INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11610 presentata da DI STANISLAO AUGUSTO (ITALIA DEI VALORI) in data 20110414

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Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-11610 presentata da AUGUSTO DI STANISLAO giovedi' 14 aprile 2011, seduta n.464 DI STANISLAO. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che: i sottomarini a propulsione nucleare della marina militare USA sono impianti antiquati e pericolosi e sono stati considerati lo strumento di distruzione piu' micidiale della coalizione internazionale in guerra contro Gheddafi. Hanno sganciato centinaia di missili «Tomahawk» all'uranio impoverito, spargendo polveri radioattive nelle citta' e nei villaggi della Libia; uno di essi e' approdato il 4 aprile ad Augusta (Siracusa), in un'area ad altissimo rischio ambientale, sede di un'importante base della Marina militare italiana e del principale polo navale delle forze USA e NATO nel Mediterraneo; risulta all'interrogante che l'arrivo del sottomarino e' stato comunicato dalla capitaneria di porto della cittadina siciliana. Nell'ordinanza firmata dal comandante si legge: «Visto il vigente piano di emergenza e le norme per la sosta di unita' militari a propulsione non convenzionale nel porto di Augusta e' fatto divieto a tutte le unita' navali non specificatamente autorizzate di avvicinarsi, transitare o sostare ad una distanza inferiore a 1.000 metri dalla unita' a propulsione non convenzionale posta alla fonda nel punto di latitudine 37° 10' 18"N e longitudine 015° 14' 36"E"; durante le manovre di ingresso e uscita dell'unita' militare e' stato altresi' sospeso il traffico mercantile nel golfo di Augusta; le autorita' italiane hanno mantenuto il piu' stretto riserbo sul sottomarino in rada ad Augusta. Fonti del Pentagono hanno riferito che le unita' subacquee dislocate nel Canale di Sicilia per bombardare gli obiettivi militari e civili libici sono tre: l'USS Providence (SSN 719), l'USS Scranton (SSN 756) e l'USS Florida (SSGN 728). Ma all'area operativa della VI flotta e' pure assegnato l'USS Newport News (SSN 750); a Napoli il Florida e' rimasto in baia tra il 3 e il 4 marzo. Il Newport News l'8 marzo. Scranton e Newport News (come il Providence) appartengono alla classe «Los Angeles»: realizzati nella prima meta' degli anni '80, sono lunghi 110 metri, pesano 6.184 tonnellate, imbarcano 110 uomini e dispongono di un imponente arsenale di morte (siluri Mk48 ADCAP, missili per attacco a terra «Tomahawk» block 3 SLCM con una gittata di 3.100 km. e missili antinave «Harpoon»). La loro spinta e' assicurata da un reattore ad acqua pressurizzata S6G, dove la S sta per Submarine platform, il 6 per Sixth generation e la G per General Electric, la societa' realizzatrice dell'impianto nucleare con una potenza di 165 MW; ancora piu' imponente l'USS Florida, sottomarino della classe «Ohio»: varato nei primi anni '80, e' lungo 170 metri e pesa 18.750 tonnellate, mentre il reattore nucleare e' indicato con il codice S8G PWR (di ottava generazione) con una potenza di 26,1 MW. Il suo carburante e' l'uranio arricchito nell'isotopo U235, sostituito di norma ogni 7-8 anni invece dei 18 mesi previsti per i reattori degli impianti «civili» di terra. Nel 2003 il Florida e' stato convertito da sommergibile con lanciatori di missili nucleari balistici intercontinentali (SSBN) a piattaforma lanciamissili per l'attacco a terra (SSGN), 22 gruppi di lanciatori con 7 missili ciascuno BGM-109 «Tomahawk» TLAM; secondo l'attivista Phil Rushton di Peacelink «la classe "Ohio"» dispone di un potere dodici volte maggiore dei vecchi sommergibili d'attacco della classe «Los Angeles», e di gran lunga superiore perfino agli incrociatori lanciamissili. Oltre all'equipaggio composto da 159 uomini, il Florida puo' imbarcare 60 militari SEAL delle special operations forces (SOF) specializzati in operazioni di incursioni segrete, sabotaggio e intelligence, e che dispongono dei propri mezzi sommergibili per arrivare al bersaglio. L'unita' e' pure dotata di un sistema di comunicazione di ultima generazione con antenne high data rate, che le consente di operare da struttura di comando e coordinamento dell'attacco di piu' mezzi, organizzati intorno al concetto militare di small combatant joint command center (piccolo centro combattente di comando congiunto); risultano altresi', oltre ad Augusta e Napoli, altri nove porti italiani in cui vengono periodicamente ospitati sottomarini o unita' navali a propulsione nucleare (Brindisi, Cagliari, Castellammare di Stabia, Gaeta, La Maddalena, La Spezia, Livorno, Taranto e Trieste); non e' la prima volta che il porto di Napoli ha ospitato un sommergibile SSGN della classe «Ohio»: gia' ad agosto del 2009 ci era passata la USS Georgia, ma Philip Rushton denuncia che: «e' la prima volta che uno di questi mezzi ha usato Napoli come scalo sulla rotta per la zona di lancio in azione bellica. Il sito Warships: International Fleet Review ha commentato che il Golfo di Napoli e' stato utilizzato per un atto di «grandstanding», ossia come anfiteatro per mettere in mostra i mezzi di terrore che poi vengono scatenati nella guerra. Prima di affondare la sciabola, gli Stati Uniti l'hanno sventolata, mettendo il natante in posa davanti a Vesuvio, e diffondendo le foto in internet tramite i buoni uffici del «mass communications specialist», l'addetto ufficiale alla pubblicita'. Di conseguenza non e' sbagliato affermare che ormai Napoli si e' convertita in un vero e proprio porto di guerra; per motivi di sicurezza e per l'impossibilita' delle autorita' militari di ottemperare secondo legge alle disposizioni delle autorita' civili, in nessuno degli attuali porti italiani e' ammissibile la presenza di unita' nucleari; l'ingegnere Massimo Zucchetti, professore ordinario di «impianti nucleari» presso il Politecnico di Torino ha avuto modo di esaminare i cosiddetti «piani di emergenza esterna» relativi alla sosta di unita' militari a propulsione nucleare nei porti di La Spezia, Taranto, Gaeta e La Maddalena; il professor Zucchetti ha dichiarato che «l'elaborazione dei piani e la loro pubblicita' e' richiesta dalla vigente legislazione civile sulla radioprotezione ed e' indispensabile una informazione completa sui dettagli tecnici relativi all'impianto per effettuare un'analisi incidentale credibile e stimare adeguatamente il rischio. Nel caso di reattori nucleari a bordo di unita' navali militari, molte di queste informazioni mancano o sono insufficienti. Quanto sarebbe necessario acquisire, conoscere, ispezionare ed accertare si scontra molto spesso con il segreto militare. Mancano molte delle informazioni che sarebbe necessario ottenere, oppure sono inottenibili o vengono trasmesse mediante comunicazioni da parte della Marina Militare o addirittura della US Navy, con una modalita' di autocertificazione che e' inaccettabile nel caso dell'analisi di sicurezza di un impianto nucleare»; Massimo Zucchetti ricorda inoltre come le normative prevedano intorno ai reattori nucleari un'area in cui non sia presente popolazione civile (la cosiddetta «zona di esclusione»), mentre e' richiesta, in una fascia esteriore piu' ampia, una scarsa densita' di popolazione per ridurre le dosi collettive in caso di rilasci radioattivi, sia di routine che incidentali. Normalmente, la fascia di rispetto ha un raggio di 1.000 metri e vi sono requisiti di scarsa densita' di popolazione per un raggio di non meno di 10 chilometri dall'impianto; per i reattori nucleari a bordo di unita' navali militari la situazione e' molto piu' delicata e pericolosa, dato che molti dei porti si trovano in aree metropolitane densamente popolate e i punti di attracco e di fonda delle imbarcazioni sono, in alcuni casi, posti a distanze minime dall'abitato -: se il Governo sia a conoscenza dei fatti citati in premessa e, in caso affermativo se intenda chiarire eventuali coinvolgimenti diretti ed indiretti che hanno permesso e permettono la sosta di sottomarini a propulsione nucleare della marina militare USA nei porti italiani; se il Governo intenda dare chiarimenti in merito alla sosta nel porto di Napoli di portaerei dirette in Libia cariche di bombe, missili e reattori nucleari; cosa accadrebbe se si verificasse un qualsiasi incidente a bordo di uno di questi sottomarini e se il Governo sia a conoscenza delle drammatiche conseguenze che ne potrebbero scaturire per la salute dei cittadini. (4-11610)
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