INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11425 presentata da MATTIOLI GIANNI FRANCESCO (FEDERAZIONE DEI VERDI) in data 19930301
http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic4_11425_11 an entity of type: aic
Ai Ministri dell'ambiente, per i beni culturali ed ambientali e dell'interno. - Per sapere - premesso che: Cava d'Ispica e' uno stupendo canyon, modellatosi in millenni, che si estende con strapiombi, crepacci e grotte per 13 chilometri circa nell'altopiano calcareo dei monti Iblei, in provincia di Ragusa; il suo particolare fascino e' dato per la maggior parte dalle fitte e continue testimonianze dell'avvicendarsi delle civilta' che l'hanno abitata: un puzzle di tombe a forno neolitiche, necropoli paleocristiane, catacombe, chiese arabe, fortezze, mulini, insediamenti rupestri da neolitico al medioevo, tutti ricavati nella bianca pietra calcarea; seguendo l'andamento della valle che si sviluppa in senso NO-SE incontriamo le catacombe della Larderia del IV e V secolo d.C., formata da 700 tombe scavate in tre gallerie parallele, la piu' bella delle quali e' la "tomba a baldacchino" di cui resta una delle colonne scolpita con le aggraziate figure simboliche. Continuando a scendere per la valle troviamo i "Urutti Caruti" (grotte cadute), centinaia di grotte a piani sovrapposti, cio' che resta di insediamenti che si sono succeduti nel tempo dalla preistoria al tardo medioevo. I crolli che hanno subito confondono e intrecciano le testimonianze delle varie citta'; questa parte della cava, per quanto poco accessibile e' molto conosciuta in Germania grazie agli entusiastici resoconti del barone Ferdinand Von Andrian che ne fu appassionato esploratore; procedendo ancora verso sud troviamo una delle fortificazioni che sorvegliano l'accesso alle gole: il "castello", una fortezza sicula formata da 7 ordini di grotte comunicanti di cui l'ultima detta "U palummaro (il colombario). Sullo stesso versante della vallata troviamo il cosiddetto "convento": un agglomerato di grotte e di celle comunicanti scavate nella roccia, famoso per la fonte sulfurea che guariva la scabbia; la cava, inoltre, e' ricca di vestigie di chiese bizantine, tra cui quella di San Pancrati, la chiesa di San Nicola con una delicata Madonna con Bambino e l'omonimo santo e la grotta dei Santi, perfettamente circolare con l'affresco di una processione di 33 figure bizantine, ed e' di questi ultimi giorni il ritrovamento di una piccola chiesa, sempre scavata nella roccia; a breve distanza da queste chiesette si trovano una trentina di caverne dette del Salnitro di carattere sepolcrale, delle quali la piu' rinomata e' l'ipogeo, detto la spezieria perche' ha una parete scavata come gli antichi scaffali delle farmacie; oltre che per la ricchezza e l'importanza delle testimonianze archeologiche, il visitatore resta incantato dalla intrinseca bellezza paesaggistica della cava: una macchia mediterranea ombreggiata da carrubi e ulivi centenari e zone umide lungo il corso del torrente che prima la percorreva; ne' il succedersi delle varie popolazioni che l'hanno abitata, ne' l'erosione degli eventi naturali e l'incuria dell'uomo sono riusciti a snaturare la selvaggia bellezza del luogo che costituisce ancora un unicum per le sue caratteristiche geofisiche, e che e' stato definito da studiosi e da viaggiatori stranieri quali il Goethe "una delle piu' grandi meraviglie della Sicilia"; da tempo le varie forze culturali ed ambientaliste hanno sottolineato con insistenza la necessita' di un adeguato intervento della pubblica amministrazione per la conservazione, la salvaguardia e la valorizzazione di questo patrimonio archeologico, naturalistico, paesaggistico, storico-monumentale e ambientale, esigenza che e' sfociata in un disegno di legge presentato all'Assemblea Regionale della Sicilia per l'istituzione del Parco di Cava d'Ispica; nonostante cio' la Cava d'Ispica con il suo habitat delicato, viene aggredita ripetutamente; per ultima, ma non meno grave di altre aggressioni, il passaggio della linea principale del metano, il tratto Ragusa-Avola, per la Cava d'Ispica; il progetto di attraversamento della condotta principale del metano dovrebbe avvenire, secondo il progetto di massima redatto dalla SNAM, nel territorio comunale di Ispica; nel novembre 1992, le sezioni archeologiche (Ragusa 27 novembre 1992) e beni paesaggistici (28 novembre 1992) della soprintendenza ai BB.CC. danno parere favorevole di massima per l'attraversamento della condotta del metanodotto per la Cava d'Ispica, ponendo delle condizioni superficiali e non adeguate ad affrontare le problematiche che l'installazione di un cantiere, necessario alla realizzazione dei lavori per l'attraversamento, comporta; oltre al cantiere tradizionale, e' prevista la realizzazione di percorsi carrabili, attualmente inesistenti, per permettere l'accesso ai cosiddetti "mezzi idonei" per operare gli scavi a cielo aperto nel fondo e per scavare i cunicoli suborizzontali nella roccia, nonche' portare giu' le tubazioni, posizionarle nei condotti suborizzontali e negli scavi a cielo aperto, portare via il materiale di risulta, trasportare gli operai, ecc., all'interno della Cava; l'ipotesi alternativa che prevede il passaggio della rete a Sud dei paesi di Rosolini e Ispica viene scartata dalla SNAM perche' la rete ne determinerebbe un accerchiamento con le tubazioni esercite ad alte pressioni condizionandone gli sviluppi futuri. Da un esame attento delle norme di legge, invece, risulta possibile adeguare lo spessore e le categorie delle tubazioni, relativamente alle diverse situazioni di percorso della condotta principale e quindi limitarne qualitativamente e quantitativamente le servitu' e risolvere i problemi relativi alle espansioni urbane sia residenziali che industriali; i pareri delle due sezioni della soprintendenza ai BB.CC. sono pareri favorevoli di massima che non considerano assolutamente i danni che un tale cantiere potra' produrre; il 5 dicembre 1992, con delibera n. 138, sulla parte di progetto della condotta che interessa l'attraversamento del territorio comunale di Ispica, il Consiglio comunale fa propri i pareri e le condizioni espressi dalla Soprintendenza ai BB.CC.; precedentemente con verbale n. 48 del 28 ottobre 1992, la Commissione Edilizia di Ispica ha espresso parere favorevole sul progetto della SNAM, prendendo una decisione in evidente contrasto con i dettami urbanistici, dato che sull'area in questione insiste un vincolo archeologico di PRG -: se i ministri interrogati siano a conoscenza di quanto esposto e quali siano le loro valutazioni; se il ministro dell'ambiente non ritenga di intervenire ai sensi degli articoli 8 comma 3 legge n. 349 del 1986, e 8 legge n. 59 del 1987, per inibire l'inizio dei lavori, invitando la SNAM ad individuare un percorso alternativo e comunque a prendere in considerazione le proposte gia' avanzate al riguardo; se non reputi il ministro per i beni culturali e ambientali di dover emettere senza ritardo un provvedimento di vincolo della preziosa area della cava d'Ispica; se il ministro dell'interno non ritenga di avviare una inchiesta che verifichi la regolarita' amministrativa degli atti presi dal Consiglio comunale di Ispica e dalla Commissione Edilizia. (4-11425)
xsd:string
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11425 presentata da MATTIOLI GIANNI FRANCESCO (FEDERAZIONE DEI VERDI) in data 19930301
xsd:integer
0
19930301-
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11425 presentata da MATTIOLI GIANNI FRANCESCO (FEDERAZIONE DEI VERDI) in data 19930301
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
SCALIA MASSIMO (FEDERAZIONE DEI VERDI)
xsd:dateTime
2014-05-14T20:59:29Z
4/11425
MATTIOLI GIANNI FRANCESCO (FEDERAZIONE DEI VERDI)