INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11605 presentata da GASPARRI MAURIZIO (ALLEANZA NAZIONALE) in data 19950704

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Al Ministro di grazia e giustizia. - Per sapere - premesso: che da molti anni il Tribunale di Rimini e la sua Procura sono al centro di una confusa situazione di lotta interna fra Magistrati senza che cio', incomprensibilmente, portasse a seri provvedimenti da parte del Ministro competente volti a modificare la situazione; che il 19 ottobre del 1984 il dottor Eugenio Cetro, allora sostituto procuratore in Rimini ed oggi all'ufficio del GIP, veniva assoggettato alla sanzione disciplinare dell'ammonimento per comportamenti diretti a delegittimare l'allora dirigente dottor Arturo di Crecchio (atti del gennaio 1982), vantando il Cetro un rapporto preferenziale con l'allora giudice istruttore Vincenzo Andreucci, al quale risulta avrebbe trasmesso gli atti formalizzando l'istruttoria; che il 21 settembre 1983 il dottor Vincenzo Andreucci denunciava il Procuratore della Repubblica, dottor Arturo di Crecchio, accusandolo di gravi irregolarita' ed abusi in atti d'ufficio e questi, malgrado venisse scagionato da ogni addebito, dopo varie traversie giudiziarie, abbandono' la Magistratura per l'amarezza e l'offesa di tanti attacchi; che parallelamente l'avvocato Antonio Zavoli, attuale esponente di punta del PDS riminese ed allora Assessore alla Vigilanza Urbana, attaccasse con una serie d'iniziative amministrative, disciplinari e penali il dottor Carlo Barbera, allora come oggi Comandante della Polizia Municipale e noto amico dell'ex Dirigente dottor Di Crecchio, e trovasse proprio nel giudice dottor Andreucci, che aveva attuato procedimenti legali rilevatisi poi infondati proprio contro il Di Crecchio, un sostegno all'interno della Magistratura, con comportamenti discutibili. Basti ricordare, fra l'altro, che il Barbera subi' perfino un periodo di carcerazione preventiva disposta dal dottor Andreucci, uomo noto in citta' per le sue simpatie progressiste, malgrado poi il Comandante dei Vigili risultasse scagionato da ogni addebito. O basti menzionare il fatto che nei numerosi procedimenti penali a carico ora dello Zavoli ed ora del Barbera, ma soprattutto del primo, il giudice istruttore Andreucci, che ne tratto' larga parte, non si astenne mai, neppure quando fu coinvolto da ben tre procedure di legittima suspicione (due delle quali promosse dal Procuratore Generale di Bologna). Tutte le procedure del dottor Andreucci furono favorevoli all'avvocato Zavoli; che tali pratiche nei confronti dei superiori organi gerarchici non s'interruppero neppure con la nomina a Procuratore della Repubblica del dottor Franco Battaglino, prima, e con la nuova nomina del dottor Giovanni Rossomandi a Presidente del Tribunale, poi, nel settembre del 1992. Anzi con l'emergere dei vari processi contro Vincenzo Muccioli, fondatore di San Patrignano, lo stesso Rossomandi e' stato sottoposto ad attacchi inauditi, tanto che nell'aprile del 1994 il Rossomandi invia un rapporto ai suoi superiori gerarchici (fra cui il Ministro di grazia e giustizia), evidenziando come il dottor Vincenzo Andreucci, divenuto nel frattempo, con il nuovo rito, giudice per le indagini preliminari, tentasse d'influenzare la formazione del collegio giudicante del Tribunale di Rimini per il procedimento sulla morte di Roberto Maranzano "mentre erano ancora in corso le udienza per le indagini preliminari e prima ancora dell'udienza conclusiva e della decisione della fase processuale"; che risulterebbe dal rapporto in oggetto che il dottor Andreucci, con documento scritto ed in presenza del giudice Concezio Arcadi, tento' d'imporre la nomina nel collegio giudicante dell'altro GIP, dottor Eugenio Cetro, cosi' come precedentemente aveva cercato di autoproporsi quale disignabile presidente del Collegio giudicante nel processo a carico del senatore Terzo Pierani (PDS), cosi' come risulta dalla comunicazione del dottor Rossomandi al Presidente della Corte d'Appello di Bologna in data 25 maggio 1995, prot. 14; che gia' precedentemente il dottor Andreucci avesse istruito il procedimento contro Muccioli, ritenuto autore di metodi terapeutici ammissivi di coercizione fisica, che si concluse pero' con un giudicato di assoluzione che aveva lasciato una sci'a di aspri risentimenti negli ambienti giudiziari riminesi; che contro il dottor Rossomandi, secondo una regia oramai consolidata nell'affare Di Crecchio, prima, ed in quello Barbera, poi, si e' scatenato il solito avvocato Zavoli che, spalleggiato ancora dal dottor Andreucci e dall'ufficio del GIP, ha montato un caso giudiziario legato a sue presunte irregolarita' nella gestione di due cause di divorzio, due procedimenti sostanzialmente marginali e privi di rilevanza vera. Quasi tutti i vari procedimenti accusatori intentati dall'avvocato Zavoli in proprio ed a nome delle sue clienti, Stianti Lidia e Filippucci Paola, sono gia' stati definitivamente archiviati dal competente Tribunale di Firenze. Ma mentre il 27 giugno 1995 il GIP di Firenze si riserva la decisione sull'ultima ulteriore richiesta del Pubblico ministero di archiviazione, cosa che di fatto rappresenta la premessa all'archiviazione per infondatezza dell'ultima accusa, la Prima Commissione del Consiglio superiore della magistratura propone al "Plenum" il trasferimento d'ufficio del Rossomandi per incompatibilita' ambientale, con una precipitosa udienza fissata per il 12 luglio del 1995, cioe' in una data per la quale non sara' ancora presente la codificazione della definitiva sentenza di assoluzione presso il Tribunale di Firenze; che da troppo tempo dall'interno della Procura escono documenti coperti da segreto istruttorio ed usati sulla stampa locale quale strumento di lotta politica e giudiziaria, come riassunto nella Memoria difensiva del Presidente Rossomandi inviata al dottor Giulio Carlucci, Sostituto Procuratore Generale presso la Corte di Cassazione, da cui risultano alcuni interrogativi drammaticamente inquietanti sull'amministrazione della Giustizia a Rimini, che lo scrivente riporta per intero: "Perche' e con quali compiacenti appoggi l'avvocato Zavoli produce al Consiglio superiore della magistratura in data 5 aprile 1994 un documento ancora legato al segreto e riservato qual'e' la relazione del curatore fallimentare, che configura ipotesi di reato a carico di terzi? Perche' la stampa locale, ed in particolare il "Corriere di Rimini" notoriamente ispirato e controllato dal menzionato raggruppamento politico, promuove contro il Presidente del Tribunale una violenta e faziosa campagna, basata solo sull'accusa privata, con anticipazioni di notizie segrete o riservate, e con prognosi di orientamenti punitivi attribuiti a comportamenti degli Organi istituzionali? Perche' un parlamentare esponente di quello stesso gruppo politico (il senatore Grassi del PDS, ndr.), si prende cura di depositare presso il Consiglio superiore della magistratura in data maggio 1994 (pochi giorni prima della mia audizione), l'intero dossier dei ritagli di stampa?"; che nei giorni scorsi la stampa locale ha pubblicato una serie di articoli sulla cosiddetta vicenda del "Grand Hotel" di Riccione, che chiamano in causa l'operato della Procura della Repubblica e presunti favoritismi da questa operati a vantaggio di una delle parti in causa -: se non si ritenga necessario inviare urgentemente un'ispezione straordinaria nel tribunale ed alla procura di Rimini ed in tutti gli uffici di amministrazione della giustizia in quella provincia; se non si ritenga urgente e necessario attuare provvedimenti di sospensiva e trasferimento verso tutti i magistrati coinvolti in questa lunghissima "storia di veleni", al fine di rendere l'amministrazione della Giustizia a Rimini piu' credibile e permettere lo svolgimento d'indagini ispettive senza turbative o inquinamento degli atti. (4-11605)
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