_:Bf0bda284895ceeeb4c8cc43de08d18f6 "Atto Camera Risposta scritta pubblicata lunedi' 12 settembre 2011 nell'allegato B della seduta n. 516 All'Interrogazione 4-11631\n presentata da ANTONIO DI PIETRO Risposta. - In merito alla sottrazione di capitali pensionistici da parte del Direttore dell'Ufficio Inca/Cgil di Zurigo a danno di molti pensionati italiani del Canton Zurigo, richiamato nell'interrogazione in esame, si rappresenta quanto segue. Il signor Antonio Giacchetta, Direttore dell'Ufficio Inca/Cgil di Zurigo fino al gennaio 2009, e' indagato per truffa ai danni di circa 60 connazionali pensionati ed e' stato detenuto in Svizzera dal luglio 2009 all'aprile 2010. Dagli atti risulta che fra il 2002 ed il 2009 il signor Giacchetta avrebbe fatto depositare su propri conti correnti dei capitali accumulati da connazionali a fini pensionistici, falsificando documenti, firme ed anche timbri consolari. L'ammontare della truffa si aggirerebbe sugli 8 milioni di franchi svizzeri (l'allora controvalore di circa 5 milioni di euro). Nell'agosto 2008, il connazionale Giannelli - informato dalla propria Cassa mutua - bloccava il versamento dei propri fondi disposto fraudolentemente dal signor Giacchetta e denunciava l'accaduto al Consolato generale di Zurigo. Dopo aver esperito i necessari controlli interni ed essere riuscito in ottobre a indurre il signor Giacchetta ad ammettere per iscritto di aver falsificato le firme, il Console generale pro tempore ha segnalato la vicenda alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, informandone altresi' il Ministero degli affari esteri, che a sua volta ha interessato il Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Il 18 gennaio 2009, l'Inca - sulla base delle proprie verifiche - ha licenziato il signor Giacchetta, denunciandolo poi alla Magistratura elvetica, che era gia' stata investita del caso da alcuni pensionati. Nell'aprile 2009 la Magistratura svizzera ha provveduto al blocco dei conti del signor Giacchetta, con la conseguente interruzione dei versamenti ai pensionati. Nel settembre 2009, si e' costituito il Cdf - Comitato difesa famiglie, presieduto dal dottor Marco Tommasini, che raggruppa circa due terzi della sessantina di connazionali coinvolti. La maggior parte degli interessati risiede nella circoscrizione del Consolato generale di Zurigo, una decina in quella dell'Agenzia consolare di Wettingen che dipende dal Consolato di Basilea, il quale conta a sua volta due casi. I connazionali restanti sono rimpatriati oppure non hanno ritenuto di aderire al Cdf. Nel gennaio 2011 la Procura di Roma ha chiesto l'archiviazione - per difetto di giurisdizione - del procedimento penale aperto su denuncia del Consolato generale. Il Cdf nel febbraio 2011 ha reiterato la denuncia presso la Procura di Roma. Nel tempo, per il cosiddetto «caso Giacchetta» il Ministero degli affari esteri ha appositamente erogato i seguenti finanziamenti integrativi: 27.000,00 euro nel 2009 al Consolato generale di Zurigo (per i gravi casi di difficolta' economica cagionati dalla vicenda); 29.800,00 euro nel 2010 al Consolato generale di Zurigo e 14.200,00 euro al Consolato di Basilea, per un totale di 44.000,00 euro (da impiegare per le spese legali iniziali dei connazionali interessati che versano in condizioni di indigenza). Il 19 aprile 2011 il Consolato generale di Zurigo ha trasmesso al Ministero degli affari esteri un'istanza del Cdf per un finanziamento integrativo di 150.470,22 euro, quale cauzione per 18 ricorrenti in una causa da essi intentata in Svizzera contro l'Inca/Cgil. Il 27 aprile 2011 il Ministero degli affari esteri ha respinto tale richiesta in base alla normativa (in particolare, la circolare ministeriale numero 6 del 2001) ed in linea con le argomentazioni del Console generale a Zurigo, secondo cui l'ordinamento elvetico offre agli interessati lo strumento del «gratuito patrocinio» (che risulterebbe essere stato accordato dalla Magistratura svizzera). Analogamente a quanto accade per i cittadini residenti all'estero che si trovano in condizioni di indigenza, anche per alcuni connazionali coinvolti nella vicenda si e' provveduto ad erogare sussidi ordinari per indigenza. Si fa presente, infine, che la Magistratura elvetica sta proseguendo le indagini e, allo stato attuale, non ha ancora formalizzato il rinvio a giudizio del signor Giacchetta. È opportuno precisare che l'attivita' di vigilanza posta in essere dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali ai sensi dell'articolo 15 della legge numero 152 del 2001 e' finalizzata all'accertamento - secondo i criteri dettati dal decreto ministeriale numero 193 del 2008 - dell'organizzazione del patronato e dell'attivita' statisticabile utile alla ripartizione del Fondo patronati. Non rientra, pertanto, nei compiti degli ispettori il controllo dei puntuali adempimenti d'ufficio dei coordinatori nazionali dei patronati che, come noto, non sono di nomina ministeriale. Nella fattispecie si tratta, peraltro, di figure non istituzionalizzate della cui professionalita' il patronato e' assolutamente libero - nella sua autonomia decisionale - di avvalersi o meno. Occorre inoltre sottolineare che l'attivita' posta in essere dal signor Antonio Giacchetta esula dall'attivita' di patronato, che in nessun caso prevede il trasferimento del patrimonio del lavoratore/pensionato in un conto corrente ai fini dell'erogazione di una rendita. Pertanto, come era logico attendersi, negli archivi controllati nel corso dell'ispezione cui e' stata oggetto la sede Inca di Zurigo nel 2009, non sono risultate statisticate le pratiche relative ai raggiri posti in essere a danno dei pensionati di Zurigo. Al riguardo si segnala inoltre che l'Inca opera al di fuori del territorio nazionale tramite convenzioni con associazioni locali, nello specifico l'Inca Svizzera che, da quanto risulta, e' iscritta dal procuratore nell'inchiesta come parte lesa. Si ritiene tuttavia che per avere un quadro esaustivo dell'intera vicenda e delle responsabilita' connesse, anche ai fini di eventuali iniziative della scrivente, sia necessario attendere gli esiti dell'indagine giudiziaria condotta dalla magistratura elvetica. Il Sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali: Luca Bellotti." . _:Bf0bda284895ceeeb4c8cc43de08d18f6 "20110912" . _:Bf0bda284895ceeeb4c8cc43de08d18f6 "SOTTOSEGRETARIO DI STATO LAVORO E POLITICHE SOCIALI" . _:Bf0bda284895ceeeb4c8cc43de08d18f6 . _:Bf0bda284895ceeeb4c8cc43de08d18f6 . . "20110418-20110912" . . _:Bf0bda284895ceeeb4c8cc43de08d18f6 . . . "2014-05-15T01:04:18Z"^^ . "Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-11631 presentata da ANTONIO DI PIETRO lunedi' 18 aprile 2011, seduta n.465 DI PIETRO. - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che: si e' appreso che vi e' stata sottrazione di capitali pensionistici da parte del patronato INCA/CGIL a danno di molti pensionati italiani del Canton Zurigo; il lavoratore/pensionato si rivolgeva al patronato INCA/CGIL conferendo a quest'ultimo patrocinio; mediante il patrocinio conferito, il responsabile del patronato prendeva indebitamente contatto con gli enti pensionistici; il contatto consisteva in richieste di trasferimento del patrimonio del lavoratore pensionato in un conto corrente intestato all'INCA/CGIL medesima. Le firme sulla documentazione per il trasferimento sono state poste senza l'approvazione degli assistiti o addirittura falsificate e poi validate con il timbro del consolato generale italiano di Zurigo; da questo conto erano addebitate le somme mensili, corrispondenti alla rendita pensionistica dovuta al pensionato, con il risultato che l'INCA di fatto si sostituiva alla cassa pensionistica; il pensionato, non essendo informato correttamente, credeva certa l'origine della rendita, nella convinzione che quest'ultima provenisse dal fondo assicurativo; il 21 luglio del 2008 un pensionato propone una denuncia direttamente al consolato per non essere stato presente all'autentica della sua firma. Il pensionato espone i fatti indicando il conto bancario INCA/CGIL. La denuncia viene protocollata dal consolato, che promette di svolgere accertamenti; soltanto 18 gennaio 2009 il signor Antonio Giacchetta viene sospeso dall'incarico di responsabile INCA Zurigo e solo il 9 aprile 2009 viene confiscato il conto bancario INCA, cosicche' il flusso in uscita dal conto corrente dell'INCA viene interrotto. Giacchetta viene arrestato soltanto il 31 luglio 2009; nonostante il consolato generale di Zurigo fosse a conoscenza dei fatti, le truffe proseguirono danneggiando altri assistiti che si rivolgevano all'INCA/CGIL; quando i danneggiati, dopo avere scoperto la irregolarita', si rivolsero all'INCA per chiedere informazioni e la restituzione dei soldi, non fu data risposta ne' assistenza. Dall'inizio del procedimento penale sino ad oggi non e' stato ancora interrogato nessun danneggiato. Il procuratore Svizzero limita le investigazioni al signor Giacchetta; L'INCA/CGIL ha piu' volte dichiarato di non possedere i mezzi finanziari tali da rimediare al danno che il direttore di una sua sede ha causato a molti pensionati appropriandosi dei loro risparmi pensionistici; i danneggiati hanno dovuto assumere la difesa a proprie spese, poiche' INCA/CGIL ha negato l'assistenza ai danneggiati; le promesse di collaborazione fatte da INCA/CGIL, per trovare una soluzione alla tragedia e allo stato di indigenza in cui sono precipitati moltissimi connazionali sono risultate vane; il 26 novembre 2010 il comitato difese famiglie ha inoltrato al COMITES di Zurigo la richiesta di chiarimenti, in ordine ai fatti denunciati nel 2008 dal console generale di Zurigo, Giovanni Maria Veltroni, alla procura di Roma per le irregolarita' del patronato INCA-CGIL a Zurigo; il 24 novembre 2010 il comitato difese famiglie ha inoltrato al COMITES di Zurigo la richiesta di accertamento delle irregolarita' eventualmente addebitabili ai diversi patronati operanti in Svizzera. La richiesta di accertamento e' stata successivamente inoltrata dal consolato generale di Zurigo al Ministero degli affari esteri -: quali iniziative si intendano adottare per far piena luce sui gravi fatti denunciati in premessa; quali iniziative si intendano adottare affinche' l'INCA/CGIL si assuma la responsabilita' per gli enormi danni cagionati ai lavoratori-pensionati e per sostenere ed aiutare, conformemente alla funzione del patronato stesso, i soggetti danneggiati; per quali motivi l'INCA/CGIL, il consolato generale di Zurigo e il COMITES di Zurigo non abbiano adottato le misure necessarie ad informare la comunita' italiana del pericolo a cui andavano incontro i richiedenti che si rivolgevano prima all'INCA/CGIL e poi all'INCA di Zurigo; se il Governo intenda collaborare con la procura svizzera, affinche' si possa procedere all'accertamento dei fatti illeciti e di eventuali complicita' e connivenze. (4-11631)" . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11631 presentata da DI PIETRO ANTONIO (ITALIA DEI VALORI) in data 20110418" . "1"^^ . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA" . . "INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11631 presentata da DI PIETRO ANTONIO (ITALIA DEI VALORI) in data 20110418"^^ . "DI PIETRO ANTONIO (ITALIA DEI VALORI)" . "4/11631" . .