai limiti estremi: e' in pericolo l'ordine pubblico e si rischiano reazioni pericolose come quelle in passato avvenute a Genova\" (con cio' riferendosi a veri e propri tumulti popolari spontanei contro la delinquenza extracomunitaria); 2) \"Albenga non e' mai stata e non e' tuttora una citta' razzista, ma gli albenganesi non possono continuare a subire passivamente la presenza, sempre piu' sfacciata ed arrogante, di delinquenti, spacciatori, tossicodipendenti, extracomunitari pericolosi ed incivili\"; inoltre, le associazioni degli operatori economici si chiedono - ed e' un quesito indubbiamente interessante - perche' non accadano le stesse cose ad Alassio o Laigueglia e in gran parte della riviera; le analisi sulla progressiva degenerazione della situazione nell'albenganese in merito alla presenza extracomunitaria, pongono alla sua origine un'atteggiamento improvvido, demagogico, falsamente solidaristico dell'attuale Sindaco progressista di Albenga Angelo Viveri, che ora cerca di far ricadere tali sue pesanti responsabilita' sulle Forze dell'Ordine conscio che la reazione popolare finirebbe per travolgerlo anche in termini elettorali; riassumendo i fatti salienti: 1) nell'estate del 1994 nel Centro Storico di Genova avvenivano dei disordini causati da comportamenti delinquenziali di cittadini extracomunitari, i quali, per evitare l'espulsione dall'Italia si allontanavano dal capoluogo ligure, riversandosi soprattutto nel ponente savonese; 2) nel ponente savonese, il Sindaco di Alassio, per arginare il flusso, vietava ai treni regionali di fermarsi nella citta' da egli amministrata e ai pochi venditori abusivi extracomunitari che vi transitavano faceva sequestrare la merce dalla Forza Pubblica, che provvedeva altresi' ad allontanarli; 3) nella stampa regionale veniva dato ampio spazio al problema e in controtendenza rispetto al Sindaco di Alassio risuonavano le dichiarazioni del Sindaco di Albenga, Angelo VIVERI, il quale, criticando il comportamento del Sindaco di Alassio, dichiarava che ad Albenga potevano fermarsi tutti i treni; 4) queste affermazioni apparivano altresi' come un invito e come un lasciapassare e in pochissimo tempo Albenga - la passeggiata a mare, il viale e il Centro Storico - fu invasa dai venditori abusivi extracomunitari, con le loro mercanzie e con il loro mercato, quello in primo piano - semplicemente abusivo - e quello in secondo piano, delinquenziale; 5) sempre piu' massicciamente - con la recessione economica e dunque con la sempre maggiore indisponibilita' della popolazione ad acquistare una mercanzia scadente, e percio' con l'insorgere per i venditori abusivi del problema della sopravvivenza - gli extracomunitari sono stati \"costretti\" a divenire strumento della criminalita' organizzata, attuando furti e lo spaccio di droga; 6) la zona di Albenga maggiormente colpita e' il Centro Storico che e' diventato di fatto \"zona vietata\" per gli albenganesi; 7) divenuta la situazione incandescente, il Sindaco Viveri, causa originaria di tutto cio', cosciente della gravissima situazione venutasi a determinare, vedendo cadere i consensi della popolazione che ricorda come lui \"antirazzista\" aiutava questi \"poveri diavoli bisognosi\", alle accuse della cittadinanza ha pensato bene di trovare un capro espiatorio ed addossare la responsabilita' al Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Albenga, Cap. Giacomo Barone che, pur con organici insufficienti e con gli strumenti legislativi gravemente carenti, come sopra meglio visto, espleta con serieta' il proprio lavoro; 8) allo stesso Comandante - dopo un pubblico attacco di Viveri, durante una riunione in Prefettura (07/03/1995), dove ne chiedeva la sostituzione, innanzi al Prefetto e ai Comandanti provinciali dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, della Polizia di Stato, ai rappresentanti delle associazioni economiche e commerciali - sono pervenute numerose attestazioni di stima da parte di Sindaci dell'albenganese e dei rappresentanti locali delle associazioni di operatori del commercio; 9) in tutta risposta Viveri suggeriva la sostituzione degli stessi rappresentanti delle associazioni dei commercianti (ASCOM e FIPE); 10) sperando di ottenere maggiori consensi e per riproporre contrapposizioni operative gia' osservate, ha proposto l'integrazione dell'attivita' dei Carabinieri con la costituzione di un Commissariato di Polizia, facendo balenare alla memoria la recente tecnica usata dai progressisti - nelle persone di Leoluca Orlando e del Sindaco Mele - nel comune di mafia di Terrasini (PA), culminata con il suicidio del Comandante della locale Stazione dei Carabinieri -: cosa intenda fare il Governo al fine di: 1) coordinare quanto di competenza delle Autorita' civili e militari, nonche' dei rappresentanti dei cittadini eletti presso i Consigli comunali, provinciali, regionali ed al Parlamento, affinche' - con l'ausilio di un collegamento pratico - si impegnino ad operare concretamente ed efficacemente alla realizzazione di quanto nelle loro rispettive possibilita' e responsabilita' al fine di porre rimedio alla presente situazione di degrado nella civile convivenza; 2) svolgere un'opera di promozione e di collegamento tra i Parlamentari affinche' si adoperino per la revisione in senso restrittivo della cosiddetta \"legge Martelli\", per l'introduzione di severe limitazioni e per il riconoscimento agli organi di Pubblica Sicurezza di maggiori poteri, per l'individuazione anagrafica e personale dei soggetti extracomunitari fermati ed il loro rinvio immediato e definitivo ai paesi d'origine; 3) valutare le proposte formulate dall'ASCOM-CONFCOMMERCIO albenganese, insieme all'Unione Commercianti Centro Storico, al Comitato Ingauno Categorie Economiche e ad altri Comitati, ed in particolare: a) l'emanazione immediata di una legge che permetta di risolvere definitivamente i problemi collegati all'immigrazione clandestina ed indiscriminata; b) un adeguato, continuo, pressante controllo da parte delle Forze dell'Ordine; c) la sostituzione dei responsabili delle Forze dell'Ordine nel caso dimostrino un'atteggiamento di tolleranza verso i fenomeni delinquenziali collegati ad una immigrazione indiscriminata; d) l'espulsione da Albenga e dai comuni del comprensorio albenganese di tutti coloro che, a qualsiasi razza appartengano, non sono in grado di dimostrare dove vivono e, soprattutto, con quali mezzi; e) la persecuzione a termini di legge di coloro che nell'albenganese ospitano in maniera clandestina - frequentemente speculandovi sopra ingenti somme - cittadini extracomunitari; f) un controllo a tappeto da parte dell'Ispettorato del Lavoro delle aziende del comprensorio, individuando e sanzionando quelle che utilizzano manodopera clandestina; g) il controllo serrato dei pubblici esercizi frequentati abitualmente da pregiudicati, prostitute e persone colpite da foglio di via obbligatorio; h) una ordinanza sindacale di chiusura per gravi motivi di ordine pubblico del cosiddetto \"Centro Islamico\" di Albenga, in Piazza San Francesco, il quale ha perso la sua iniziale valenza religiosa e culturale per divenire quello che e' oggi, ossia il principale punto di riferimento di malavitosi, spacciatori, tossicodipendenti, ubriachi, immigrati clandestini; i) la chiusura, per motivi analoghi, del dormitorio di Piazza Fraudero; l) la sensibilizzazione del Vescovo di Albenga e della CARITAS diocesana affinche' capiscano che la solidarieta' non puo' essere praticata a danno dei residenti onesti e che determinati loro atteggiamenti e comportamenti provocano e alimentano - oltre a sentimenti anticattolici - la tensione razziale, anziche' riduria. (4-11844)" . . "MARENCO FRANCESCO (ALLEANZA NAZIONALE)" . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11844 presentata da MARENCO FRANCESCO (ALLEANZA NAZIONALE) in data 19950710"^^ . "2014-05-14T19:45:26Z"^^ . . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA" . "4/11844" . . . . "19950710-" . . . "0"^^ . .